Il nome della rosa, John Turturro: "Ho accettato a patto che venisse rispettato il romanzo"
John Turturro, che interpreterà Guglielmo da Baskerville nell'adattamento tv di Il nome della rosa, ha svelato perché si è innamorato del romanzo di Eco
"Ho letto il libro e l'ho adorato. Ho iniziato a scrivere a Giacomo [Battiato, regista della serie] per dirgli: "Perché non c'è più Eco in questa sceneggiatura? Sono otto ore, non devi ridurlo", spiega Turturro in un'intervista a Variety. "Ho detto, 'Se metti più Eco nel progetto, allora sono interessato.'"
La stella nascente Damian Hardung interpreta il novizio Adso da Melk. Turturro dice di aver dato consigli al giovane co-protagonista ma di avergli anche chiesto aiuto. "All'inizio ero un po' intimidito, dato che non sono un vero uomo di scienza", rivela l'attore. "Damian Hardung proviene da una famiglia di medici, è un giovane brillante e ha davvero una mente molto scientifica. Sono stato in grado di aiutarlo con qualche consiglio sulla recitazione, e lui è stato in grado di aiutare me a delineare dove mi mancava qualche nozione. Quindi, abbiamo scoperto che eravamo in grado di aiutarci a vicenda."
È stata inoltre già acquistata dalla BBC nel Regno Unito, dall'OCS in Francia, da Sky in Germania, da SBS in Australia e dall'NRK in Norvegia, tra gli altri. La tedesca Tele München, che è anche co-produttrice assieme alle italiane Palomar e 11 Marzo Film, gestisce le vendite.
Turturro, reduce dallo straordinario successo televisivo di The Night Of, ha trovato una risonanza moderna in questa storia medievale. "Ho pensato che fosse un libro molto importante, forse più in questo particolare momento rispetto a quando è uscito", prosegue Turturro. "Guardi tutte le cose che stanno esplodendo dappertutto, gli uomini "forti" che sono al comando... tutti gli scandali nella chiesa... l'oppressione delle donne da parte degli uomini - è tutto nel libro."
Aggiunge: "Potevo sempre dire quando erano le parole di Eco e quando non lo erano, così siamo tornati alle parole di Eco ogni volta che potevamo." L'autore è morto nel 2016, ma suo figlio ha visitato il set, allestito in parte agli studi di Cinecittà a Roma e, nelle location dal vero, in Abruzzo e Umbria.
Le riprese di Il nome della rosa sono state molto impegnative. "Il tempo era poco e siamo andati oltre, ovviamente", dice Turturro. "Abbiamo sempre lavorato durante i fine settimana, abbiamo sempre lavorato sulla sceneggiatura per vedere cosa potevamo migliorare. È diventata una specie di indagine, poiché [i personaggi] stavano facendo le loro indagini. È stato estenuante ma molto stimolante."
Tuttavia, Turturro svela di non aver ancora visto nulla della serie. Asserisce però che la sua speranza per il progetto è che abbia preservato qualcosa della sensibilità di Eco. "Ho lavorato su cose che perdono [quell'essenza]", dice. "Quando hai la possibilità di sfruttare un materiale del genere, perché sciuparlo? Perché?"
Le sue speranze per il prodotto finale? "Spero che lo lascino respirare", dice. "Penso che ci sia qualcosa di veramente eccitante in ciò che stavamo cercando di fare."
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Fonte: Variety