Image EXPO: il piacere di scrivere fumetti per Brian K. Vaughan e Jeff Lemire

Jeff Lemire e Brian K. Vaughan hanno parlato del piacere della libertà creativa nel fumetto alla recente Image EXPO

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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We Stand on GuardDurante un incontro con i lettori alla recente Image EXPO, due degli autori più apprezzati dell'attuale comicdom si sono trovati a discutere, con alcuni colleghi meno noti e con il pubblico convenuto, di creatività nel campo dei comics, del piacere di raccontare storie grazie al mezzo della nona arte. Ecco quali interessanti considerazioni sono scaturite dalle menti di Jeff Lemire e Brian K. Vaughan, presenti alla kermesse Image come autori rispettivamente di A.D: After Death e Plutona il primo, Saga e gli ormai prossimi Paper Girls e We Stand on Guard il secondo, che ha dichiarato:

Per quanto abbia sempre amato fare televisione e scrivere film, non c'è paragone in termini di piacere della creatività con il mondo dei comics. Quelli sono show business, con tutta l'enfasi posta sulla componente business: per prima cosa bisogna vendere. Per infilarci dentro la tua arte devi lottare. Il mondo del fumetto ribalta completamente questa idea e ci concede il privilegio di raccontare esattamente quel che vogliamo e di farlo sempre principalmente in maniera creativa.

Vaughan ha parlato anche del futuro della creatività nel fumetto: non ci sono sostanziali differenze, per quanto lo riguarda, nel processo creativo che lo coinvolge sui fumetti tradizionali e quelli digitali. Questo almeno è quanto emerge dalla sua esperienza con The Private Eye. Dopo aver applaudito e celebrato la Image come l'editore con cui ha goduto della maggior libertà in assoluto, ha detto che lo stesso spazio di manovra lo ha trovato nei suoi progetti digitali, con l'aggiunta, ovviamente, di quei particolari che sono concessi dalla tecnologia, che però riguardano più il lato grafico che quello narrativo. Uno dei grandi piaceri della narrazione a fumetti, ha detto Vaughan, è anche la costante possibilità di lasciarsi ispirare dal lavoro degli altri.

Persino le letture insoddisfacenti, le cose davvero brutte, finiscono per ispirarti in qualche modo. Ed è una fortuna. Quando leggi qualcosa di davvero terribile, infatti, in qualche modo fai un confronto, capisci che il tuo lavoro non è così male, e accetti come legittimo il fatto di avere successo e di essere pubblicato.

A.D. After DeathLemire ha avuto modo di fare considerazioni da artista completo, parlando di entrambe le componenti creative dell'arte sequenziale con cognizione di causa.

Per quanto mi riguarda, non fa molta differenza trovarmi nel ruolo di sceneggiatore o disegnatore: quel che voglio e che mi ha sempre preoccupato è raccontare la storia. Ho iniziato a lavorare alla DC da scrittore, ed è così che sono entrato nel mercato. Ma scrivere e disegnare sono entrambe mie grandi passioni, le principali. Tutto il resto è quel che succede gravitando attorno a questi due punti fermi.

Tra il serio e il faceto, Lemire ha avuto modo di fare qualche considerazione riguardo l'autocensura degli autori. Il mestiere di creativo permette e quasi obbliga a spaziare con la fantasia in direzioni spesso impreviste. Secondo lo sceneggiatore, il pubblico è fortunato a non sapere tutto quel che passa per la testa di uno scrittore, e il bravo autore deve sapersi limitare, riconoscere la parte buona della propria creatività, quella da selezionare per diventare effettivamente un'opera. Jeff ha anche avuto buone parole per Saga e il collega Vaughan, parlando di ciò che lo ispira.

Quando ho iniziato a leggere la serie, mi è piaciuta talmente tanto sotto tanti aspetti che mi sono sentito spinto a rischiare di più, migliorare le mie qualità, pensare a dove e come potessi migliorare come professionista. Ogni volta che inizio un grosso progetto, è davvero come una sfida con me stesso, una motivazione per fare passi in avanti in ogni direzione possibile per raccontare storie sempre migliori.

Fonte: Comic Book Resources

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