Il regista di Terminator 3 riflette sul perché il secondo film sia stato così profondamente rivoluzionario
Il regista di Terminator 3 - Le macchine ribelli parla del cosa abbia significato arrivare alla regia del film dopo il capolavoro di Cameron
Il terzo capitolo, Terminator 3 - Le macchine ribelli è stato diretto da Jonathan Mostow ed è arrivato nei cinema nel 2003, col ritorno del solo Arnold Schwarzenegger nel panni del cyborg inviato indietro nel tempo dalla Resistenza per assicurarsi che John Connor (Nick Stahl) e Katherine Brewster (Claire Danes) non venissero fatti fuori dalla T-X (Kristanna Loken), una Terminatrix sofisticatissima inviata da Skynet per ammazzarli.
Mi sono divertito molto a girare Terminator 3. Terminator 2 è stato un film rivoluzionario, seminale. È stata la prima volta che il pubblico ha davvero avuto la possibilità di vedere degli effetti speciali digitali renderizzati in una maniera tale da far cadere a terra le loro mandibole. La gente non poteva credere a quello che stava vedendo. E puoi spiazzare le persone in quel modo una volta sola. A prescindere che si trattasse di Terminator o di un'altra pellicola, era complicato arrivare dopo un lavoro come quello, dare forma a qualcosa che potesse raggiungere quel livello di spettacolarità inarrivabile. Quando ho lavorato al mio film ho cercato di farlo come un fan dei primi due che cercava di girare il film che avrebbe amato vedere. È stato interessante vedere questa successione di filmmaker differenti, produttori differenti e anche cast differenti che si sono avvicendati col franchise dando vita a nuove incarnazioni che estendevano la sua storia. Poi però non sono stato più coinvolto. Inizialmente ero stato coinvolto nella sceneggiatura del quarto, ma poi sono finito a fare altro. Sono diventato uno spettatore come il resto del mondo.
Cosa ne pensate delle parole del regista circa Terminator 2 di James Cameron? Ditecelo nei commenti!