Il mondo dietro di te e il finale ambiguo, l'autore del romanzo: "Nemmeno io lo so"

Rumaan Alam, autore del romanzo da cui è tratto Il mondo dietro di te, parla dei cambiamenti e del finale ambiguo

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Spoiler Alert

Il mondo dietro di te sta dominando la classifica su Netflix in tutto il mondo: il film di Sam Esmail ha attirato l'interesse di moltissimi spettatori, ma in molti ha suscitato anche perplessità per le tematiche affrontate e soprattutto il finale piuttosto aperto.

La pellicola è la trasposizione di un romanzo omonimo del 2020 scritto Rumaan Alam. E proprio Alam, in un'intervista con Variety, ha spiegato che un finale di questo tipo era abbastanza inevitabile: "C'era un finale che era abbastanza inevitabile. La chiave per guardare tutto questo è il fatto che il romanzo finisca con un punto interrogativo".

Tuttavia il film propone alcuni cambiamenti, in particolare nel finale, che Alam ritiene comunque "emotivamente fedele al libro". Una cosa è certa: sia il film che il libro non confermano mai la teoria esposta nel finale, e cioè che l'apocalisse tecnologica sia stata causata da una campagna militare volta a destabilizzare gli Stati Uniti costringendo la sua popolazione a una guerra civile. Inoltre, il film ha un finale ancora più aperto del romanzo (che termina con Rose che pianifica di tornare a casa per raccogliere provviste): si conclude infatti con la sitcom Friends, e noi non sappiamo se la famiglia riuscirà a riunirsi nel bunker dei vicini dove si è rifugiata la ragazzina.

Spiega l'autore del romanzo: "Nel film, hanno impostato quel conto alla rovescia, e a un certo punto sentiamo scattare l'allarme. È l'ultimo momento in cui vediamo Ruth e Amanda. E l'ultima cosa che G.H. ha detto loro è che bisogna andare a quel bunker. Lo spettatore si chiederà se ce la faranno mai, ma ho l'impressione che G.H. sia molto competente, e penso che lui abbia risolto tutti i problemi. Quello che non so è cosa accadrà ad Archie. La verità è che... non lo so. È una cosa che ho sentito dire moltissimo anche al regista Sam Esmail: che non ne ha alcuna idea. È un finale abbastanza aperto da lasciare in mano la risposta al pubblico. Non voglio dare una risposta definitiva, perché non ce l'ho".

L'autore commenta anche la spiegazione di quello che sta succedendo offerta da G.H. (il personaggio di Mahershala Ali): "Mahershala è un bravissimo attore, e viene da credergli. È stata una parte fondamentale del processo di scrittura... Nemmeno io lo so realmente. Il mio primo editore mi disse: 'Mi rendo conto che sia importantissimo, per te, girare intorno a ciò che sta realmente accadendo'. Mi citò gli alieni, e io risposi: 'Alieni!? Davvero, è a quello che hai pensato?' Ma penso che sia anche piacevole, perché io non ho alcun controllo su ciò che pensano i lettori, e ognuno può farsi la sua idea. [...] Quello che spiega G.H. è basato sulla sua esperienza, su ciò a cui ha assistito durante la sua vita. Se un altro personaggio avesse avuto l'opportunità di speculare, avrebbe offerto la sua versione, basata sulla sua esperienza e sulle sue elucubrazioni. In qualche modo, ciò che succede tra queste persone è ciò che stiamo facendo anche noi. È così che si parla dell'arte: si cerca di capirla".

In molti ritengono il finale del film poco soddisfacente proprio perché non dà una spiegazione ufficiale di ciò che stia accadendo né mostra la famiglia riunita. Ma per l'autore, questo è un elemento fondamentale per la riuscita del film stesso: "È un film che rispetta lo spettatore proprio perché non dà queste spiegazioni. Nella scena finale tra Julia e Myha'la, non si abbracciano. Anche prima di quel momento, quando sono dentro al capanno e finalmente hanno un momento di distension, Ruth riconosce che c'è qualcosa di vero in alcune delle cose che dice Amanda, ma non si abbracciano. Non è quel tipo di storia. Non ho problemi con un film catastrofico nel quale i sei, otto protagonisti principali si salvano e si riuniscono alla fine, lasciandoti pensare che 'Andrà tutto bene'. Ma non è quel tipo di film".

Parlando con EW, anche Mahershala Ali ha offerto la sua prospettiva sul finale ambiguo: "Quello che mi piace è che, se si presta attenzione al film, noterete che in un primo momento c'è una forte resistenza tra i personaggi. Ma alla fine, viste le circostanze della situazione che li circonda, queste famiglie arrivano a unirsi e comprendersi. È come se unissero le forze per il tempo che gli rimane da vivere, perché è proprio questo che stanno facendo alla fine del film: lavorano insieme, all'unisono, cercando di sopravvivere insieme a ciò che sta accadendo. Quindi penso che continueranno a farlo, perché credo che si siano resi conto di quanto sono impotenti in quella situazione. Non bastano i soldi, non basteranno a migliorare le cose per nessuno. Quindi è tutta una questione di rapporti tra le persone, di come ci si tratta a vicenda. Penso che alla fine si chiuderanno in quel bunker, chissà per quanto tempo... Vediamo quei funghi atomici. Non so quanto sopravviveranno, ma so che lo faranno insieme".

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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