Indiana Jones e il Quadrante del destino: i viaggi nel tempo inseriti per evitare "l'effetto Star Wars"

Secondo il regista di Indiana Jones 5 la scelta è stata fatta per evitare di usare sempre gli stessi espedienti narrativi, come la Morte Nera in Star Wars

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James Mangold, regista e sceneggiatore di Indiana Jones e il quadrante del destino, è stato impegnato in una serie d'eventi stampa per la promozione della release del film in home video (in streaming su Disney Plus arriverà il 15 dicembre).

Ieri abbiamo segnalato le sue parole sul finale e sul fatto che il Professor Jones non rimane a vivere nel passato (ECCO I DETTAGLI).

E in un altro incontro con la stampa James Mangold ha invece affrontato il tema stesso dei viaggi nel tempo e del perché siano stati inseriti in Indiana Jones e il quadrante del destino.

Il filmmaker spiega che la mossa è stata fatta per cercare di evitare "l'effetto Star Wars" e il frequente riutilizzo della Morte Nera che è stato adottato anche ne Il risveglio della Forza con la ben nota base Starkiller.

Quando sono salito a bordo del progetto, stavano esplorando diverse cose che, fondamentalmente, erano solo riproposizioni di ciò che era successo nel primo film. Solo con più apparizioni e fantasmi. Insomma, era come se stessi rivedendo il primo film quando immaginavo ciò che c'era nei copioni esistenti. Mi pareva che ciò che Steven [Spielberg] e George [Lucas] e Larry Kasdan e David Koepp anche avevano fatto con successo negli altri film, era continuare a sollevare un sasso sopra a un aspetto diverso della storia e della metafisica, senza tornare necessariamente sempre alla stessa cosa. In un certo senso, non volevo fare qualcosa che ti avrebbe portato a pensare "È una nuova Morte Nera?".

Poi aggiunge:

Mentre procedevamo, mi è venuto in mente che a) è quello che il pubblico si aspetta, e quindi non sarà molto sorprendente per loro, e b) ci saremmo tuffati di nuovo all'inizio della saga solo con un Indy di 79 anni che correva in giro. Ho avvertito il bisogno di avere qualcosa di più scioccante, qualcosa di più audace, e qualcosa che coinvolgesse anche Indy. Se fosse tornato nella Germania nazista, sarebbe stato semplicemente un eroe che cercava di fermare Voller dall'attuazione del suo piano. Se fosse finito dove effettivamente va a parare il film, si sarebbe trovato ad affrontare questioni più grandi sulla sua stessa vita e di ciò che aveva studiato per tutta la sua esistenza. Ho pensato che sarebbe stato più interessante. E di solito, se puoi essere più audace è meglio.

Trovate tutte le informazioni su Indiana Jones 5 nella nostra scheda.

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FONTE: Gizmodo

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