Jamie Bell ci parla delle Avventure di Tintin: la nostra intervista

Abbiamo incontrato Jamie Bell al Festival del Cinema di Roma, e gli abbiamo fatto alcune domande sulle Avvenure di Tintin: il Segreto dell'Unicorno...

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Come sapete, Jamie Bell ha presentato Le Avventure di Tintin: il Segreto dell'Unicorno al Festival di Roma, e noi lo abbiamo incontrato in una conferenza stampa ristretta durante la quale abbiamo potuto porgli alcune domande sul film di Steven Spielberg prodotto da Peter Jackson in animazione CGI 3D.

Dopo l'elegante red carpet della sera precedente, Bell si è presentato in magliettina bianca e jeans, allegro e disponibile a rispondere alle numerose domande dei giornalisti, che spaziavano dalla sua esperienza sul set ai gusti personali (abbiamo scoperto che è praticamente un maniaco di tecnologia, in particolare di prodotti Apple, e che passa il suo tempo a Twittare). Qui sotto trovate le nostre domande, focalizzate principalmente sul film, seguite dalle domande delle altre testate.

Quanto è stato coinvolto il produttore Peter Jackson, e per caso ha dato delle indicazioni anche a voi attori?
Conoscevo Peter sin dai tempi di King Kong, avevamo già lavorato insieme. Peter è stato il produttore di questo film, e ha lavorato a stretto contatto con Steven Spielberg in tutte le fasi, dalla pre-produzione alla post-produzione. Conosce molto bene questi personaggi, è un vero fanatico dei fumetti e riusciva a trovare delle soluzioni meravigliose per portare sul grande schermo le situazioni della storia originale. Steven e lui hanno molto in comune, e Peter dava diversi suggerimenti.

Come interagivi con il cagnolino Milou?
Milou non esisteva nella realtà, ovviamente. Penso che per realizzarlo abbiano registrato i movimenti di uno o due cani veri attraverso il motion capture, ma è stato animato completamente al computer, non era presente sul set. Quando abbiamo girato il film abbiamo utilizzato un cane realizzato in film di ferro attaccato alla fine di un bastone. C'era questo signore di nome Brad che manovrava il palo, e di conseguenza anche Milou, e mi correva continuamente intorno. Io finivo per interagire anche con lui, ci inventavamo delle situazioni nelle quali coinvolgere Milou. Alla fine Brad è diventato quasi come uno degli altri attori, e a furia di correre in giro penso che abbia perso diversi chili! Poi, guardando il film, si vede che Milou cattura l'attenzione del pubblico più di quanto non facciano gli altri personaggi, e questo sì che è seccante! [ride]

Quando ti hanno detto che il film sarebbe stato realizzato in animazione performance capture 3D ti sei allarmato? La presenza di Andy Serkis nel cast ti ha rassicurato?
Siamo stati davvero fortunati ad avere Andy Serkis nel cast. No, devo dire che non mi sono spaventato, mi rendevo conto che il performance capture sarebbe stato l'unico in grado di portare sul grande schermo fedelmente un fumetto come Tintin. Erano già stati fatti dei film in live action, ma già il fatto che in pochi se li ricordino dimostra che non sono entrati nell'immaginario collettivo. Realizzare un film di Tintin senza lavorare sull'aspetto visivo e grafico, così fondamentale nelle tavole di Hergé, avrebbe dato solo risultati surreali. Lavorando con il performance capture Steven Spielberg si è calato nel ruolo di Hergé, e grazie a questa sintesi tra personaggi sintetizzati dal fumetto e ambientazioni realistiche ha realizzato qualcosa di molto fedele. Comunque, in un primo momento ammetto di essere stato scettico, mi ero informato su come si gira in performance capture e la cosa non mi aveva esaltato molto. Poi abbiamo iniziato a lavorare al film, e mi sono reso conto di quanto questa tecnologia amplifichi la libertà di un attore e lo costringa a fare scelte creative. Nelle riprese in performance capture non ci si concentra su un unico dettaglio (come un primo piano), ma su tutta la figura umana, e l'attore quindi deve calarsi completamente nella parte, qualsiasi suo muscolo deve diventare il personaggio. Il performance capture permette a un attore di diventare qualsiasi cosa, è una sfida eccitante.

Ed ecco, tra le domande degli altri giornalisti, le più interessanti:

Nella conferenza stampa hai detto che questo film è 85% animazione e 15% interpretazione live. Cosa significa?
Basta guardare le ambientazioni di questo film, l'universo che è stato ricreato al computer. Abbiamo girato le nostre scene in una stanza a Culver City, non c'era un set, non c'era nulla. E' stato tutto creato da zero, nessuna di quelle location era reale. E quindi per questo dico che l'85% del film è costituito dalle ricostruzioni, dall'animazione CGI, mentre il 15 è dato dalle performance reali.

E' vero, come dicono, che Andy Serkis fa il motion capture meglio degli altri? E se sì, perché?
Andy è semplicemente il migliore attore motion capture perché tutti gli altri attori che ci hanno provato hanno fallito. Non mi sono commosso nel vedere Polar Express, non ho riso guardando A Christmas Carol. Non ho nulla contro questi film, ovviamente. Andy Serkis, in particolare nel creare Gollum per Il Signore degli Anelli, è riuscito a trasferire la propria performance in un personaggio digitale, e lo ha fatto egregiamente per via delle sue qualità come attore. In King Kong, il miglior personaggio era il gorilla stesso, ha superato tutti gli attori quanto a recitazione. Ora sembra che lanceranno ancora una volta una campagna Oscar per il suo ruolo come Cesare nell'Alba del Pianeta delle Scimmie, come era già capitato per Gollum. Ecco perché è il più bravo: perché gli altri lo dicono.

Spielberg e Jackson hanno pianificato una trilogia, e sappiamo che se il film avrà successo il sequel ha già la sceneggiatura pronta. Come ti senti a essere legato a un personaggio così iconico, protagonista di un potenziale franchise? Non ti spaventa?
In realtà ho atteso dieci anni per fare questo film, se c'è qualcuno pronto per una simile impresa quello sono io. Non ho altro da aggiungere! [ride]

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