James Bond: la direttrice del casting parla dei "criteri anagrafici" per la scelta del nuovo 007
La storica direttrice del casting dei film di James Bond, Debbie McWilliams, parla dei criteri anagrafici per la scelta del nuovo 007
Abbiamo già capito da tempo che il nuovo James Bond non sarà interpretato da un attore troppo giovane perché colui che verrà scelto per l'ambìto e importante ruolo dovrà essere credibile nei panni di una spia che ha già una certa esperienza dalla sua.
McWilliams, parlando dei criteri su cui si basa la scelta di James Bond, spiega:
Quando abbiamo cominciato, c'era un'atmosfera leggermente differente. Abbiamo preso in considerazione un sacco di giovani attori che, però, erano carenti in quanto a gravitas. Non avevano l'esperienza, non avevano la capacità mentale necessaria a quella che non può essere ridotta alla semplice assunzione di un ruolo, dato che si tratta di accettare un'enorme responsabilità. Per questo abbiamo rimosso quell'idea e ricominciato da capo.
Timothy Dalton era conosciuto, ma era principalmente un attore Shakespeariano. Pierce Brosnan era conosciuto, ma grazie alla televisione. Roger Moore pure. Nessuno sapeva chi fosse Sean Connery. Una certa fetta di pubblico conosceva Daniel Craig, ma si trattava principalmente di chi guardava i film indipendenti. Non aveva mai davvero partecipato a un film dal grande successo di pubblico, penso che Layer Cake (noto come The Pusher in Italia) sia stata la sua pellicola più popolare fra le robe fatte prima di 007, ma di sicuro non era un attore conosciuto globalmente.
Vi ricordiamo che, stando a svariate, insistenti indiscrezioni, Aaron Taylor-Johnson potrebbe – il condizionale è quantomai obbligatorio – essere il (o uno dei) frontrunner per ereditare il testimone di James Bond da parte di Daniel Craig.
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FONTE: Radio Times