Il Sesto Senso vent'anni dopo: parlano Shyamalan e i giovani protagonisti

M. Night Shyamalan, Haley Joel Osment e Mischa Barton parlano di Il Sesto Senso a vent'anni dall'uscita nei cinema di tutto il mondo

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Il sei agosto di vent'anni fa usciva nei cinema americani Il Sesto Senso. In una lunga e interessante intervista a Variety, il regista M. Night Shyamalan e i protagonisti Haley Joel Osment (che possiamo vedere nel recente The Boys su Amazon Prime Video) e Mischa Barton parlano nel dettaglio del ricordo e dell'eredità che ha lasciato il film.

Costato 40 milioni di dollari, il film ebbe un successo straordinario arrivando a 672 milioni di dollari in tutto il mondo ottenendo poi sei nomination all'Oscar (tra cui una per il piccolo Osment, che aveva dieci anni).

Tra le varie curiosità che emergono dall'intervista, alcuni momenti divertenti sul set:

Barton: Una cosa che ricorderò sempre è che Haley giocava in continuazione. Aveva questa pallina da tennis e la faceva rimbalzare sul muro per passare il tempo. Io volevo sempre partecipare, come ragazza pensavo "voglio giocare anche io con i ragazzi!"

Osment: Ricordo che giocavamo a Racquetball in uno dei grandi saloni con il marmo del luogo dove giravamo il film, e Mischa aveva il makeup spaventoso per le riprese.

Shyamalan: Bruce Willis mi ha iniziato ai party e al lasciarmi andare. All'epoca era un grande DJ e i suoi party erano davvero divertenti. Posso dire che mi ha fatto prendere la mia prima vera e propria sbronza. Mi faceva sempre bere dei cicchetti, e li chiamava caramelle: "Ecco una caramelle, ecco una caramella." E la mattina dopo non riuscivo ad alzarmi. E non sapevo perché mi faceva male la testa. E lui rideva come un matto!

Osment e Shyamalan parlano di uno dei momenti chiave del film, la frase "Vedo la gente morta":

Osment: La CGI era ancora agli inizi, e non la utilizzammo per le scene nel freddo. Dovevamo vedere il fiato, e quindi avvolgevano completamente il set con la plastica e vi pompavano dentro aria gelida, in modo che si vedesse il nostro respiro. Ovviamente non avevamo molto tempo per girare quelle scene, anche perché la maggior parte delle volte indossavo solo dei vestiti intimi. Era un'ambiente difficile, ma era perfetto perché dovevo sembrare terrorizzato e i brividi mi venivano naturali. In quelle situazioni puoi usare elementi reali per calarti nella parte.

Shyamalan: La CGI non era ancora ai livelli attuali, il fiato sarebbe sembrato finto. Quindi costruimmo questa stanza del freddo. Osment non recitava: aveva davvero freddo, potevi vedere la reazione della sua pelle e come tremava. E ancora oggi, nonostante la CGI, penso che farei la stessa cosa proprio per via della reazione realistica degli attori.

Shyamalan, poi, si interroga su che effetto avrebbe fatto il film sul pubblico e la critica se non fosse stato uno dei suoi primi film:

Shyamalan: Quel film non aveva il mio nome alle spalle. Sarebbe stato interessante se fosse stato il mio terzo o quarto film: il pubblico avrebbe reagito allo stesso modo? O avrebbero capito subito come sarebbe andato a finire [per via del Shyamalan Twist]? È interessante. Quel film mi ha creato una nomea, e ora questa nomea racchiude tutti i suoi "cugini". È l'unico film che può vivere al di fuori del mio nome.

Quante volte avete visto Il Sesto Senso? Ditecelo nei commenti!

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