Il Re Leone: Jon Favreau al lavoro tra realtà virtuale e motori grafici come Unreal e Unity

Dopo i risultati de Il Libro della Giungla, per Il Re Leone Jon Favreau vuole utilizzare in maniera più massiccia le tecnologie applicate al gaming, compresa la VR

Redattore su BadTaste.it e BadTv.it.


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Dopo gli eccellenti risultati visuali raggiunti ne Il Libro della Giungla, Jon Favreau ha rivelato di voler utilizzare in maniera più massiccia molte tecnologie applicate al gaming, compresa la VR, anche per Il Re Leone. Come saprete, gran parte degli animali del suo ultimo film è stata creata grazie al motion capture, ma il regista intende sviluppare anche altri tipi di tecnologie, specialmente per migliorare la costruzione di ambienti virtuali tridimensionali e realistici. Come dichiarato da Favreau:

Gran parte della tecnologia basata sul motion capture, che utilizziamo qui, ha fatto un salto in termini di innovazione durante la produzione di Avatar. Da allora, tuttavia, non è cambiata molto, anche perché non ci sono molti consumatori. Intendo dire che ci sono molte persone che la guardano, ma non così tanti addetti ai lavori che la usano. In effetti, ci siamo ritrovati a ricostruire e a perfezionare una tecnologia che non è cambiata molto nell'ultimo decennio. Ma ora stiamo esplorando cosa è in fase di sviluppo in termini di realtà virtuale e di game engine technology. Parte di queste tecnologie è stata già usata per Il Libro della Giungla ma non vedo l’ora di svilupparla ulteriormente, c’è molto da fare.

Favreau ha spiegato di essere venuto a contatto con questa tecnologia lavorando su un progetto di realtà virtuale chiamato Gnomes and Goblins, che lo ha portato presso una startup dove ha avuto modo di vedere The Blue, un'esperienza di realtà virtuale incentrata sull’incontro con una balenottera. Come racconta il regista:

Ero semplicemente passato a vedere com’era la nuova VR technology e, poco dopo, eravamo tutti intenti a pensare come potevamo utilizzarla in determinate sequenze. Si aprono strade nuove, non sono attraverso i visori ma anche grazie alle possibilità di essere tu stesso una macchina da presa. Il lavoro sta cambiando, e cambia soprattutto il modo con il quale costruiamo ciò che giriamo. C’è ancora molta innovazione potenziale in quest’area, e molti investimenti possibili in questo tipo di tecnologie, che sono di enorme aiuto.

Come specificato dal regista, le possibili applicazioni della realtà virtuale al suo Il Re Leone sono molte: costruire un ambiente virtuale e poterlo esplorare liberamente, costruire i set virtuali e coreografare i movimenti delle creature, spostare elementi a piacimento. Favreau ha menzionato di aver utilizzato i motori grafici di alcuni videogiochi, come Unity e Unreal, utili per costruire ambienti tridimensionali ed esplorarli in tempo reale. In parte, un lavoro simile è già stato fatto con Il Libro della Giungla ma il regista è convinto, oggi ancora più di ieri, che le tecnologie applicate in campo videoludico possano trovare ancora terreno fertile e un enorme numero di applicazioni in campo cinematografico.

Il live-action de Il Re Leone non ha ancora una data di uscita prevista. Il prossimo live-action di un Classico di animazione Disney sarà La Bella e la Bestia, nelle sale americane dal 17 marzo del 2017.

Fonte: CS

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