Interstellar: l'incontro tra Sean Gordon Murphy e Christopher Nolan

Sean Murphy ha raccontato il suo coinvolgimento nel fumetto di Interstellar e l'incontro con Nolan in un'appassionante intervista rilasciata a Newsarama

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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[caption id="attachment_32115" align="alignright" width="225"]Sean Murphy & Christopher Nolan Sean Murphy e Christopher Nolan[/caption]

Vi abbiamo parlato del fumetto di Christopher Nolan e Sean Murphy, un'esigenza del regista di dare ulteriori spiegazioni su alcuni personaggi della sua ultima fatica cinematografica: Interstellar. Nel breve racconto disponibile online, Absolute Zero, si può venire a conoscenze di alcuni dettagli su figure quali Dr. Mann e il suo robot SKIPP. Il fumetto di sette pagine uscirà in formato cartaceo il 25 novembre prossimo, nella pubblicazione di dicembre del magazine Wired e racconterà a tutto tondo, di tempo, spazio e multi-dimensioni:

Siamo certi che la sua struttura innovativa rappresenti qualcosa mai tentato da nessuna rivista prima. Vi promettiamo da questa collaborazione alcune storie che vi faranno davvero arrovellare le meningi.

Ha affermato l'editor-in-chief di Wired, Scott Dadich. Murphy dal canto suo, in un'appassionante intervista rilasciata a Newsarama, ha rivelato che il suo coinvolgimento è stato totalmente inaspettato e improvviso, spiegando come Nolan abbia notato il suo lavoro online e l'abbia quindi contattato. L'artista ha continuato rivelando come il progetto abbia preso forma all'ultimo New York Comic Con, obbligandolo a rivedere tutti i suoi impegni, compreso Chrononauts, la nuova serie da poco annunciata da Mark Millar per Image Comics, ma assicurando di aver ricevuto la benedizione dello scrittore scozzese al riguardo.

"È interessante notare quanto le cose giungano a termine rapidamente quando raduni tutti quanti in una stanza senza quella pletora di ostacoli e supporti legali di mezzo. Mi piacerebbe che ogni progetto filasse liscio come in questo caso", ha confidato Murphy, che dopo aver accettato la proposta di Nolan, si è precipitato a Los Angeles per assistere a fianco del regista alla proiezione di Interstellar, presso lo storico TCL Chinese Theatre:

[caption id="attachment_32118" align="alignleft" width="280"]Murphy: "Con le indicazioni che lo studio mi inviava, non avevo scuse per non cogliere ogni dettaglio. Mi avevano perfino fornito foto della caffettiera" Murphy: "Con le indicazioni che lo studio mi inviava, non avevo scuse per non cogliere ogni dettaglio. Mi avevano perfino fornito foto della caffettiera"[/caption]

Affrontai ciò che mi aspettava nel suo complesso, ma stavo letteralmente andando fuori di testa. Il grosso dei miei sforzi era convincere Nolan e Wired di aver avere fatto la scelta giusta. Si complimentarono tutti; ma non mi avevano contattato a causa di un fumetto che avevo fatto, per la mia breve esperienza su Batman o per la vincita dell'Eisner. Semplicemente avevano eseguito una ricerca online, alla cieca, trovando alcuni miei disegni in bianco e nero che gli erano piaciuti molto.

Mentre alcuni artisti sarebbero stati scoraggiati dal fatto che Nolan non conoscesse le loro opere, Murphy ha definito corroborante il fatto di essere stato scelto per questo fumetto grazie ai suoi lavori online:

In un certo senso non avevano idea di chi fossi fino a qualche giorno prima. Cosa che considero un grande complimento. Ero emozionato dal fatto di aver avuto tanto successo ultimamente ma ero sempre preoccupato di aver perso un po' di smalto e che gli editor e le case editrici fossero troppo accondiscendenti e intimorite nel tagliarmi fuori per i premi che avevo vinto o le serie che avevo fatto, che vendono molto bene. Quando mi dissero che ero stato scelto solo per il mio talento, pensai: “Buon Dio, sono ancora niente male”.

Per i colori, l'artista si è appoggiato al collaboratore di vecchia data Matt Hollingsworth e alla sua giovane apprendista Tana Ford per il lettering. Nolan ha confidato a Murphy che sebbene abbia scritto film e pellicole basate su fumetti, di non avere ancora le idee chiare sul formato migliore per una sceneggiatura adatta ai comics, così come riporta lo stesso disegnatore:

[caption id="attachment_32122" align="alignright" width="280"]Murphy: “I ritratti sono difficili da azzeccare ma Nolan mi chiese di non farlo troppo somigliante al viso di Damon perché temeva potesse risultare impersonale. Se lo guardate da vicino ho applicato una pezza di carta per correggere i suoi occhi” Murphy: “I ritratti sono difficili da azzeccare ma Nolan mi chiese di non farlo troppo somigliante al viso di Damon perché temeva potesse risultare impersonale. Se lo guardate da vicino ho applicato una pezza di carta per correggere i suoi occhi”[/caption]

Detto con parole sue, Chris ha ammesso di non aver mai scritto un fumetto prima e di non avere idea sul modo più appropriato di elaborare una sceneggiatura. I suoi script sono solitamente a mano, per la maggior parte dialoghi con poche note (e schizzi) relativi alle immagini. Si dimostrò felice di ascoltare i miei consigli su come migliorare il suo lavoro, ma gli suggerii di non preoccuparsi troppo. Come scrittore (part-time) che ha lavorato su roba del genere in passato, ero confidente di rimediare alle lacune io stesso, facendogli risparmiare tempo.

Murphy ha già avuto a che fare negli scorsi anni con le problematiche inerenti a diritti e permessi legati alla rappresentazione nei fumetti di attori in carne e ossa. È rimasto dunque sorpreso dal non dover affrontare nulla di ciò riguardo questo progetto, nonostante si trattasse di rappresentare Matt Damon:

Ho lavorato su Star Trek per la IDW qualche tempo fa e c'erano tre livelli di persone tra me e quelli di Patrick Stewart su come avrebbe dovuto risultare il suo volto nel fumetto.

[caption id="attachment_32127" align="alignleft" width="280"]Murphy: “Non sapevo bene quanto in carne rendere Damon. Può darsi che abbia un po' esagerato qui, ma nessuno disse nulla. Il riflesso sul muro è stata una mia idea” Murphy: “Non sapevo bene quanto in carne rendere Damon. Può darsi che abbia un po' esagerato qui, ma nessuno disse nulla. Il riflesso sul muro è stata una mia idea”[/caption]

Certo le cose non sono sempre andate bene al primo colpo. Il regista è stato piuttosto puntiglioso su SKIPP, soprattutto sulle dimensioni che il robot avrebbe dovuto avere nel fumetto e Murphy ha ricordato come abbia dovuto ritoccare il soggetto un paio di volte:

Avevo disegnato SKIPP troppo smilzo. Mi chiesero di ingrossarlo un po' e mi diedero un sacco di foto tratte dal set che mi sono state utili per il robot e per altri elementi dentro il rivestimento.

Per quanto riguarda Wired, l'accordo con il direttore creativo, Billy Sorrentino, è stato immediato, avendo scoperto il suo amore per i fumetti e un pezzo originale di Jim Lee nel suo ufficio:

Più gli chiedevo cose sui magazine, più lui ne voleva sapere sui fumetti. Se leggerai questo, Jim, potrei darti il numero di telefono di Billy, così che tu lo possa chiamare. Lo farai impazzire, ne sono sicuro.

In conclusione, ha voluto confessare un imbarazzante episodio accaduto alla fine dell'elettrizzante incontro avuto con Nolan, durante il quale ha rischiato addirittura di annegare:

[caption id="attachment_32133" align="alignright" width="280"]Murphy: "Ero così nervoso per il fatto di conoscere Chris, che mi feci prima qualche bicchiere di vino in hotel, per rilassarmi un po'" Murphy: "Ero così nervoso per il fatto di conoscere Chris, che mi feci prima qualche bicchiere di vino in hotel, per rilassarmi un po'"[/caption]

Mentre stavamo uscendo, camminavamo attraverso un cortile di cemento grigio e stavo pensando a un modo figo per salutarci. All'improvviso finii con un piede su una piscina coperta, la tela cerata che la copriva era dello stesso colore del cemento e non l'avevo notata. Cominciai lentamente ad affondare, biascicando: ”Oh merda!”, poi saltai fuori, sperando che nessuno se ne fosse accorto. Nolan mi guardò e disse: “Quando i ragazzi la stesero mi dissero che era resistente abbastanza da reggere il peso dei miei figli. Penso che ora ne abbiamo avuto la prova”. E io replicai: “Oppure un bambinone di 83 Kg”. E ci mettemmo a ridere tutti e due. Salutandoci gli dissi che se avesse mai avuto bisogno di testare la tenuta di una altra copertura per piscine, ero a sua disposizione.

Fonte: Newsarama

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