Inuyasha: Mahmood dedica una canzone al manga di Rumiko Takahashi

Mahmood ha pubblicato il suo nuovo singolo intitolato Inuyasha, nel quale cita il celebre manga di Rumiko Takahashi

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il rapper italiano Mahmood nelle ultime ore ha attirato l'attenzione degli appassionati di manga e anime con il lancio del suo nuovo singolo, intitolato Inuyasha. Si tratta della prima canzone del secondo album dell'artista, in uscita tra qualche mese, dopo che il brano Soldi un paio d'anni fa aveva vinto il Festival di Sanremo e si era classificato al secondo posto all'Eurovision Contest.

Il brano non è interamente dedicato al fantasy di Rumiko Takahashi, ma lo cita in un verso per fare una similitudine:

Se ti chiedo come stai
La verità brucia in faccia come la Cicatrice di Inuyasha
Non so più come stiamo ancora in piedi.

Mahmood InuYashaLa Cicatrice del Vento è una mossa che Inuyasha lancia durante i combattimenti con la sua spada Tessaiga (secondo l'adattamento italiano dell'anime, nel manga lo stesso colpo invece viene chiamato Taglio del Vento).

Nonostante l'esile riferimento all'interno del brano, è evidente che Mahmood abbia voluto puntare molto sul riferimento alla popolare serie per la comunicazione legata al lancio del brano; oltre al titolo, è stata realizzata un'illustrazione promozionale e diverse fotografie che ritraggono il rapper con l'aspetto di un demone, nelle quali indossa un kimono rosso simile a quello di Inuyasha e ha degli artigli e delle orecchie a punta che ricordano Sesshomaru.

Inuyasha racconta la storia di Kagome, una liceale giapponese che viaggia nel tempo ritrovandosi nell'epoca Sengoku, dove risveglia un mezzo-demone che era stato intrappolato in un sonno durato 50 anni. Pubblicato per la prima volta in Giappone dal 1996 al 2008 sulle pagine di Weekly Shonen Jump di Shueisha, il manga è poi giunto in Italia per Star Comics. Con i suoi 56 tankobon, si tratta del fumetto più lungo di Rumiko Takahashi.

Fonte: Mahmood

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