Il primo video su YouTube caricato 10 anni fa. C'era già tutto

Una persona che parla in camera, umorismo scemo, durata breve, fattura amatoriale e atteggiamento informale, nella nascita di YouTube c'è il suo futuro

Critico e giornalista cinematografico


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La cosa più curiosa nel riguardare il primo video mai caricato su YouTube oggi, a 10 anni esatti dalla sua comparsa, è quanto in fondo cinema e YouTube, nella loro fondazione, si somiglino. All’inizio di tutto non c’è una webserie, non c’è un video umoristico o un vlog o un videoclip, c’è un video amatoriale che documenta qualcosa. Con Me at the zoo 10 anni fa iniziava una rivoluzione che non è ancora finita, all’insegna dell’apertura. Tutto il mondo ha un canale di distribuzione e tutti quanti possono scoprire qualcosa di interessante per loro.

Non a caso quel primo video sono 18 secondi assolutamente non interessanti. Il ragazzo inquadrato a Jawed Karim, all’epoca aveva 26 anni ed era uno dei tre fondatori della piattaforma (assieme a Chad Hurley e Steve Chen), la location è lo zoo di San Diego e a tenere la videocamera era un amico di Karim, Yakov Lapitsky, oggi professore di chimica all’università di Toledo. Non succede nulla ma è l’origine di tutto.

Su YouTube si inizia con una gita allo zoo e una persona che parla in camera dicendo una cretinata riguardo gli elefanti

I Lumière inquadravano vedute di città, uscite dalle loro fabbriche e treni in arrivo, mostravano alle persone il mondo che non avrebbero mai visto, su YouTube si inizia con una gita allo zoo e una persona che parla in camera dicendo una cretinata riguardo gli elefanti. Negli anni a seguire YouTube ha ospitato di tutto ma l’unica forma di produzione originale che ha creato e che prima non c’era rimane il videodiario. I vlog assieme ai video amatoriali dal contenuto imprevedibilmente interessante sono stati la prima ondata di colonizzazione del mezzo, hanno preso il comando immediatamente di una piattaforma dalle potenzialità immense e con il loro taglio informale e diretto ne hanno condizionato tutto lo sviluppo di quella forma d’espressione. Ad oggi anche le webserie risentono di quell’origine nella maniera diretta, informale e “da pari a pari” con cui si rivolgono allo spettatore.

Il 23 Aprile del 2005 YouTube non era ancora pubblico, sarebbe stato disponibile a tutti a partire da Novembre di quell’anno, questo video era il primo caricato come prova. Hurley, Chen e Karim si erano licenziati da PayPal per fondare la propria compagnia a partire dall’idea di avere un luogo in cui mostrare i video che altrimenti si faticava a veicolare via mail. A nascere quindi non è solo un contenuto e un servizio (prima inesistenti) ma un uso nuovo di una tecnologia già nota. Prima di YouTube infatti per mettere dei video online c’erano pesanti player dal caricamento eterno, i tre invece decidono di applicare Flash (anni dopo abbandonato per gli standard più leggeri di HTML5) per consentire lo streaming, cambiano l’uso di quella tecnologia e inventano un nuovo paradigma.

Da lì, da quell’idea di uno streaming più leggero e veloce nel caricamento attraverso Flash deriva tutto. Netflix nasce in risposta alla pirateria in streaming, la musica si è adattata cambiando modello di business e la televisione sta cominciando a puntare sul replay online. Tutto il mondo si è adeguato ad una tecnologia che nasceva per condividere i video delle vacanze e che subito ha sterzato verso il clamoroso e il virale, termine che prima di YouTube non aveva il peso che ha oggi.

Oggi ognuno vede qualcosa di diverso in YouTube e noi che guardiamo lo guardiamo da BadTaste, ci vediamo il mezzo di distribuzione di domani. Sia o no la piattaforma di Google ad esserlo, internet come mezzo di comunicazione per lo streaming sarà la maniera in cui vedremo (legalmente) film e serie tv. Che queste finiscano su tablet, monitor di un pc o televisori connessi (l’ipotesi più scontata e probabile) poco importa, dietro c’è il seme piantato da Chen, Hurley e Karim.
Non solo, c’è anche il portone d’accesso di una nuova generazione che rispetto ai suoi predecessori appartiene ad altre tipologie umane. Se fino a ieri al cinema si accedeva unicamente essendo selezionati e poi formati nelle grandi scuole nazionali oppure provenendo da altre forme audiovisive (pubblicità, videoclip) o ancora attraverso una determinazione incredibile, oggi trovano successo online altre persone. Individui che sarebbero stati scartati in qualsiasi scuola di cinema, che non hanno l’atteggiamento giusto per fare pubblicità o videclip e che non sono eccessivamente determinati. Persone che per censo, reddito, gusti e orientamenti non hanno molto a che vedere con il tipico regista o il tipico sceneggiatore, che propongono storie e idee diverse dal solito, che nessuno avrebbe approvato eppure piacciono.

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