Jason Blum: secondo il produttore l'emergenza Coronavirus cambierà il cinema, ma le sale resisteranno

Jason Blum ha avuto modo di spiegare come secondo lui potrebbe cambiare il mercato cinematografico una volta archiviata l'emergenza nuovo Coronavirus

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Se c'è un produttore a Hollywood che può avere una vaga idea di come il cinema possa "cambiare" con l'emergenza Coronavirus è, probabilmente, Jason Blum, il deus ex machina della Blumhouse.

Con il suo vincente modello produttivo fatto di horror e thriller capaci di coniugare basso budget, utili decisamente elevati conditi da un apprezzamento critico decisamente positivo, le pellicole prodotte da Jason Blum si sono incuneate con forza in un mercato cinematografiche che vede sempre di più i grandi tentpole, e i franchise, dominare quasi incontrastati nelle sale. Una guerra che però nel 2019, come ha raccontato Tarantino settimane fa in un'intervista, è stata comunque combattuta ad armi pari, se non addirittura vinta, dalle produzioni originali.

Tornando a Jason Blum, in una nuova intervista, ha avuto modo di spiegare come secondo lui potrebbe cambiare il mercato cinematografico una volta archiviata l'emergenza nuovo Coronavirus, una contingenza che ha visto i cinema chiudere in mezzo mondo e costretto le major a rivedere le proprie strategie distributive, anticipando la release in Digital HD dei loro progetti. Destino toccato anche a L'Uomo Invisibile, creazione proprio della Blumhouse.

Jason Blum spiega:

Credo non sia realistico pensare che tutti gli studios aspetteranno quattro mesi prima di portare un film nelle case. Non possono competere perché la competizione sarà, in diversa misura, con realtà come Amazon, Netflix e Apple. Ci saranno dei cambiamenti. Il consumatore si sarà abituato ancor più a vedere i film a casa. Dovrà necessariamente accadere qualcosa dopo l'emergenza Coronavirus. Il mercato del cinema avrà un aspetto differente dopo tutto questo [...] L'esperienza collettiva dell'andare al cinema e vedere un film con altra gente resisterà per diverso tempo. Ma, secondo me, ci saranno meno film al cinema, ci sarà una selezione maggiore. O meglio, ci saranno meno lungometraggi che sfrutteranno la finestra classica e ci saranno sempre più film che, magari, si affacceranno in sala per una settimana o due.

Cosa ne pensate dello scenario ipotizzato da Jason Blum per il futuro del cinema? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

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