Il sequel di Wolverine sarà basato su un fumetto preesistente

James Mangold conferma a I Am Rogue che il nuovo film di Wolverine sarà basato su un fumetto ben preciso e, inoltre, torna a parlare della scena eliminata col costume classico di Logan...

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Wolverine: l'Immortale è stato il primo film degli X-Men direttamente basato - pur con tutte le licenze del caso - su un fumetto ben preciso (la run di Frank Miller e Chris Claremont). Peculiarità condivisa anche dal prossimo, X-Men: Giorni di Un Futuro Passato di Bryan Singer.

E, a quanto pare, non c'è due senza tre. James Mangold ha difatti rivelato a I Am Rogue che anche il seguito di Wolverine: l'Immortale sarà basato su un fumetto preesistente:

Assolutamente si. Posso dirti che nel determinare dove siamo intenzionati a dirigerci non faremo affidamento solo sulla mia immaginazione, ma anche su quella che ha dato vita alle fantastiche storie di Wolverine viste nei fumetti. 

Senza citarla direttamente, il filmmaker rivela di avere in mente una storia ben precisa di un autore ben preciso. Mangold è anche consapevole che i due anni spesi da Logan e Yukio (Rila Fukushima, che abbiamo intervistato qualche giorno fa in occasione della release home video del cinecomic) in giro per il mondo gli offrono la possibilità di creare una vicenda a sé stante prima degli eventi di Giorni di un Futuro Passato:

In tutta onestà: ho idee e bozze di storia in testa, ma ci sono davvero così tante alternative e quella è di certo una finestra di cui tenere conto.

Con Ign Movies Mangold parla della scena eliminata in cui è possibile vedere il costume classico di Wolverine:

Mentre giravamo continuavo a legge e e ascoltare le richieste dei fan che c'imploravano d'inserire questo dettaglio del suo guardaroba e pensavo sempre "Come potrei riuscire a esaudire le richieste dei fan?". E così a un certo punto ho chiesto al dipartimento degli oggetti di scena di fabbricare una scatola regalo. Quindi quando ho girato quella scena in aereo con Hugh Jackman e Rila Fukushima non avevo il costume. Lo studio non aveva approvato la sua realizzazione, ma ho pensato "Giriamo un paio di riprese dove lui apre la scatola e reagisce vedendo il contenuto, poi vedrò dopo cosa metterci dentro". Poi in sala montaggio abbiamo messo insieme i pezzi e l'ho trovata una cosa molto dolce.

Il regista non svela se il costume apparirà o meno nel sequel, ma spiega a Ign come indenda differenziarlo da quanto già fatto:

La cosa che amerei fare e evitare di trasformarlo in un altro film in stile "Il mondo riuscirà a sopravvivere?". Ha funzionato per il primo, ma non è il caso di rigirare lo stessa roba. La chiave per me - e ho parlato tante volte di come sono abituato a realizzare le sceneggiature - è l'elaborazione delle relazioni fra i personaggi e su cosa si basano, comprendere intorno a cosa ruoterà l'intera vicenda. Ho già una buona prospettiva in merito, ma non posso parlarne.

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