James Hong riflette sui cambiamenti dell'industria hollywoodiana nei confronti degli attori asiatici
James Hong riflette sui cambiamenti nel corso del tempo dell'industria hollywoodiana nei confronti degli attori asiatici
In Everything Everywhere All at Once (LEGGI LO SPECIALE), James Hong interpreta il padre della protagonista (Michelle Yeoh), tassello più recente di una lunghissima carriera da caratterista. In un'intervista con The Guardian, l'attore ultranovantenne ha avuto modo di riflettere su come l'industria hollywoodiana sia cambiata nel corso del tempo nei confronti degli attori asiatici.
Prima infatti le cose non andavamo molto bene:
Nei primi sessant'anni, gli attori asiatici che hanno interpretato ruoli importanti sono stati pochissimi. Ci venivano assegnate le parti secondarie come coollie o asiatici angosciati che venivano salvati da un bianco. Eravamo dei subalterni. Posso contare sulle dita di due mani i ruoli non banali che ho avuto. Ho interpretato un medico in un paio di serie e film, e uno scienziato nel film Colossus: The Forbin Project.
Un giorno ero dietro le quinte, gli stavo dando le battute e lui era davanti alla camera. Mi è capitato di sbagliare una battuta. Lui si è avvicinato e mi ha detto: "Cosa credi che sia questa? Una scuola per attori cinesi?". Ero scioccato, non sapevo cosa fare. Mi è venuto incontro ed ero pronto a combattere. Ma lui non si è mosso, è andato nel suo camerino. [Dopo aver dato un ultimatum ai produttori], mi ha fatto licenziare. Questo dimostra il profondo pregiudizio che aveva dentro. Mi ha fatto molto male. Mi ci sono voluti anni per riprendermi. Ho dovuto andare da uno psichiatra.
Trovate tutte le informazioni su Everything Everywhere All at Once nella nostra scheda.
Cosa ne pensate delle parole di James Hong sugli attori asiatici nell'industria hollywoodiana? Lasciate un commento!
FONTE: The Guardian