Il Signore dell'Orrore: intervista con Christopher Lee

Intervista esclusiva all'attore mito del genere horror Christopher Lee, presto sui nostri schermi con Il Signore degli Anelli e Star Wars - Episode II

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Partiamo dall'horror. Che ne pensa delle produzioni horror contemporanee?
Non mi piacciono molto. Nel senso che non sono d'accordo con l'idea di mostrare tutto allo spettatore. Ritengo che sia più pauroso, più spaventoso, quello che si può solo immaginare. In Rosemary's Baby di Roman Polanski - uno dei miei preferiti - non vediamo mai il figlio del demonio. Bisogna lasciare una porta aperta all'immaginazione del pubblico. Purtroppo le recenti produzioni americane di horror e thriller sono fatte per un pubblico di 16 anni. Lo dicono proprio i produttori. A questo tipo di pubblico non puoi suggerire. Puoi solo esibire nel modo più semplice e diretto possibile.

A proposito di horror che mostrano tutto... come si pone nei confronti di Bad Taste e Braindead, i primi horror-splatter di Peter Jackson, il regista che da poco l'ha diretta nella trilogia Il Signore degli Anelli? In quei film veniva mostrato tutto e di più...
Conosco molto bene Braindead (da noi Splatters - Gli schizzacervelli, 1992, N.d.R.) mentre non ho mai visto Bad Taste. Bisogna dire che Braindead era un tipo di horror-splatter molto comico. Molto divertente. Vicino all'umorismo surreale e liberatorio dei Monty Python. Se il regista ha questo tipo di approccio, non ho nulla contro il mostrare tutto. Lo vidi in competizione quando ero il presidente della giuria del Festival del Cinema Fantastico di Avoriaz. Lo premiammo come Miglior film. Fu lì che incontrai per la prima volta Peter Jackson. Vedo la sua carriera come una grande e costante crescita registica. Film dopo film. È partito dall'horror-splatter per poi arrivare, per esempio, al bellissimo Creature del cielo. È un regista in progressione inarrestabile.

Arriviamo alla Trilogia del secolo tratta dal capolavoro di Tolkien, che milioni di persone stanno aspettando impazientemente. Le riprese dei tre film sono finite da pochi mesi. Ci parli del suo personaggio ne Il Signore degli Anelli. Il controverso Saruman il Bianco...
Il Signore degli Anelli, per Tolkien, è una storia accaduta 7000 anni fa in Inghilterra. Saruman è un Maiar. Un grande mago immortale. Quando i Maiar raggiungono la Terra di Mezzo sono cinque. Due, i Maghi blu, non vengono mai menzionati. Gli altri sono: Saruman il Bianco, il mago con maggiori poteri mentali, Gandalf il Grigio e Rathagast, che non compare mai nel libro. Quando Saruman arriva nella Terra di Mezzo è ancora votato al bene. Ha la sua fortezza ed è anche custode del Palanthir. Scopre l'esistenza di Sauron, che era stato privato delle sue spoglie mortali in una grande battaglia e che a sua volta era diventato malvagio servendo il perfido Melkor. Diventato uno spirito - l'Occhio -, Sauron è il Signore degli Anelli perché ha creato l'unico anello in grado di dominare gli altri. Scopre che il piccolo Hobbit Frodo lo possiede. Lo rivuole indietro. Saruman, venuto a saperlo, in un certo senso lo aiuta a trovarlo.

Cosa pensa del rapporto tra Gandalf e Saruman?
Inizialmente sono grandi amici. È un rapporto molto forte, che dura da centinaia di anni, essendo immortali. Quando tutti vogliono uccidere Saruman, Gandalf è l'unico che ancora lo difende dicendo "Lui era il Migliore, il più grande". Non dimentica l'amicizia che li legò. Purtroppo l'ambizione per Saruman sarà anche la sua rovina. Alleandosi con Sauron diventa il suo schiavo.

Esattamente come Sauron divenne servo di Melkor nelle vicende narrate ne Il Silmarillion di Tolkien...
Esattamente. Saruman pensa di rubare il potere a Sauron. Un grave errore di presunzione. E Sauron lo sa perché ha commesso lo stesso errore con Melkor.

Ho letto che lei è sempre stato uno dei grandi ammiratori e studiosi della saga e della letteratura di Tolkien. Come le sono sembrati gli altri attori del cast nei rispettivi ruoli?
Ho potuto vederli quasi tutti. Sono perfetti. Non potrei immaginare attori migliori per le parti.

Che tipo di accento è stato usato per l'inglese del film?
Nessun accento. Come lei ben sa, il cast è formato da inglesi, americani, neozelandesi e australiani. Tutti parlano un inglese senza inflessioni dialettali. Classico. Ma nel film viene parlato anche l'elfico, che venne inventato da Tolkien talmente bene da diventare una lingua che ognuno di noi, se vuole, può imparare a scrivere e a parlare. I linguaggi elfici sono due: il Sindarin e il Quenya. Quando nel film vengono parlate queste due lingue, gli spettatori potranno capire leggendo i sottotitoli. Il Sindarin è molto vicino foneticamente al gallese mentre il Quenya è, essenzialmente, finlandese. Quasi tutti gli Elfi del film parlano il Sindarin. Frodo parla in Sindarin quando incontra gli Elfi. Alcuni personaggi parlano solo in Sindarin.

Nel film il suo Saruman parla in Quenya o Sindarin?
Parlo Sindarin. È stato molto difficile da imparare. (A questo punto Christopher Lee mi recita un lungo verso in quello che dovrebbe essere Sindarin, ma che si rivelerà, grazie all'aiuto dell'esperto di linguistica tolkeniana di The One Ring.net, Quenya. È meraviglioso).

Mi sono sempre chiesto se la scelta di Saruman di passare dalla parte delle forze del Male non scaturisse anche dal profondo fastidio per la mancanza di ambizione dell'amico Gandalf, che rifiuta la sua offerta di alleanza per la conquista dell'Anello... che ne pensa?
È una interpretazione interessante ma non la condivido. Nel film le sue motivazioni sono legate essenzialmente alla sua inesauribile sete di potere. Saruman vuole il potere - l'Anello - per diventare lui il Signore degli Anelli al posto di Sauron.

Il Signore degli Anelli è una grande parabola morale sul potere e sulla necessità da parte del Bene di distruggerlo prima che esso conquisti il cuore delle persone rendendole disumane. Non a caso la missione di Frodo è quella di distruggere l'Anello buttandolo da Monte Fato. Pensa anche lei che sia questo il tema centrale del racconto?
Sono assolutamente d'accordo con lei. Il libro, e anche il film naturalmente, parlano di questo tema.

Non ha mai sognato o desiderato di interpretare Gandalf rispetto a Saruman?
Desiderato? L'ho sognato per tutta la vita. Ma vede... adesso sono molto vecchio. E nel film, come nel libro, Gandalf deve dare ripetute dimostrazioni di forza fisica oltre che mentale. Purtroppo nel 2001 non posso più interpretare Gandalf. Il mio fisico, la mia età, non me lo permette. Ma è inutile che le dica quanto stimi Sir Ian McKellen, il quale interpreta Gandalf in modo magnifico.

E lavorare con Lucas a Star Wars - Episode II... come è stato?
Molto interessante. È un grande regista. Ti aiuta, ti incoraggia. Ogni attore sente forte la sua partecipazione al film. Sa quello che vuole. Precisamente. È stato facile e piacevole lavorare con lui. Avevo sentito che era un uomo molto chiuso e introspettivo, ma non è vero. Affatto.

È stato sempre descritto come uno di quei registi che non provavano piacere dalla presenza degli attori nei loro film. Come Hitchcock...
Puro nonsense. Posso solo dire che per la mia esperienza personale non è vero. Assolutamente.

Articolo pubblicato originariamente su Caltanet

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