Il paywall al Times? Un fallimento...

Lanciato a giugno con grande enfasi, il sito del Times a pagamento sembra proprio essersi rivelato un flop. Ma non era scontato?

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Non ci sono ancora numeri ufficiali (anche perché, come sostiene Techdirt, si tenta di nasconderli), ma pare proprio che l'esperimento che doveva cambiare il mondo della comunicazione sia diventato un sonoro fallimento.

Si tratta del sito del Times, popolare quotidiano inglese di proprietà di Rupert Murdoch, che da questo giugno aveva optato per la strada di far pagare l'accesso ai propri contenuti. Peccato che, come era scontato, dalle prime rivelazioni nessuno abbia voglia di tirar fuori la carta di credito per vedere degli articoli generalisti che si possono trovare in migliaia di altri siti gratuiti.

La rivelazione è di Michael Wolff, autore di un libro su Murdoch, che sfruttando le proprie fonti ha scoperto il flop (almeno finora) dell'iniziativa, che ha portato a un numero irrisorio di abbonamenti (e anche chi ha pagato, utilizza pochissimo il sito).

Un altro problema è che, dall'essere una testata importante, il Times online è sostanzialmente scomparso nel nulla, tanto che un addetto stampa del mondo dell'intrattenimento notava che sarebbe assurdo far intervistare uno dei suoi clienti alla testata, visto che nessuno potrà leggere quello che ha da dire.

Insomma, un bel colpo a chi pensava che la gente avesse una gran voglia di spendere per questo tipo di contenuti su Internet. E adesso, forse anche tutto l'entusiasmo per l'iPad, che dovrebbe magicamente creare un mercato per chi non è riuscito a crearselo da solo, inizierà a venir meno...

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