Image EXPO: il piacere di scrivere fumetti per Brian K. Vaughan e Jeff Lemire
Jeff Lemire e Brian K. Vaughan hanno parlato del piacere della libertà creativa nel fumetto alla recente Image EXPO
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Per quanto abbia sempre amato fare televisione e scrivere film, non c'è paragone in termini di piacere della creatività con il mondo dei comics. Quelli sono show business, con tutta l'enfasi posta sulla componente business: per prima cosa bisogna vendere. Per infilarci dentro la tua arte devi lottare. Il mondo del fumetto ribalta completamente questa idea e ci concede il privilegio di raccontare esattamente quel che vogliamo e di farlo sempre principalmente in maniera creativa.
Persino le letture insoddisfacenti, le cose davvero brutte, finiscono per ispirarti in qualche modo. Ed è una fortuna. Quando leggi qualcosa di davvero terribile, infatti, in qualche modo fai un confronto, capisci che il tuo lavoro non è così male, e accetti come legittimo il fatto di avere successo e di essere pubblicato.
Per quanto mi riguarda, non fa molta differenza trovarmi nel ruolo di sceneggiatore o disegnatore: quel che voglio e che mi ha sempre preoccupato è raccontare la storia. Ho iniziato a lavorare alla DC da scrittore, ed è così che sono entrato nel mercato. Ma scrivere e disegnare sono entrambe mie grandi passioni, le principali. Tutto il resto è quel che succede gravitando attorno a questi due punti fermi.
Tra il serio e il faceto, Lemire ha avuto modo di fare qualche considerazione riguardo l'autocensura degli autori. Il mestiere di creativo permette e quasi obbliga a spaziare con la fantasia in direzioni spesso impreviste. Secondo lo sceneggiatore, il pubblico è fortunato a non sapere tutto quel che passa per la testa di uno scrittore, e il bravo autore deve sapersi limitare, riconoscere la parte buona della propria creatività, quella da selezionare per diventare effettivamente un'opera. Jeff ha anche avuto buone parole per Saga e il collega Vaughan, parlando di ciò che lo ispira.
Quando ho iniziato a leggere la serie, mi è piaciuta talmente tanto sotto tanti aspetti che mi sono sentito spinto a rischiare di più, migliorare le mie qualità, pensare a dove e come potessi migliorare come professionista. Ogni volta che inizio un grosso progetto, è davvero come una sfida con me stesso, una motivazione per fare passi in avanti in ogni direzione possibile per raccontare storie sempre migliori.
Fonte: Comic Book Resources