James Cameron: un'altra rivoluzione per i sequel di Avatar?
Dopo aver sdoganato il 3D, James Cameron potrebbe sperimentare una nuova, innovativa tecnologia con i sequel di Avatar: raddoppiare i fotogrammi. Ma il mondo sarà pronto per questa rivoluzione?
Fonti: Stark Insider, via Market Saw
Per Avatar Cameron ha sperimentato tecnologie di ripresa 3D molto innovative, ideando assieme a Vince Pace un rig 3D che ora viene utilizzato in molte produzioni, e sdoganando il concetto di "3D nativo" e la diffusione del cinema 3D in tutto il mondo. Insomma, ha dato una spinta a una rivoluzione per l'industria Hollywoodiana e non solo.
Una piccola premessa: ricordate i nove punti contro il 3D di Roger Ebert? Nel suo articolo, il critico americano sottolineava che la vera rivoluzione qualitativa per il cinema non è il 3D, ma il MaxiVision48. Riportiamo il passaggio:
Quello di cui Hollywood ha bisogno è una esperienza "migliore" che sia ovviamente meglio di quello che si può avere a casa, che vada bene ai film per tutte le età, e che valga un sovrapprezzo. Per anni ho detto pubblicamente di apprezzare un processo inventato da Dean Goodhill chiamato MaxiVision48, e che utilizza la tecnologia a pellicola esistente ma riprende a 48 fotogrammi al secondo, fornendo una proiezione nitida e priva di scosse. La pellicola attualmente viene proiettata a 24 fotogrammi al secondo, perché è la velocità minima in grado di portare con sè il suono (un ritrovato necessario all'epoca dei primi film parlati). Ora il suono analogico è stato rimpiazzato dal suono digitale. MaxiVision48 proietta a 48 fotogrammi al secondo, che raddoppia la qualità dell'immagine. Il risultato è terribilmente meglio del 2D attuale. In termini di misurazioni standard utilizzate nell'industria cinematografica, è il 400% meglio. Non ho scritto male. Quelli che non lo hanno visto non se ne rendono neanche conto. Io ho visto film proiettati con questa tecnologia, e anche un sistema di proiezione di qualche anno fa, lo Showscan di Douglas Trumbull. Questi sistemi funzionano così bene che lo schermo diventa una finestra verso le tre dimensioni. Se gli spettatori vedessero queste tecnologie, si dimenticherebbero del 3D.
Ebbene, Cameron ha rivelato di voler sperimentare proprio questo tipo di tecnologia:
James Cameron ci ha fornito alcune anticipazioni interessanti. Una di queste è che vorrebbe girare i sequel con un numero di fotogrammi al secondo maggiore: i 24 fotogrammi al secondo utilizzati attualmente sono limitativi, mentre lui vorrebbe girare a 48 o 60 fotogrammi al secondo. La ragione? Aiuta a ridurre, o elimina totalmente, gli artefatti di movimento.
Un paio di problematiche che questo "salto tecnologico" comporterebbe:
E' già possibile girare un alto numero di fotogrammi, e nel caso delle riprese in digitale non bisogna neanche preoccuparsi del costo della pellicola. Quello che Cameron cercherà di ottenere non è solo la ripresa, ma anche la proiezione a una velocità maggiore. Per fare questo, nei prossimi tre anni dovrà diffondersi in tutto il mondo un metodo di proiezione digitale più avanzato, in grado di proiettare più degli attuali 24 fotogrammi al secondo, proprio come propone Ebert.
Post-produrre un film a 48 fotogrammi (o più) al secondo significa raddoppiare letteralmente il numero di fotogrammi su cui lavorare. Significa che se una compagnia di postproduzione (parliamo di effetti visivi ma anche di missaggio, editing, digital color-grading eccetera) impiega una certa potenza di calcolo per renderizzare una scena, dovrà impiegare almeno il doppio della potenza trattandosi del doppio delle immagini.
E' noto che Bruce Lee doveva sforzarsi a "rallentare" i propri movimenti davanti alla cinepresa per evitare gli artefatti della pellicola, ed è noto altresì che i 24 fotogrammi al secondo utilizzati per registrare e proiettare sono adeguati a percepire il movimento in maniera generalmente fluida e realistica. Il problema è che in molti casi quando i movimenti bruschi o estremamente veloci l'occhio umano finisce per percepire sullo schermo la scansione in 24esimi di secondo tra i vari fotogrammi, vedendo così un movimento sfocato o addirittura difficile da riconoscere. Cameron intende invece cercare di avvicinarsi alla visione reale dell'occhio umano: vedremo se riuscirà a sviluppare le tecnologie adeguate nei prossimi anni, e se riuscirà ancora una volta a convincere l'industria che questo è un passo non solo necessario, ma conveniente...
Nel cast di Avatar, oltre al protagonista Sam Worthington, anche Giovanni Ribisi, Zoe Saldana, Sigouney Weaver, Michelle Rodriguez, Joel David Moore, CCH Pounder, Peter Mensah, Laz Alonso, Wes Studi e Stephen Lang.
Avatar è uscito il 18 dicembre 2009 negli USA, da noi il 15 gennaio 2010.Trovate tutte le informazioni sul cast, la trama, i poster e i video sul film nella nostra scheda