Incassi del cinema italiano 2012, è calo ma con stile

Presentati ieri a Roma i dati ufficiali sugli incassi nei cinema italiani del 2012: il calo c'è e si fa notare, e come al solito la colpa è della politica e della pirateria...

Critico e giornalista cinematografico


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"Sono a favore dell'innovazione tecnologica solo se porta valore aggiunto non se va a levare all'esistente, cioè se mi consente di non interrompere la catena di valore ma aggiungerne”.

Sono parole di Lionello Cerri, presidente ANEC (l’associazione esercenti), pronunciate durante la conferenza in cui sono stati presentati i dati della stagione cinematografica 2012. Dati in perdita, come si era capito già durante l’annata, ma meno di quel che si temeva. Il cinema in Italia rispetto al 2011 ha incassato un 8% in meno e ha accolto il 10% in meno di spettatori (lo scarto è dovuto al diverso numero di film in 3D distribuiti), una tendenza in linea con quella dell’anno scorso, senza però il conforto di una quota di mercato che vedeva il cinema italiano dominare con il 37% del totale film visti (quest’anno è solo il 25%, risultato comunque tra i migliori d’Europa).

Insomma non è andato benissimo il 2012 e la colpa, come sempre, viene data alla politica (immobile da anni ormai e incapace di dare vita a norme di sostegno come avviene in altri paesi) e alla pirateria (che tutto ruba e tutto corrompe). Proprio a tal riguardo e pensando a possibili alternative legali arrivano le parole di Lionello Cerri citate all’inizio.

Cerri evidentemente pensa di avere una scelta e poter non essere a favore della tecnologia, pensa che sia un’opzione evitare il commercio legale online e ritiene che comunque questo debba arrivare in punta di piedi senza ledere gli altrui diritti. Tutto il contrario di quel che sta facendo la pirateria. Per fortuna il resto delle associazioni non la pensano così e, benchè ancora non sia online il promesso store del cinema italiano (a causa di difficoltà nel trovare il detentore dei diritti per lo sfruttamento online di film realizzati in tempi in cui era impensabile internet), Riccardo Tozzi ci tiene a promettere che metà Febbraio sarà la data:

Faremo una conferenza stampa e lo annunceremo ma dopo un po’ che sarà già attivo. All’inizio ci saranno sicuramente molti problemi, com’è normale, e vogliamo fargli un po’ di rodaggio.

Probabilmente non conoscono la parola ma intendono una normale fase di beta.

Questo non leva la solita violenza nei confronti della pirateria. Violenza motivata e corretta, intendiamoci, ma mai accompagnata dalla consapevolezza che quegli atti illegali e criminali, sono esattamente il futuro della distribuzione legale, nè più nè meno, tocca solo trovare il modo di ideare un circuito economico che ne consenta il funzionamento per tutti. Perchè pensare di combattere la pirateria con un’offerta legale online che segua i tempi dell’home video fa ridere in una situazione in cui il 90% dei film scaricati sono quelli in uscita ogni settimana.

Il 2013 dunque vedrà l’arrivo dell’offerta legale di cinema dell’Anica ma anche di altre iniziative volte a migliorare la situazione. Innanzitutto ci sarà la Festa del cinema, che nulla ha a che vedere con il festival che si svolge a Roma, ma sarà una settimana dal 9 al 15 Maggio in cui l’ingresso a qualsiasi spettacolo di qualsiasi sala costerà 3€, e poi nasce una tessera indirizzata agli studenti di medie e superiori che garantisce loro uno sconto del 40% sul prezzo del biglietto nei primi 3 giorni della settimana.
Invece l’idea del 2012 di spostare l’uscita dei film dal venerdì al giovedì (così da rendere commercialmente valido anche quel giorno, storicamente morto) ha fruttato per i primi mesi in cui è stata in vigore (da Ottobre a Dicembre) un +15% d’incassi per quella serata.

Rimane allora un’ultima domanda: perchè il cinema italiano da che aveva in mano il 37% della quota di mercato ora ha il 25%? Cosa ha causato una flessione così grande negli incassi dei film nostrani a favore degli americani (quest’anno padroni del 53% del mercato italiano)?
Su questo fronte Riccardo Tozzi, presidente Anica ma anche numero uno di Cattleya, una delle più importanti società di produzione italiane, fa ammenda:

E’ evidentemente colpa nostra, abbiamo prodotto film meno appettibili. Quest’anno sono usciti film italiani d’autore molto belli e validi (occorre ricordare che il cinema italiano è il più presente e invitato nei festival di tutto il mondo) ma probabilmente troppo complessi e distanti dai gusti del pubblico. E dall’altra parte le commedie che anche vanno molto bene non sono state sufficientemente interessanti ma un po’ troppo superficiali e inadeguate a catturare un pubblico davvero vasto. Dobbiamo stare più attenti.

Questo non leva però, come ha ricordato sempre Tozzi, che negli ultimi 15 anni il cinema italiano sia stato protagonista di una clamorosa rivincita conquistando posizioni e quote che non gli appartenevano più da anni.

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