James D'Arcy entra nel cast di Cloud Atlas

James D'Arcy, prossimamente in W.E. di Madonna, entra nel cast del fantascientifico Cloud Atlas diretto dei fratelli Wachowski e Tom Tykwer...

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A circa due settimane dall'inizio delle riprese del film, James D'Arcy si unisce al cast del fantascientifico Cloud Atlas, il nuovo e ambizioso progetto che vedrà i fratelli Wachowski tornare dietro la macchina da presa insieme a Tom Tykwer (Profumo). Co-protagonista nel 2003 in Master and Commander di Peter Weir e prossimamente nelle sale nel W.E. scritto e diretto da Madonna, in cui interpreterà il ruolo di Edoardo VIII, D'Arcy ritroverà sul set Tom Hanks, Halle Berry, Susan Sarandon, Hugo Weaving, Jim Broadbent, Jim Sturgess e Ben Whishaw.

Non è ancora noto quale sarà il ruolo, o meglio ruoli, interpretati dall'attore in questo particolare e atteso progetto basato sull'omonimo romanzo di David Mitchell, che vedrà i protagonisti alle prese con più personaggi che si alterneranno e si incontreranno per raccontare una straordinaria e millenaria epopea fino al risveglio dell'umanità all'indomani dell'apocalisse.

Cloud Atlas verrà prodotto da Grant Hill e Stefan Arndt della Five Drops,con la produzione esecutiva di Philip Lee. Con un budget di 150 milioni di dollari, il film verrà distribuito negli Stati Uniti dalla Warner Bros., mentre nel nostro paese se ne occuperà la Eagle Pictures.

Ecco la trama del libro, come riportata sulla quarta di copertina dell'edizione italiana pubblicata da Sperling & Kupfer/Frassinelli con il titolo L'atlante delle nuvole:

Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore e carpire non solo le sue intuizioni musicali ma anche le grazie della moglie e della figlia. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato contrario a un catastrofico progetto nucleare e quindi ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse... Sei diverse storie, collocate in tempi e spazi diversi, che allacciano tra loro una stupefacente rete di rimandi, echi, collegamenti. Ciascuna narrazione s'interrompe, a effetto, per poi ricominciare e ricongiungersi in un'architettura narrativa sontuosa. Attingendo a linguaggi e a generi letterari differenti, Mitchell sorprende ancora una volta il lettore, spingendolo a riflettere, in un ardito gioco, sul fluire incessante, mutevole e ciclico della vita, impossibile da fissare, come il corso infinito delle nuvole.

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