Iron Man 3: la Marvel ha eliminato il villain femminile perché temeva scarse vendite dei giochi

Il regista e sceneggiatore di Iron Man 3 svela un altro dettaglio circa la "Civil War" interna alla Marvel

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Ora che i destini della Marvel Entertainment del frugale e dispotico Ike Perlmutter e i Marvel Studios di Kevin Feige sono ormai separati, continuano a emergere dettagli sul passato "turbolento" delle varie divisioni della Casa delle Idee.

Durante un'intervista rilasciata a Uproxx a margine della promozione di The Nice Guys, Shane Black, regista e sceneggiatore di Iron Man 3, ha raccontato di come l'iniziale idea per il film fosse quella di avere una nemesi femminile per Tony Stark. Idea poi rigettata dalla Marvel, intimorita dal fatto che poi le vendite dei giocattoli su licenza avrebbero potuto risentirne negativamente:

Ufficialmente ti dirò solo questo: c'era una stesura preliminare di Iron Man 3 che ci ha dato qualche problema. Ovvero che avevamo un villain femminile come antagonista principale. Avevamo finito lo script e ci venne consegnato un memo senza restrizioni in cui c'era scritto che la cosa non poteva reggere e che avevamo cambiato idea perché, dopo esserci consultati, avevamo deciso che i giocattoli non sarebbero stati venduti se il villain fosse stato una donna.

Il regista sceneggiatore specifica che la cosa non aveva nulla a che fare con Kevin Feige, bensì con Ike Perlmutter e che, inoltre, sia Stéphanie Szostak che Rebecca Hall avevano, inizialmente, un ruolo ben maggiore e consistente nell'economia del film.

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