James Franco come Fidel Castro, il produttore del film risponde alle accuse: "Ignoranti"

Il produttore di Alina of Cuba risponde alle accuse contro la scelta di James Franco per la parte di Fidel Castro e le definisce "Ignoranti"

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È polemica per la scelta di affidare a James Franco il ruolo di Fidel Castro nel nuovo film Alina of Cuba, le cui riprese il 15 agosto in Colombia e che sarà incentrato su Alina Fernandez, interpretata da Ana Villafañe, una esiliata cubana che a 10 anni scoprì di essere figlia di Castro e divenne attivista. Alla regia Miguel Bardem, mentre la sceneggiatura è opera di Jose Rivera e Nilo Cruz.

Si tratta del primo ruolo di rilievo per l'attore, caduto in disgrazia dopo le accuse di molestie legate alla sua scuola di recitazione per le quali ha versato un risarcimento e ha fatto un mea culpa pubblico qualche mese fa.

Nelle ultime ore si è sollevato un polverone: secondo alcuni, la parte andava affidata a un attore di origini latine. Tra i tanti, spicca il commento di John Leguizamo su Instagram:

Com'è possibile che questa cosa succeda ancora oggi? Perché Hollywood continua a escluderci pur rubandoci le storie? Basta appropriazione, Hollywood e streamer! Boicottaggio! È assurdo! Inoltre è una storia veramente difficile da raccontare senza rischiare di esaltare i personaggi, cosa che sarebbe sbagliata! Non ho nulla contro Franco, ma non è latino!

Jess Darrow, doppiatrice di Luisa Madrigal in Encanto, ha risposto al post scrivendo: "Ma che diavolo...". L'attrice Sol Rodriguez ha invece scritto:

Non fatemi leggere che James Franco dovrà "costruire" un accento per Castro, quando in tutta la mia vita sono stata presa in giro perché non parlo bene inglese come un'americana e mi è stato detto infinite volte di lavorare sul mio accento per farlo sparire...

E ancora, l'attore Jeff Torres:

Sto per fare l'audizione per l'ennesima parte di una generica spacciatrice latino-america, mentre James Franco finisce a interpretare Fidel Castro.

Come evidenzia la CNN, nonostante il 18% della popolazione statunitense sia composta da latinoamericani, solo il 5% dei ruoli con battute nei primi 100 film d'incasso del 2019 sono stati assegnati ad attori di origini latine.

Accuse che il produttore John Martinez O'Felan rispedisce però al mittente, definendole "culturalmente ignoranti":

Un uomo come John Leguizamo è stato preso come riferimento dagli ispanici come uno dei primi attori di discendenze latinamericane a lavorare in America sin dagli anni novanta, e l'ho sempre ammirato come una sorta di sfavorito nell'industria, proprio come me. Ma i suoi commenti sono culturalmente ignoranti e un cieco attacco privo di sostanza. Lo definisco un commento ignorante, perché dal suo commento si evince un punto di vista su cosa significhi essere "Latino". [...] Diamo uno sguardo storico al vero Latinismo nella cultura odierna di massa degli Ispanici: un territorio non definisce le origini di sangue di una persona. Intendo dire che essere Latino significa essere di origini ispaniche, portoghesi, italiane o latino americane, sono tutte radici collegate all'essere definiti "latini". Quindi queste dichiarazioni per me creano un ottimo dibattito per la nostra gente, poiché rappresentano la confusione e la crisi d'identità che c'è attualmente a Hollywood nella comunità ispanica, che ritiene di essere l'unica a identificarsi come latina.

Oltretutto, non ho mai visto il signor Leguizamo ma mi sembra che stia attaccando me e il mio lavoro basandosi su informazioni false, non sono la Hollywood di cui parla. Appartengo alla quarta generazione di ispanici del Texas da messicani indigeni e iberici, e sono la persona visionaria dietro a questo progetto sin dall'inizio. Sviluppo questo film da 16 anni con il sostegno della signora Fernandez, e ho dedicato il giusto tempo a cercare una protagonista con origini cubane, quindi il suo è un attacco ingiusto. È un film basato su una donna immigrata latina che vive in america e ha origini storiche importanti, è guidato da una donna latina e io sono un regista svantaggiato, è deludente essere attaccati da qualcuno che si suppone debba celebrare il nostro progetto.

Il produttore sottolinea poi che le scenografie saranno di Carlos Osorio, il montaggio di Diego Fernando Bustamante, i costumi di Daniela Rivano, la fotografia di Juan Carlos Gil. Jessica Drake sarà l'insegnante di dizione che si occuperà degli accenti e dei dialetti dei protagonisti.

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