Il problema delle attrici e degli attori del cinema italiano che non partecipano alla promozione

In uno dei panel del MIA è uscito un problema molto lamentato da produttori e distributori: gli attori non fanno promozione ai film al cinema

Critico e giornalista cinematografico


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Piera Detassis ha denunciato un problema con la maniera in cui gli attori fanno promozione ai film al cinema, che in molti tra produttori e distributori hanno confermato, e ha annunciato una nuova iniziativa dei David di donatello per formare le star di domani

Durante il panel Italian Cinema: A Brighter Tomorrow? tenuto al Mercato Internazionale dell’Audiovisivo (MIA) e moderato da Vito Sinopoli di Box Office, alcuni dei produttori e distributori italiani più importanti hanno discusso elementi critici di questo momento dell’industria. Benché non fosse previsto, è spontaneamente emersa una questione che si fa sempre più pressante e nei confronti della quale sempre di più i produttori e i distributori dimostrano insofferenza: attori e attrici sono restii a partecipare alla promozione dei loro film. 

Non è una novità, sono almeno due decenni che il fatto viene lamentato, ma in un momento in cui la visibilità dei titoli nelle sale è scarsa e in cui il cinema italiano sta cercando di ripensare daccapo la maniera in cui promuove e comunica l’uscita cinematografica, una parte degli attori e delle attrici sembra rimasto indietro. Già avevamo raccontato come agli Incontri di cinema d’Essai di Mantova rappresentanti dei produttori avevano riferito come occorra ripensare in maniera radicale la promozione dei film. In quella sede Marina Marzotto di Propaganda Italia aveva spiegato che troppo spesso gli attori e le attrici (ma anche i registi, aveva detto) non partecipano alla promozione come sarebbe auspicabile, non si dedicano se non parzialmente alle interviste o alle apparizioni televisive e sono restii o restie ad accompagnare il film in sala, cosa che invece, secondo loro, costituisce un grosso incentivo all’acquisto di un biglietto. Benedetto Habib di Indiana era sembrato più che d’accordo.

Ora al panel del MIA è stata Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema italiano (l’ente che gestisce i premi David di Donatello), parlando in virtù della sua lunga esperienza da giornalista e direttrice di giornali di cinema a spiegare i termini del problema nel discutere l’esigenza per il cinema italiano di creare star.

“Dobbiamo costruire grandi attori con grandi personalità, è quello che vince. L'ultima star intesa in senso tradizionale che abbiamo avuto è stata Monica Bellucci, lei ha fatto un percorso vecchio stampo. Quel modello non esiste più, ora il nostro problema è che abbiamo bisogno che le stesse star vogliano essere delle star. Da anni noto una resistenza se non proprio un pauperismo o, non so, un senso di colpa, nell’esercitare il ruolo dell’attore. Parlo della rappresentazione di sé in tutti i luoghi e spazi, perché questa è la promozione. Non si può essere snob sulla parte di promozione e di lavoro. E lo noto in molti più che in molte. I nostri attori spesso non si vivono come star e non ci si sentono. È una professione e non un capriccio né un privilegio”

Subito a Piera Detassis ha fatto eco Giampaolo Letta Vice presidente di Medusa.

“Bisogna dire che molti attori e attrici fanno promozione e la fanno bene. Ma anche che molti e molte non fanno la promozione. Non la fanno per niente”

E accanto a lui Federica Lucisano, produttrice della Italian International Film ha voluto confermare a viva voce:

“PER NIENTE!”

Prima di loro, in un intervento che riguardava altro, anche Paolo Del Brocco, CEO di Rai Cinema, aveva in un passaggio indicato in questa ritrosia di una parte degli attori e degli attrici a partecipare attivamente alla promozione un problema. La sensazione generale era che il resto dei panelist, alcune tra le massime cariche di Vision Distribution, Warner Bros Europe e Propaganda Italia, concordasse.

A chiusura della conversazione poi Piera Detassis ha annunciato un nuovo premio, il David di Donatello alle rivelazioni italiane, Italian Rising Stars:

“È uno spin-off dei David la cui prima edizione si terrà il 18 dicembre a Firenze, proprio sotto la statua del David di Donatello. Lo faremo con il supporto del sistema Toscana e con l’unione dei casting italiani e gli agenti. Il voto finale come sempre sarà dell'accademia [gli stessi votanti che votano per i David ndr]. I premi saranno consegnati a 6 attori e attrici sotto i 28 anni ma il nostro impegno non termina con il premio, è un programma di tre anni lungo i quali li seguiremo, formandoli con tutte le abilità e capacità che servono per essere una star”.

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