In Iron Man 3 conosceremo Tony Stark come non mai

Lo storyboard artist dei Marvel Studios Federico D'Alessandro ha rivelato alcuni nuovi, interessanti dettagli sul terzo appuntamento con le avventure di Tony Stark...

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Lo storyboard artist dei Marvel Studios Federico D'Alessandro, in un'intervista rilasciata a Desde Hollywood, ha avuto modo di condividere le sue impressioni su Iron Man 3, il terzo capitolo della saga dedicata a Tony Stark. Come sapete, l'inizio delle riprese è imminente e vi abbiamo già mostrato le prime foto dal set; D'Alessandro, che prima di approdare alla Marvel ha lavorato a pellicole d'alto profilo come Io Sono Leggenda, Nel Paese delle Creature Selvagge e al secondo e terzo capitolo della saga di Narnia, ha totale fiducia nel regista chiamato a sostituire Jon Favreau, Shane Black:

Shane Black è un maestro dello storytelling e il film è davvero in ottime mani. La storia scava ulteriormente nel personaggio di Tony Stark. Alla fine della pellicola, il pubblico avrà una comprensione migliore di quelle che sono le paure e di ciò che lo costringe a comportarsi un una data maniera. La gente apprezzerà. Poi ci saranno anche delle esaltanti scene d'azione. Sarà un lungometraggio emozionante!

Circa l'approccio del regista afferma:

Ho imparato come Shane Black sia in grado di manipolare il pubblico portandolo a interrogarsi di continuo su quello che accadrà, su come la storia andrà a svilupparsi. Crea quest'autentica suspense che mantiene la tensione per tutta la durata della vicenda. Ha avuto una notevole influenza sul mio storytelling.

Nell'intervista, D'Alessandro ha analizzato retrospettivamente anche le collaborazioni con gli altri registi dei cinecomic Marvel con cui ha avuto a che fare:

Joss Whedon mi ha insegnato come un filmmaker possa infondere il suo tocco e la sua sensibilità in un film. E' una persona adorabile e ironica, guardando The Avengers sono riuscito a vedere la sua personalità brillare in ogni scena. Mi ha anche mostrato come due personaggi che conversano possano dare vita a un passaggio che può essere al tempo stesso divertente, ma anche una grande scena d'azione. Joe Johnston è una persona molto pratica. Viene dalla vecchia scuola, ha realizzato alcuni grandi film, quindi da lui ho imparato non solo a creare scene capaci di affondare le proprie radici nella realtà, ma anche a manipolare i set plasmandolo in funzione dello storytelling. Kenneth Branagh è una delle persone più incantevoli che abbia mai incontrato. Ti mette a tuo agio ed è grandioso dato che la personalità del regista si ripercuote in ogni singolo membro della troupe. Poi riesce a essere molto aperto alle idee e opinioni delle altre persone, pur con la piena consapevolezza di quello che vuole ottenere. Una lezione molto importante per me. Quando dirigerò un film cercherò di avere il suo approccio.

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