Il Ritorno del Cavaliere Oscuro: Miller, Romita Jr. e la morte di Jason Todd in The Last Crusade

Il piacere di tornare a lavorare insieme su The Last Crusade e l'atmosfera della storia nelle parole di due leggende come Frank Miller e John Romita Jr.

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Spoiler Alert
John Romita Jr. e Frank Miller di nuovo insieme. Non solo per Dark Knight Returns: The Last Crusade, la storia che i due realizzano assieme a Brian Azzarello, ambientata dieci anni prima degli eventi raccontati da Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, ma anche nell'intervista in merito che vi riassumiamo qui di seguito, che i due hanno rilasciato a Comic Book Resources.

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Dark Knight Returns The Last Crusade, copertina di John Romita Jr.Romita - Tornare a lavorare insieme è stato molto facile, lasciatemelo dire. La qualità è qualità. Quando ti trovi con una sceneggiatura come questa su cui lavorare, non devi far altro che il tuo lavoro. La costanza di Frank è sempre e ancora adesso una sorpresa, lavorare con lui un piacere assoluto.

Miller - L'Uomo Senza Paura era una storia molto meno definita. Si basava su un'idea per la televisione che, all'epoca, non sarebbe stato possibile produrre. Crebbe costantemente nella mia mente e John la trasformò in una missione. All'epoca, alla Marvel impazzirono, perché la storia continuava a crescere mentre la raccontavamo, nelle nostre mani. Se non ricordo male, avrebbe dovuto essere di 48 pagine e poi finì a circa 160. Questa volta, siamo molto meglio organizzati.

La vicenda è quella suggerita ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, su quel che è successo a Jason e il motivo per cui Batman si è ritirato dalla scena. All'epoca, suggerii anche il modo in cui era successo e il fatto che fosse qualcosa di inquietante, che avesse aggiunto oscurità alla vita di Batman. Non avevamo mai spiegato di cosa si trattasse e ora lo faremo.

Romita - In vacanza, ho letto e riletto i primi due capitoli della saga del Cavaliere Oscuro, per coglierne l'atmosfera. Non è stato difficile tornarci dentro, dato che avevo già letto la storia nel 1988, e mi sono sentito immediatamente coinvolto, da lettore e artista. Conoscevo il modo in cui Frank racconta per aver lavorato con lui, tutto è più facile. Non mi sono sentito particolarmente intimidito dal compito. Quel che posso dirvi è che c'è qualcosa di molto cinematografico nella sua sceneggiatura che ha reso il mio mestiere ancora più semplice. Anche nel Joker troverete qualcosa di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Dark Knight Returns The Last Crusade, variant cover di Frank MillerMiller - Jason Todd è noto come il Robin di mezzo, di passaggio. Quando hanno allontanato Dick Grayson, alla DC si sono trovati con un vuoto e hanno dovuto colmarlo. Non sono sicuro che sia stata la cosa migliore farlo creando un sostanziale doppione del personaggio, perché diede un'immagine piuttosto strana di Batman, nuovamente in cerca di un ragazzino. Il mercato non era disposto ad accettarlo, all'epoca.

Ecco perché, intelligentemente, misero sulle spalle di Jason un enorme complesso di inferiorità. Io feci una scelta di rottura rispetto a quella, rendendo Carrie Kelley un personaggio totalmente privo di paure e preoccupazioni.

Romita - Robin è un'icona, anche nell'aspetto. Per me, la storia di Jason Todd fu affascinante. Frank ha preso le idee di base della sua nascita e gli ha aggiunto un po' di intrigo e complicazioni, realizzando una storia incredibile. Prendere un'idea semplice e trasformarla in qualcosa di più grande: ecco quel che ha fatto Frank Miller in questo caso e quel che tutti i grandi autori dovrebbero fare. Io non ho fatto altro che un passo indietro per disegnare il tutto nel miglior modo possibile.

Una storia che mette in luce anche i cambiamenti fisici di Bruce Wayne, in relazione a quelli personali che la storia implica. Miller sa che in questa tragedia è contenuto uno dei momenti fondamentali per Batman, improvvisamente consapevole del prezzo che le sue azioni possono comportare.

Romita - Lavorare con Frank è anche piuttosto semplice perché, prima di essere uno sceneggiatore, è stato un autore completo e sa cosa significhi il mio lavoro. Inoltre, Brian Azzarello è uno scrittore notevolissimo. Sanno entrambi cosa non dire, cosa non spiegare in modo che l'artista ci possa mettere del proprio. Quando le cose dette sono quelle giuste, bastano tre righe di sceneggiatura per avere da me cinque pagine di fumetto. Brian e Frank lo sanno e mi hanno lasciato lo spazio per rendere questo fumetto anche mio. Si è trattata di una piacevolissima collaborazione.

I due sono tornati a parlare della loro precedente collaborazione sul personaggio di Daredevil, con un John Romita Jr. che sostiene che L'Uomo Senza Paura potesse constare di altre pagine aggiuntive e Frank Miller quasi disperato a limitarlo. Inoltre i due ricordano come fossero stimolanti il processo creativo e la comunicazione continua, con proposte di idee che rimbalzavano costanti, ben prima dell'epoca digitale e delle e-mail. I due hanno quindi parlato dei due classici nemici di Batman che compaiono in The Last Crusade: Killer Croc e Poison Ivy.

Miller - Batman è sempre stato noto per il fatto di avere attorno le donne più sexy del fumetto, da Catwoman in poi. Poison Ivy era destinata, prima o poi, a entrare a far parte dell'universo narrativo del Cavaliere Oscuro. Killer Croc è stata invece un'idea di Azzarello, che ha da un sacco di tempo una vera e propria passione per il personaggio.

Sul finale, una domanda a Miller riguardo la volontà, suggerita in altre occasioni, di scrivere un quarto capitolo di Dark Knight. Senza smentire, l'autore avverte che non ci sono notizie, per ora, da questo punto di vista.

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Fonte: Comic Book Resources

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