James Gunn e Peter Safran criticano la pigrizia della scrittura dei recenti cinecomic

Nello spiegare la filosofia su cui si baserà il lavoro dei DC Studios, James Gunn pare criticare anche la ripetitività dei film Marvel Studios

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Nell'evento stampa che ha accompagnato gli annunci dei primi progetti cinematografici e televisivi dei DC Studios guidati da James Gunn e Peter Safran, i due hanno parlato molto apertamente della filosofia creativa e produttiva che intendono seguire. Un modus operandi che, almeno sulla carta, sembra andare fortemente in controtendenza non solo con quello che, fino a poco tempo fa, veniva fatto in seno alla stessa Warner, ma più in generale con quello abituale delle major.

Una filosofia che pare mettere in discussione anche quella di una realtà come i Marvel Studios dove lo stesso James Gunn è potuto crescere grazie alla regia della saga di Guardiani della Galassia.

James Gunn e Peter Safran sono stati fermi nell'affermare che non daranno il via libera alla produzione di un film a meno che questo non sia effettivamente pronto e non abbia una sceneggiatura sulla quale basarsi. A Hollywood, quando si tratta di cinecomic o blockbuster in genere, capita spesso che le riprese partano anche se lo script è ancora un "work in progress" per così dire. A volte, questo modo di fare non ha particolari effetti sul prodotto finale che si rivela godibile e ben fatto, ma in svariati casi le conseguenze si vedono, eccome.

James Gunn spiega che:

La gente è diventata attaccata alle date di uscita e alla conseguente realizzazione di un film, qualunque cosa accada. Nel mio cuore sono uno scrittore e non realizzeremo un film prima che la sceneggiatura sia finita.

Il regista / sceneggiatore puntualizza che le pellicole con date di uscita già fissate saranno rimandate se lo script non sarà ultimato prima dell'avvio della produzione:

L'ho visto accadere più e più volte: è un casino. Ed è la prima ragione del deterioramento della qualità media dei film di oggi rispetto a 20, 30 anni fa. Il degrado della figura dello scrittore a Hollywood è diventata una storia terribile. Ed è tutto peggiorato moltissimo da quando mi sono trasferito qua 23 anni fa. Gli sceneggiatori sono stati del tutto estromessi dal loop e tutto è stato messo a favore di registi e attori. Rendere la figura dello scrittore più prominente e più importante nel processo è davvero fondamentale per noi.

La "stanchezza da film di supereroi", secondo James Gunn, è in gran parte reale per colpa della mancanza di cure rivolte verso il processo di scrittura cinematografica:

Producono film dove il terzo atto non è ancora stato scritto. Cominciano a scriverli durante la produzione e vengono sostanzialmente fatti mano a mano. Ti ritrovi a guardare un mucchio di gente che si prende a pugni e non c'è la benché minima parvenza di flusso nell'azione.

Peter Safran spiega che, dal suo punto di vista, è più che altro "stanchezza da film brutti".

Per evitare tutto questo, i DC Studios cercheranno di diversificare le storie che raccontano e, nello spiegare come intendono farlo, sembrano fare un riferimento neanche troppo velato al modello Marvel:

Non puoi continuare a raccontare di continuo la solita storia del "Bravo ragazzo, cattivo ragazzo, roba gigante in cielo, il bravo ragazzo vince". Devi narrare storie più complesse dal punto di vista morale. Storie che non fingono solo in superficie di appartenere a generi differenti, ma che lo sono effettivamente.

Tutto questo non si tradurrà nell'imposizione di una sorta di Gunn-verse, ma, anzi, nella possibilità di avere a disposizione voci differenti:

Non è l'universo di James Gunn. Quello che rende queste storie così divertenti da vedere è il fatto che rappresentano l'espressione individuale degli scrittori e dei registi che stanno lavorando ai vari progetti. Non ha nulla a che vedere con la mia imposizione dall'alto di un qualcosa.

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FONTE: Variety

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