Indiana Jones e il quadrante del destino: James Mangold sul perché Indy non sia rimasto nel passato
Il regista d'Indiana Jones e il quadrante del destino spiega perché nel finale del film, Indy abbia deciso di tornare nel presente...
Indiana Jones e il quadrante del destino è uscito da qualche giorno in home video, mentre per l'arrivo in streaming su Disney Plus bisogna aspettare ancora qualche giorno fino al 15 dicembre, e per promuovere la release fisica della pellicola, il regista James Mangold ha preso parte a delle interviste con la stampa americana.
Come scrittori, ci siamo trovati di fronte al dilemma del quale decisione fargli prendere alla fin del film. Prima di tutto, sarebbe morto nel passato, lontano dalla moglie e da chiunque lo conoscesse e lo amasse. Sembrava per certi versi una decisione autodistruttiva legata all'ossessione per il passato, no? Concordo sul fatto che volesse restare, ma non credo che fosse una scelta adatta - e so cosa stava interpretando Harrison. Penso che fosse qualcosa di collegato all'epoca moderna in cui si trovava, dove un eroe come Indiana Jones non era più apprezzato, e un professore come lui non era più amato come nel mondo che aveva conosciuto quando aveva qualche anno in meno. Avendo perso un figlio, con il matrimonio in difficoltà, c'era un'attrazione naturale - come sarebbe accaduto a chiunque - nel ricominciare da capo da qualche parte, in uno spazio accogliente e aperto senza tutti i problemi della tua vita che ai quali devi in qualche modo far fronte. Credo che sia questo che voleva fare Harrison con la sua performance, perché è stato gettato in un luogo intrinsecamente attraente per lui, e privo di tutto il dolore che stava vivendo nella sua vita in quel momento.
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FONTE: Cinema Blend