James Cameron a ruota libera sull'Oculus Rift, le economie di scala e il budget dei nuovi Avatar
James Cameron ha parlato del budget dei sequel di Avatar, dell'Oculus Rift e delle economie di scala
Naturalmente si tratta di film costosi, è per questo che bisogna trarre vantaggio dalle economie di scala, girando i tre film contemporaneamente. Catturiamo la performance degli attori nello stesso momento, tutte le riprese dal vivo simultaneamente. Sembra quasi di girare una miniserie televisiva. [...] E' un ottimo modo per abbattere i costi, almeno rispetto al primo film. Potete farvi i conti di testa, se volete.
Quanto alla tecnologia che userà per i film, non sarà diversa da quella usata per il primo episodio, ma dicerto più definita.
La cosa che continua a sorprendermi è quanto bene abbia funzionato il nostro sistema prototipo. Ma non era così user-friendly e necessitava di molto lavoro inutile, tant'è che continuavamo a farci forza pensando: "sisteremo tutto per il sequel".
Curiosamente, oramai il termine "filming" appare piuttosto obsoleto nel nostro caso. Per riprese dal vivo catturiamo effettivamente delle immagini, ma è fatto tutto con cineprese digitali. E ciò rappresenta solamente una percentuale minima - forse il 20-25% - del film in totale. Il resto è generato interamente dal nulla.
Il dibattito si è poi spostato sulla realtà virtuale e sull'Oculus Rift (da alcuni mesi acquistato da Facebook per 2 miliardi), che stando a quanto sostenuto dal regista non può esser in alcun modo considerato il futuro del cinema.
Sembra esserci un mucchio di entusiasmo per qualcosa che, a mio parere, è francamente una noia. Mi chiedo spesso quand'è che i tempi saranno maturi, quand'è che la massa comincerà ad accettare e sfruttare la Realtà Virtuale e di che tipo sarà; come sarà il livello di interazione dell'utente rispetto al semplice: "sto fermo e posso guardarmi in giro". Insomma, se volete muovervi in una realtà virtuale, esistono i videogiochi.
Fonte: THR