Image Comics: Eric Stephenson sul ritorno di Nowhere Men
Eric Stephenson ha recentemente discusso del ritorno di Nowhere Men, di They're Not Like Us e della morte di David Bowie
Il fumetto, scritto da Eric Stephenson, disegnato da Nate Bellegarde e colorato da Jordie Bellaire, con il prezioso supporto dei designer di Fonografiks, è in breve tempo divenuto un dei titoli più acclamati da critica e pubblico. Proprio Stephenson ha discusso con Comics Alliance del ritorno di Nowhere Men, che vede Dave Taylor impegnato come nuovo artista regolare:
Ho buone sensazioni. C'è anche un po' di tensione, immagino, dato che è passato tanto tempo. Il mercato non rimane sempre uguale e a dire il vero due anni sono più lunghi di quanto possa sembrare. Si spera che ci siano un po' di lettori che si ricordino del fumetto. Il numero #7 è stato scritto due anni fa e la trama del numero #8 era stata già più o meno impostata allora.
Ho avuto tempo per pensare a fare qualcosa di buono. I capitoli dal sette al dodici sono sostanzialmente la seconda metà di quella che in realtà è un'unica storia, motivo per il quale molto di quello che è avvenuto dalla fine del precedente arco narrativo è ambientato nello stesso periodo temporale.
In queste cose non si sa mai. Le vendite della prima stagione sono rimaste solide nell'ultimo paio di anni, forti abbastanza da portarci a ristampare il fumetto, ma questo non significa che automaticamente quei lettori si paventeranno di nuovo, acquistando un singolo albo. In questo senso, vi sarà una "mappa dei personaggi" sul retro di ogni singola uscita, un "chi è chi" che mostri chi è stato infettato, chi vive ancora, chi è morto, cose di questo tipo. A parte questo, non so se questo sia un fumetto vendibile come "perfetto starting point". Siamo nel bel mezzo di una storia di dodici capitoli e, a dire il vero, potrete apprezzare la lettura recuperando le prime sei uscite precedenti a questa.
Sono state un paio di cose, immagino. In termini di fumetti, ho sempre trovato interessante che così tanti fumetti di quella che chiamiamo Silver Age fossero basati su incidenti. Be', volevo fare una mia storia di origini, che fosse ben radicata e chiara. Nessuno è vittima di qualche circostanza, in questa caso, perché c'è qualcuno che tira i fili, qualcuno che ha intenzionalmente creato la specifica situazione per cui quello che è accaduto accadesse effettivamente. E quello che è accaduto si è rivelato essere qualcosa di negativo per quasi tutti i personaggi coinvolti.
Inoltre, volevo raccontare una storia dove si è famosi grazie ai propri successi e non dove l'essere famosi è una cosa fine a se stessa. Nowhere Men è qualcosa alla quale ho lavorato, in un modo o nell'altro, per circa dieci anni prima che il fumetto vedesse la luce.La cosa divertente è che a un certo punto Nate mi inviò questo jpeg con una serie di teaser che pensava potessero fungere come ispirazione per la serie e l'intestazione di quel file era: "Mi sento come se stessi aspettando qualcosa che non avverrà mai." Quella frase riassumeva sostanzialmente tutto quello che avevo provato nei confronti di questo fumetto fino ad allora.
Si è discusso poi della potenziale durata della serie:
Nowhere Men potrebbe finire con il numero #12 o continuare fino a che ci saranno storie da raccontare. Quello che non conosciamo è la realtà del mercato: potremo sapere il da farsi dalle vendite delle prossime uscite. Idealmente, vorremmo andare avanti, ma questo dipende dai lettori!
Le due serie più recenti di Stephenson, Nowhere Men e They're Not Like Us sono state chiamate da alcuni lettori come i fumetti dei Fantastici Quattro o degli X-Men del XXI secolo. Su questo tema lo scrittore si è così espresso:
No, davvero no. L'unico elemento narrativo nella mia mente mentre stavo sviluppando They're Not Like Us era che il Professor X è un personaggio simile al Fagin di Oliver Twist, ma con più nobili intenzioni. Sono entrambe storie che coinvolgono un mentore più anziano e saggio, il quale ha una certa influenza sui suoi alleati più giovani. Fagin è stata la maggiore fonte d'ispirazione per The Voice, lo sapevate? Completo disinteresse per i più piccoli e nessun problema se qualcuno faceva loro del male.
Penso che fare questi paragoni sia qualcosa di indolente, perché They're Not Like Us non è per nulla simile alle storie degli X-Men. Sono una squadra, ma non sono eroi. Hanno poteri, ma sono perlopiù criminali. Sono ragazzi che ammazzano persone, compiono atti vandalici, rubano. Non sono necessariamente malvagi, ma sono andati sicuramente alla deriva a causa dell'influenza che The Voice ha su di loro. Se i fumetti degli X-Men parlano di questo, bè', vuol dire che forse non li ho mai capiti.
Nowhere Men è una reazione a quelle storie d'origini di supereroi della Silver Age, dove i personaggi ottenevano poteri a causa di alcuni incidenti a lieto fine. Qui non si tratta di un incidente, come già detto. Non so. Penso che uno dei problemi della nostra industria sia che tutto viene guardato attraverso il prisma del fumetto supereroistico e ritengo sia qualcosa di limitante. Non caratterizzerei né Nowhere Men né They're Not Like Us come fumetti di supereroi.
In conclusione, Stephenson ha discusso di ulteriori idee per nuovi fumetti da scrivere:
Io e Simon Gane vogliamo fare qualcos'altro assieme dopo la conclusione di They’re Not Like Us, e ho un paio di idee che mi ronzano in testa da un paio d'anni. La morte di David Bowie ha riacceso qualche lampadina nella mia testa, guardando alla sua strabiliante carriera, a come ha fatto con successo tantissime cose rimanendo sempre incredibilmente fedele alla sua arte, guardando sempre avanti, al prossimo progetto... Penso che abbia posto un'asticella molto alta per ciò che i creativi possono fare nella loro vita. Ciò che verrà dopo Nowhere Men e They’re Not Like Us sarà quindi qualcosa di molto diverso, immagino.
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Fonte: Comics Alliance