Joe Quesada e il futuro della Marvel in TV

È un Joe Quesada a tutto campo quello intervistato da Comic Book Resources

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È in vena di parlare Joe Quesada, il capo creativo della Marvel che non solo continua a sedere nella stanza dei bottoni quando si tratta di prendere decisioni importanti, ma anche colui che fino a poco tempo fa ha occupato il posto di Editor in Chief della Casa delle Idee, prima di passare il testimone all’attuale Axel Alonso.

Nel corso di una lunga intervista con il sito usa Comic Book Resources, Quesada discute a lungo dei progetti presenti e futuri della Marvel, nonché su alcuni punti essenziali dell’epopea degli eroi Marvel sul piccolo schermo.

Eccone i punti salienti:

- Attualmente sono al lavoro sui telefilm della Netflix. Lavoriamo con largo anticipo rispetto a quello che sarà il prodotto finale, cosa che mi rende assai difficile fare affermazioni pubbliche sul mio lavoro. Non poter parlare delle cose che usciranno prossimamente è spesso la parte più difficile del mio lavoro. Ovviamente sono molto coinvolto nel telefilm di Daredevil, un personaggio che per me significa moltissimo, non solo sul fronte emotivo, ma anche su quello professionale. Il mondo nero e sporco di DD è molto simile a quello in cui vivo nella realtà, quindi ne sono attratto istintivamente!

- Non faremo questo telefilm con l’intenzione di cancellare ciò che è fatto in precedenza, o lavorando su qualsiasi preconcetto a prescindere. Ci dedicheremo a questo telefilm con l’intenzione di creare qualcosa di incredibilmente emozionante, coinvolgente, che fornisca ai fan ciò che amano e che li spinga a volerne ancora.

- Lavorare su un numero di episodi più limitati è più facile rispetto a un’esperienza come Agents of S.H.I.E.L.D. È possibile immaginare la storia come un grande film.

- Tutti citano il film degli X-Men come quello che ha dato il via alle grandi produzioni cinematografiche a fumetti. Ma secondo me la scintilla è scoccata ancora prima, con Blade, un film che è andato straordinariamente bene con un personaggio che non era affatto popolare o iconico. Qualcuno ha iniziato a pensare: se lavorare su un personaggio di questo tipo, con qualche modifica qua e là, ha prodotto questi risultati, cosa succederebbe lavorando su qualcosa di immensamente popolare e iconico?

Potete leggere il testo completo dell’intervista a questo link.

Fonte: Comic Book Resources

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