J.K. Rowling torna a scatenare polemiche, un'indagine analizza l'impatto sul brand di Harry Potter: "Nullo"

J.K. Rowling torna a scatenare polemiche su Twitter, mentre un'indagine analizza l'impatto sul brand di Harry Potter

Redattore per badtaste.


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Da alcuni giorni J.K. Rowling è tornata nell'occhio del ciclone per una serie di tweet su X in cui ha ribadito sempre con più veemenza le sue posizioni sull'identità di genere.

La scrittrice di Harry Potter ha ricevuto la settimana scorsa nuove accuse di transfobia dopo aver donato 70.000 sterline all'associazione For Women Scotland, impegnata in una battaglia per opporsi alla ridefinizione legale della parola "donna", volta ad ampliare le possibilità di riconoscere per legge le persone che si identificano come donne. Come riportato dal Telegraph, For Women Scotland intende fare ricorso dopo che il tribunale scozzese ha stabilito che le donne trans possono occupare per legge le cariche pubbliche riservate alle donne, a patto di avere un GRC, un certificato di riconoscimento del "genere acquisito". L'associazione, nel suo ricorso, vuole fare leva sull'Equality Act del 2010 secondo cui donne trans e donne dovrebbero appartenere a due gruppi protetti distinti.

L'autrice ha poi alimentato ulteriori polemiche condividendo un articolo del Telegraph secondo cui "più del 70% dei crimini commessi da donne trans in carcere sono di natura violenta o sessuale" e che pertanto "dimostra perché i prigionieri maschi che si identificano come donne non andrebbero detenuti in carceri femminili".

La scrittrice sposa infatti le posizioni di For Women Scotland secondo cui le donne trans non andrebbero ospitate nelle prigioni femminili, ma in quelle maschili: un argomento che ha scatenato e continua a scatenare dibattiti accesisissimi e che viene contestato da più parti.

Un portavoce del Ministero della giustizia ha rilasciato una dichiarazione al Telepgraph spiegando che oggi come oggi le donne trans sono in maggior parte detenute in carceri maschili:

Più del 90% delle donne trans in custodia è detenuto in carceri femminili. L'anno scorso abbiamo cambiamento il regolamento, perciò le donne transgender accusate di aggressioni violente o sessuali - o che abbiano ancora organi genitali maschili - non possono risiedere in prigioni femminili a meno che non ci siano circostanze davvero eccezionali.

La scrittrice è poi tornata a dare man forte alle sue posizioni ieri, criticando un un articolo di Sky News intitolato "Una donna che si è ripresa mentre uccideva un gatto prima di metterlo in un frullatore è stata incarcerata a vita per aver ucciso un uomo quattro mesi dopo".

"Ne ho abbastanza di queste caz*ate" ha scritto la scrittrice. "Questa non è una donna. Questi #NonSonoNostriCrimini".

Quando le è stato fatto notare che si tratta di una cosa bizzarra di cui lamentarsi "come se non ci fossero un mucchio di donne cisgender che hanno commesso crimini orribili. Che importa se una persona si identifica in un certo modo?", la scrittrice ha risposto:

  1. Le statistiche sui crimini sono inutili se le aggressioni violente e sessuali commesse da uomini vengono registrate come crimini femminili;

  2. Gli attivisti stanno già facendo clamore affinché questo omicida sadico venga incarcerato in una prigione femminile;

  3. La disinformazione guidata dall'ideologia non è giornalismo.

Dopo le recenti polemiche, Twitter ha aggiunto una nota al video di Sky News:

Scarlet Black è un maschio adulto che si identifica come donna transgender. L'omissione di questo dettaglio cruciale nell'articolo dà la falsa impressione che si tratti di un crimine commesso da una donna.

J.K. Rowling: l'impatto delle sue dichiarazioni sul mondo di Harry Potter

Vista l'ennesima polemica attorno a J.K. Rowling, un lungo articolo del Wall Street Journal ha analizzato l'impatto delle parole della scrittrice su Harry Potter e il Wizarding World. Quello che è emerso è che il brand non è stato particolarmente scalfito, come dimostrano gli straordinari incassi di Hogwarts Legacy, per diversi mesi al centro di forti tentativi di boicottaggio:

Ogni volta che la Rowling scriveva un tweet relativo alle questioni trans, i responsabili di Harry Potter alla Warner Bros. cercavano di affrontare il loro disappunto. Alcuni erano d'accordo con lei, altri in disaccordo, ma le posizioni della Rowling minacciavano di portare un brand intoccabile in un terremoto politico.

I dirigenti hanno cominciato a indagare e a tenere sondaggi sull'impatto delle posizioni dell'autrice sulle vendite da parte dei fan in tutto il mondo. La risposta: niente di rilevante. In generale, le dichiarazioni della Rowling avevano influito sull'opinione di alcune persone sul suo conto, nel bene e nel male, ma con impatto materiale praticamente nullo sul brand di Harry Potter.

L'accordo tra J.K. Rowling e la Warner Bros. per la nuova serie di Harry Potter sembra quindi essere una conseguenza di questa consapevolezza da parte della major.

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