James Bond, Martin Campbell spiega il processo di audizione e perché non ha potuto "favorire" Henry Cavill

Martin Campbell, che ha diretto due importanti film di James Bond, spiega come si svolge il processo di scelta nelle audizioni per 007

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L'era del James Bond di Daniel Craig è terminata con No time to Die e - al momento - non è ancora chiaro chi sarà a ereditare l'ambitissima parte in quella che è, a tutti gli effetti, una delle saghe più amate e seguite della storia del cinema.

In una chiacchierata fatta con il Daily Express, colui che ha avuto l'onore di dirigere ben due rilanci del franchise di James Bond, ovvero Martin Campbell regista di GoldenEye, uscito nel 1995 nonché prima volta di Pierce Brosnan, e di Casino Royale nel 2006, ha potuto parlare del processo di audizione che porta alla selezione del nuovo 007. Un'operazione che, stando a quanto viene detto dal filmmaker, è decisamente democratica e perché non abbia potuto favorire in alcun modo Henry Cavill:

Non potevo favorire Henry. Il modo in cui lavorano con Bond è davvero fantastico. Quando decidono l'attore e si fa il provino - nel nostro caso, eravamo in otto - è tutto molto democratico. Otto, nove persone si siedono intorno a un tavolo. C'ero io, c'erano i produttori, il direttore del casting, eccetera. È un processo che avviene per alzata di mano mentre vengono valutati, di volta in volta, i vari candidati e alla fine tutti devono essere unanimi nella loro decisione, se capite cosa intendo.

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FONTE: Daily Express

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