Il ragazzo che vinse un premio con un manga disegnato sullo smartphone con le dita

So Atsumori ricorda di quando si guadagnò una menzione d'onore al Kentaro Yabuki Manga Prize

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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So Atsumori al lavoro sullo smartphoneForse è poco noto e dunque meno diffuso in Italia, ma in Giappone, fin dall'inizio del nuovo millennio, non rappresenta nulla di insolito utilizzare il proprio smartphone per scrivere romanzi, tanto che il genere ha un nome ben specifico: keitai shosetsu ("romanzo da cellulare").

Ultimamente, il fenomeno sembra allargarsi grazie al progresso tecnologico, interessando non solo la penna ma anche la matita. Sempre più aspiranti autori di fumetti infatti, stanno usando il loro telefonino per disegnare manga.

Il caso più eclatante è rappresentato dal ventenne So Atsumori, che lo scorso anno con il suo fumetto intitolato Anata ga Koi to Iu no nara, una commedia romantica scolastica, si è addirittura guadagnato una menzione d'onore al Kentaro Yabuki Manga Prize. Si tratta di una delle rinomate competizioni organizzate da Weekly Shonen Jump, la rivista più prestigiosa della major nipponica Shueisha.

Nessun membro della giuria, formata dallo staff del magazine, era tuttavia al corrente che Atsumori avesse usato il proprio smartphone per creare la sua opera. Lo si è scoperto solo più tardi, durante un colloquio tra il giovane e l'editor Yuta Momiyama. Potete immaginare lo stupore di quest'ultimo alla rivelazione di come era stato confezionato Anata ga Koi to Iu no nara e il successivo sbalordimento nell'apprendere che So aveva utilizzato esclusivamente le proprie dita.

Momiyama ha dichiarato che immaginava che qualcuno potesse realizzare un manga con una penna ottica su di un tablet, ma mai avrebbe creduto che qualcuno fosse in grado di farlo semplicemente con le proprie dita.

Atsumori, dal canto suo, ha rivelato di non ricordare di aver sfogliato molti fumetti da bambino ma di aver avuto il desiderio di disegnarli quando frequentava le superiori, dopo aver visto l'anime tratto da Bakuman, manga di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata. Ha inoltre aggiunto di aver iniziato a lavorare da mobile dopo che un amico l'ha informato che c'erano persone che lo facevano e che molti ragazzini usavano semplicemente le dita. Non amando molto lo studio e avendo fallito l'esame d'ingresso all'università, il futuro mangaka ha fatto della sua passione l'unico impegno quotidiano, realizzando in soli due mesi il fumetto che lo avrebbe reso il primo vincitore di una competizione di prestigio grazie a un manga "digitale", è proprio il caso di dirlo.

Oggi, ricorda ancora il giovane fumettista, non usa più quello strumento, anche se sul suo iPhone ha installato MediBang Paint, che talvolta entra ancora a far parte del suo processo creativo. Solitamente, impiega dalle tre alle quattro ore al giorno per la produzione di una pagina utilizzando una tavoletta grafica e il software Clip Studio Paint sul suo PC.

Il primo capitolo di Anata ga Koi to Iu no nara ha debuttato lo scorso agosto su Shonen Jump Rookie, che ha rilasciato a giugno Jump Paint, app grautita in nove lingue (tra cui l'Inglese) e compatibile con i principali device e sistemi operativi.

Fonte: Anime News Network

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