Il Mistero delle Pagine Perdute: esclusiva

In esclusiva su BadTaste.it uno speciale video in italiano dedicato Mistero delle Pagine Perdute, il sequel del Mistero dei Templari. Ecco il Libro dei Presidenti...

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Fonte: BadTaste.it

Vi mostriamo oggi in esclusiva italiana una featurette del Mistero delle Pagine Perdute, ovviamente in italiano.

Si tratta di un documentario dedicato al Libro dei Presidenti, intorno al quale ruota tutta la vicenda del secondo episodio della saga di National Treasure.

Potete scaricare la clip sul vostro computer cliccando su questo link.

Ecco poi anche una visita agli studi di produzione del film, con interviste al regista Jon Turtletaub e al produttore, il Re Mida di Hollywood Jerry Bruckheimer:

24 ottobre 2007 – Santa Monica, California

LOCATION: Sala di proiezione e studi di montaggio, Jerry Bruckheimer Films.
PARTECIPANTI: Il regista Jon Turteltaub e il produttore Jerry Bruckheimer.

In una tranquilla strada secondaria di Santa Monica in California – una zona in cui tanto i residenti quanto i turisti si aspetterebbero di trovare svaghi come shopping di buon livello e cenette in riva all’Oceano – si trovano gli uffici di produzione che hanno portato sul grande schermo alcune delle pietre miliari del cinema di Hollywood. Jerry Bruckheimer, responsabile della realizzazione di grandissimi successi da oltre trent’anni, ha reso la sua Bruckheimer Films un sinomino di magia cinematografica. Beverly Hills Cop, Top Gun, Pearl Harbor, Armageddon e Pirati dei Carabi sono solo alcuni dei film di rilievo che si sono guadagnati l’attenzione del pubblico di tutto il mondo, grazie alla creatività, l’equilibrio e la tenacia di Bruckheimer.

Nel corso di una visita recente al suo complesso di uffici, ho trovato il regista Jon Turteltaub e il produttore Jerry Bruckheimer impegnarsi a fondo con Il mistero delle pagine perdute - National Treasure (National Treasure: Book of Secrets) che ha per protagonista Nicolas Cage. Certamente un film dalla realizzazione elettrizzante, questo seguito del successo originale vede l’azione spostarsi da Londra a Parigi, dove l’avventura, è sicuro, vi toglierà il fiato.

JON TURTELTAUB: Sono Jon Turteltaub (regista) e sto curando il montaggio nella stanza accanto, dove probabilmente trascorrerò anche la maggior parte del mio tempo perché il mio capo vuole che il lavoro sia finito in tempi brevissimi! Stiamo a buon punto, sicuramente. Non credo che nessun altro possa avere più timore di me di fronte alla realizzazione di un sequel e avere un’aria da sciocco per averlo fatto. La pressione è alta, le aspettative che ci siamo imposti sono molto elevate e credo che stiamo facendo decisamente un buon lavoro nel non sentirci in imbarazzo, il che è sempre lo scopo di un regista – ‘non sentirti in imbarazzo’ (ride)! Sta venendo davvero bene.

Dopo il successo del primo National Treasure – Il mistero dei templari quanto tempo è passato prima di iniziare a lavorare a Il mistero delle pagine perdute - National Treasure?

JON TURTELTAUB: Probabilmente prima che realizzassimo il primo, avevamo già iniziato a pensare cosa ne sarebbe stato in caso di successo. Ricordo di averlo detto a Jerry (Bruckheimer), e che lui mi rispose: “Zitto – porta male, non dirlo mai”. Direi che sono passati un bel po’ di mesi, prima di concretizzare ciò che avevamo in mente. Dopo aver raccolto una serie di fatti storici davvero interessanti e sorprendenti, alcuni mesi dopo il primo film ci siamo detti: “È proprio questo ciò che cercavamo”, si è innescato poi un processo graduale, non abbiamo voluto arrivare subito al film, altrimenti sarebbe uscito l’anno successivo o qualcosa del genere. Volevamo che fosse ben escogitato e con tutti i dettagli approfonditi, c’è un enigma storico molto complesso alla base di questi film; ci è voluto un po’ di tempo.

Può dirci qualcosa di più della storia di Il mistero delle pagine perdute - National Treasure?

JERRY BRUCKHEIMER: Il film ha inizio appena terminata la Guerra Civile. Questo è il primo elemento, vi presentiamo Ben Gates, interpretato da Nicolas Cage, e il suo trisavolo Thomas Gates, noto per la sua capacità di risolvere enigmi. La prima scena è quella in cui John Wilkes Booth, l’assassino del Presidente Abraham Lincoln si reca da Thomas Gates con un diario, una pagina di questo è una sorta di enigma che porta a qualcosa. Lui vuole che Thomas Gates trovi la chiave per risolvere il mistero. Poi va via ed uccide Lincoln. Tutto questo lo si vede sullo schermo. Torna da Thomas Gates, che sente legato a sé come se entrambi fossero Cavalieri della Tavola Rotonda, che rifiuta di dare a John Wilkes Booth la risposta all’enigma per poi essere ucciso. Ma Thomas Gates riesce a dire un’unica frase a suo figlio, ovvero ‘il debito che ogni uomo paga’ e la frase viene ripetuta a Jon Voight, che interpreta il padre di Nicolas Cage, nella sua adolescenza e sarà questo l’elemento che ci introdurrà a tutto il resto.

Il diario di John Wilkes Booth manca di diciotto pagine, dunque ci prendiamo la licenza di iniziare da qui la nostra storia. Nella pagina che stanno cercando si trova il codice che porta a una mappa del tesoro, questa è la nostra premessa al momento della rivelazione che le pagine effettivamente mancanti dal diario di John Wilkes Booth non sono mai state trovate. Credono che quelle pagine contenessero l’elenco dei cospiratori, mai giudicati di fronte a un tribunale e che per questo siano state distrutte. Tra le numerose piste c’è n’è una che porta a Londra. L’indizio che troviamo si trova nel ‘Resolute Desk’ a Buckingham Palace. I nostri eroi entrano nel palazzo, dove trovano l’indizio, una sorta di tavoletta di legno. Si tratta di un pezzo di legno che porta una scrittura primitiva e Nicolas Cage lo prende, inseguito da Ed Harris.

Al loro ritorno a Washington, studiano questa tavola incisa per decifrarne il senso. Il gruppo scopre che si tratta d’iscrizioni di popoli dell’antica America o maya. Il personaggio di Jon Voight ha divorziato già molti anni prima dalla moglie (Helen Mirren). I due non vanno affatto d’accordo, ma dato che la donna è docente universitario nonché esperta di lingue antiche, sono costretti ad andare da lei e chiederle di tradurre la tavoletta. La tavoletta si trovava nel Resolute Desk e ci sono solo due Risolute Desk al mondo, cosa che corrisponde al vero, una si trova a Buckingham Palace e l’altra alla Casa Bianca. Per cui ora hanno un indizio sull’indizio successivo.

Ci può dire di più del Risolute Desk?

JERRY BRUCKHEIMER: Il ‘Resolute Desk’ è stato realizzato con il legname della nave britannica SS Risolute, un tempo affondata e poi recuperata. Gli americani la restituirono alla Gran Bretagna nella persona della Regina Vittoria, che fece realizzare le due scrivanie, di cui una fu poi spedita alla Casa Bianca e l’altra rimase a lei, e questo è un fatto storico. Molti dei fatti raccontati nel film fanno parte della storia, ma sono arricchiti di mistero, humour e avventura.

Come avete fatto per comunicare al pubblico che il film è basato su fatti storici e misteri fondati?

JON TURTELTAUB: L’abbiamo fatto anche nel primo film, sono nati moltissimi siti e gruppi di discussione per chiarire cosa fosse reale e cosa no. Ma è proprio questo l’effetto che cercavamo. Vogliamo che la gente ne parlasse; vogliamo che si parli del film, dicendo che in gran parte è basato sulla storia e su elementi storici, come la scrivania, le diciotto pagine mancanti e fatti simili. Credo che il bello del film stia proprio nella capacità di inserire i nostri personaggi immaginari nella storia. Penso che sia importante che il pubblico lo sappia.

Sull’assassinio di Abraham Lincoln sono state formulate moltissime teorie. Avete attinto ad alcune di esse in particolare?

JON TURTELTAUB: Lo abbiamo fatto e viene dichiarato nel film. E c’è un personaggio sorprendente che ce le presenta.

Qual è il vostro approccio all’aspetto prettamente storico?

JERRY BRUCKHEIMER: Abbiamo dei ricercatori che lavorano con noi per tutto il tempo. Se ci viene un’idea, come la scoperta delle diciotto pagine mancanti, allora approfondiamo le ricerche sull’argomento. Per quanto riguarda il ‘Resolute Desk’, quando ne abbiamo sentito parlare abbiamo fatto le nostre indagini ed abbiamo scoperto che erano due quelle prodotte con il legname dalla nave e restituiti alla Gran Bretagna dagli americani, la regina a sua volta ne donò uno agli Stati Uniti, per cui tutti questi dettagli corrispondono esattamente alla storia come anche altri che vi si riferiscono.

JON TURTELTAUB: Una volta raccolto il nostro materiale, abbiano iniziato le ricerche per le location, e approfondendo le ricerche o anche non facendolo abbiamo trovato in ogni luogo diversi esperti, tanto a Mount Vernon quanto al Ford’s Theater. Per esempio eravamo al Ford’s Theater quando siamo andati a visitare il loro piccolo museo e ci hanno mostrato il diario di Booth. Iniziai subito a porre molte domande, e la donna che mi accompagnava mi disse di aspettare, tornando con un fascicolo di un’investigazione dell’FBI sul diario e ci consegnò tutto il dossier sulle ricerche compiute dall’FBI sulle pagine, con tutti i rinvenimenti del caso e l’analisi grafologica. Per cui avevamo tutti gli elementi ed abbiamo voluto inserirli per quanto possibile nel film. Al pubblico dovrebbe piacere la sensazione di non saper distinguere tra ciò che è realmente accaduto e cosa non lo è. Proprio per questo si va al cinema.

JERRY BRUCKHEIMER: Sono certo che la maggior parte delle persone non sa che esistono effettivamente tre Statue della Libertà, quindi impareranno anche qualcosa di nuovo. I personaggi del film vanno alla Statua della Libertà, il che fa supporre che siano a New York, invece sono a Parigi perché c’è n’è una anche lì. Ci siamo divertiti con questo tipo di cose, con monumenti nazionali reali e fatti storici. Uno degli indizi è proprio sull’uomo che ha realizzato la Statua della Libertà.

Disponevate anche di altre linee narrative, in caso questa non presentasse abbastanza verità storica?

JERRY BRUCKHEIMER: No, abbiamo basato tutto sulle diciotto pagine, che sono  state il punto di partenza del nostro lavoro e della stessa trama. Abbiamo fatto partire tutto da quelle diciotto pagine.

In questo film si assiste ad un fantastico inseguimento d’auto, girato a Londra. Ci può dire qualcosa di più su questa scena e sulle sue difficoltà?

JERRY BRUCKHEIMER: Abbiamo effettuato un grande lavoro di pianificazione e collaborazione con i funzionari e la commissione cinema di Londra, abbiamo lavorato nei weekend ed in luoghi dove il traffico era limitato.

JON TURTELTAUB: Abbiamo lavorato sempre la domenica e il sabato, chiudendo le strade ed affrontando la pioggia che andava e veniva. Londra è una metropoli talmente ricca da non aver davvero bisogno che si girino inseguimenti d’auto per un film. Loro non ne traggono alcun beneficio. Il traffico è un problema tanto grande, che non siamo stati di grande aiuto ed è risaputo che ci sono anche moltissimi lavori in corso, per cui non erano felicissimi all’idea che fossimo lì. Comunque credo che gli piacerà molto quando vedranno il film e il pubblico dirà “Oh guarda”. Vi renderete conto che Londra non fa da scenario a un inseguimento d’auto da molto tempo. Questo è uno dei motivi.

Ci può accennare alla differenze tra Il mistero delle pagine perdute - National Treasure rispetto al primo film?

JERRY BRUCKHEIMER: Dal punto di vista della produzione, questo film è più imponente, ci siamo spostati tra molte più location diverse rispetto al primo. Oltre a girare a Los Angeles siamo stati a New York, Washington, in Sud Dakota, a Londra e a Parigi.

Jerry come si fa a rendere un personaggio tanto emblematico? questa serie presenta personaggi sconosciuti e altre situazioni sconosciute – ci sei riuscito con Jack Sparrow di Pirati dei Caraibi ed ora è lo stesso per Ben Gates, qual è la difficoltà di trovare una storia ed un personaggio in grado di dare tutto questo?

JERRY BRUCKHEIMER: Credo che la premessa stia nella realizzazione di un film che si presti a diventare una serie e dovevamo avere attori disposti a portare il testimone anche in un sequel. A volte sono proprio gli attori a non volerlo. La maggior parte delle volte non sta proprio agli attori sono le premesse ad essere troppo impegnative. Ma questo film si presta molto facilmente, perché Ben Gates è un appassionato di storia ed amante delle antichità, sempre con uno sguardo sulla storia americana. Per questo il suo personaggio si presta tanto facilmente. Ma film come The Rock oppure Top Gun, presentano invece situazioni tanto particolari da non prestarsi a una serializzazione.

Hai detto di essere in fase di montaggio. Ce ne puoi parlare? Sono molti gli effetti speciali che dovete includere?

JON TURTELTAUB: Come sai di solito un regista ha dieci settimane di tempo dalla fine delle riprese alla fine del montaggio. Ci sono poi altre dieci settimane per occuparsi delle modifiche e altro. Stiamo facendo tutto il lavoro in dieci settimane. Abbiamo terminato le riprese ad agosto, e da allora sono trascorse dieci settimane ed abbiamo quasi finito.

JERRY BRUCKHEIMER: Il montaggio del regista viene realizzato di solito… avrai il montaggio del regista dopo sei o dieci settimane?

JON TURTELTAUB: Dieci, si. Anche adesso per questioni tecniche e di pirateria, i film venivano distribuiti prima negli Stati Uniti, e poi dopo una finestra temporale viaggiavano per il resto del mondo. Ora i film escono lo stesso giorno in tutto il mondo. Il che significa finire il film un mese prima, perché dobbiamo dare il tempo ai distributori stranieri per preparare le rispettive versioni.

Ci può parlare di Helen Mirren e del suo ruolo nel film?

JERRY BRUCKHEIMER: Quando cerci attori più maturi vuoi il meglio e lei è la migliore nella sua categoria! E l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences è stata d’accordo con noi conferendole un premio Oscar®. Per cui puntiamo sempre al meglio e fortunatamente il materiale le è piaciuto, come anche la collaborazione con Jon Voight e si è divertita moltissimo. La Mirren ha adorato il progetto, si è divertita moltissimo e vuole ritornare.   

In questo secondo film il cacciatore di tesori Ben Gates (Nicolas Cage) si trova nuovamente in una esilarante caccia al tesoro globale ricca d'azione. Quando viene scoperta una pagina mancante del diario di John Wilkes Booth, il trisnonno di Ben viene accusato di essere uno dei principali cospiratori responsabili della morte di Abramo Lincoln. Determinato a provare l'innocenza del suo antenato, Ben inizia a seguire una catena internazionale di indizi che lo portano a Parigi, Londra e infine di nuovo in America, alla ricerca nientemeno che del preziosissimo Libro dei Segreti dei Presidenti degli Stati Uniti. Ma durante il viaggio Ben e i suoi compagni finiranno per svelare un dei segreti che nessuno doveva scoprire...

Diretto ancora una volta da John Turtletaub, The Book of Secrets uscirà il 21 dicembre in tutto il mondo. Nel cast del film ancora una volta Nicolas Cage, assieme a Jon Voight, Harvey Keitel, Ed Harris e Diane Kruger.

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