Intervista a Greta Xella, vincitrice del Premio Rapalloonia 2017

La nostra chiacchierata con una delle artiste più promettenti del Fumetto italiano: Greta Xella

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Come Alessandro Bilotta, anche Greta Xella è stata premiataRapalloonia 2017, nello specifico in qualità di miglior giovane talento emergente. Abbiamo intervistato l'artista, che si è dimostrata molto gentile e disponibile, esibendo una schiettezza invidiabile. Eccovi la nostra chiacchierata!

Ciao, Greta! Complimenti per il Premio Rapalloonia 2017 e benvenuta su BadComics.it!

Grazie, grazie davvero.

La prima domanda è di rito: com'è nata la tua passione per il Fumetto e come sei riuscita a farne la tua professione?

La mia passione per il Fumetto è nata dal fatto di essere stata una bambina molto sola! Battute a parte, ho sempre ritrovato nel disegno un altro mondo, la possibilità di creare quello che vuoi e, se hai abbastanza fantasia, di viverlo davvero appieno. Superato un momento per nulla facile della mia vita, questa passione mi è rimasta. Prima ho iniziato a disegnare, poi a leggere fumetti.

Devo ringraziare mio padre, grande fan di "Skorpio" e "Lanciostory". Ho iniziato a studiare Grafica ma ho compreso in breve tempo che mi stava stretta, che volevo fare altro. Così mi sono trasferita a Milano per imparare a fare Fumetto. Da lì è partito tutto: ho cominciato pian piano a farmi conoscere e pubblicare. Ed eccomi qui.

Rapalloonia 2017: Greta Xella

Qual è stato il tuo primo lavoro come professionista, da cui poi è decollata la tua carriera?

Sicuramente "KarmaPolis", edito nel 2015 da Renbooks. È stata in un certo senso un'avventura, con cui sono cresciuta moltissimo dal punto di vista professionale, perché nonostante fosse il mio primo libro l'ho sviluppato quasi tutto da sola. Sono riuscita a portare a termine il mio primo grosso lavoro, intorno alle cento tavole. Mi sono sentita appagata, realizzata dal punto di vista narrativo. Sono questi gli aspetti che più mi affascinano di questo mondo.

Quali sono gli autori e le influenze artistiche che hai recepito maggiormente?

Su tutti sicuramente Jordi Bernet, con "Chiara di notte", che ho conosciuto su "Skorpio". Mi piaceva la linea sintetica, la sintesi con cui veniva rappresentata soprattutto la figura femminile. Avevo circa dieci anni, ma ora capisco quanto già mi affascinasse non tanto il disegno, ma la linea. In seguito sono subentrati i cartoni animati: Disney, tanta Disney, e poi altri classici, come quelli di Hayao Miyazaki e Don Bluth. Il mio sogno nel cassetto, lo devo confessare, è l'animazione: ci terrei tantissimo a lavorare in questo campo!

Melagrana, disegni di Greta Xella

C'è un genere di Fumetto con il quale ti senti più a tuo agio o che ti diverte di più disegnare?

Il Fantasy per ragazzi. Non solo per il genere in sé, ma anche per la fascia di pubblico. Quella dai nove ai quindici - sedici anni la definisco un'età “molto malleabile” perché sono i lettori più divertenti con cui entrare in contatto. Non si fanno molte domande; o meglio, se le fanno ma non troppo razionali o spesso cervellotiche come quelle degli adulti. Quindi è bello dar loro delle risposte spudoratamente fantastiche

Melagrana, disegni di Greta Xella

Attualmente a cosa stai lavorando?

Ho appena concluso una mini-storia su una ragazza che sta pensando di cambiare sesso. Ho cercato di raccontarla con l'approccio più delicato possibile, accompagnando la protagonista - e dunque il lettore - attraverso i dubbi e le motivazione di fronte a un passo del genere, più che alla scelta finale che lei farà.

Farà parte dell'antologia sull'eros "Melagrana", di Attaccapanni Press. È un piccolo editore indipendente ma con una produzione già molto invidiabile. Ha esordito lo scorso anno con "Grimorio", per il quale ho realizzato la copertina variant e uno short di tredici tavole scritte e disegnate da me, con Loris De Marco ai colori.

Entro la fine di quest’anno uscirà "Anita je t'aime", pubblicato da Effequ. Non sarà prettamente un fumetto storico. La trama prende vita dal 1849, data in cui Anita muore, ed è l'unico elemento che l'editore mi ha chiesto di rispettare poiché sono state le incertezze che ci furono sulla sua morte a far nascere la nostra versione! Di norma, non sarebbe esattamente nelle mie corde, ma abbiamo giocato molto con il soggetto, i luoghi, i personaggi… e alla fine ho accettato anche per mettermi alla prova!

Anita je t'aime, disegni di Greta Xella

Puoi accennarci qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Melagrana, disegni di Greta XellaSto timidamente lavorando al mio primo grande progetto da autrice completa. Parliamo di un lavoro che si aggirerà intorno alle duecento tavole a colori e che uscirà nel 2019 per BAO Publishing.

Sto impegnando tutta me stessa, ma con la dovuta accortezza perché voglio risulti un'opera meditata e coerente. Non posso dirvi molto ma il tema sarà, guarda caso, un fantasy per ragazzi! [ride]

In realtà tutto nasce dal desiderio di raccontare la parte della mia vita a cui accennavo prima, che mi ha fatto molto soffrire. Riguarda il rapporto che avevo con mia madre. Per fortuna, anche grazie al disegno - che è un altro modo di farsi ascoltare - il rapporto è cambiato in meglio e penso che questo percorso come è stato utile per me possa esserlo per altre persone.

Però - ehi! - non voglio apparire arrogante e noiosa parlando solo di me, così ho deciso di trasporre la vicenda in un altro universo in cui chiunque possa entrarvi e prendere ciò che gli interessa o ciò di cui ha bisogno. Sarà un racconto visionario, che parlerà di sentimenti, legami, famiglia e amore incondizionato dove sarà centrale la realizzazione del proprio io. La morale è che non puoi scegliere la famiglia in cui crescere, così come la famiglia non sceglie te come figlio. Bisogna imparare a mediare, a incontrarsi a metà.

Anita je t'aime, disegni di Greta Xella

Chiudiamo con una domanda classica: c'è un fumetto che hai letto, o che stai leggendo, e che vorresti consigliare ai lettori di BadComics.it?

Ho scelto di lavorare per BAO anche perché stimo e amo molti degli autori che vi hanno lavorato o che ci lavorano. Se devo farti un titolo, "Un anno senza te", di Giopota e Luca Vanzella: un'opera profonda che va oltre i disegni bellissimi e coglie la parte più intima e fragile che c'è in tutti noi.

Rapalloonia 2017: disegno di Greta Xella

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