Il cordoglio per la scomparsa del maestro Shigeru Mizuki

Si è spento ieri in un ospedale di Tokyo, alla venerabile età di 93 anni, il maestro Shigeru Mizuki

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

[caption id="attachment_89301" align="alignright" width="257"]Gegege no Kitaro Gegege no Kitaro[/caption]

Si è spento ieri in un ospedale di Tokyo, alla venerabile età di 93 anni, il maestro Shigeru Mizuki.

Era nato a Osaka nel 1922, aveva partecipato alla Seconda Guerra Mondiale in cui fu ferito al braccio sinistro che avrebbe poi perso. Ha realizzato diversi fumetti ispirati dal Grande Conflitto raccolti in volumi Rizzoli imperdibili come Hitler (1971) e Verso una nobile morte (1973).

Ma il sensei è noto ai lettori di tutto il mondo anche per il suo interesse verso gli yokai, gli spiriti, gli esseri sovrannaturali del folklore del Sol Levante. La sua opera più celebre è senza dubbio Kitaro dei cimiteri (Gegege no Kitarod, d/visual, 1959), da cui sono state tratte numerose serie e film animati nel corso degli anni.

Ricordiamo inoltre NonNonBa, premiato come Miglior Fumetto al Festival international de la bande dessinée d’Angoulême nel 2007 (primo autore nipponico a ricevere un riconoscimento dalla manifestazione francese), ma merita una menzione anche la sua Enciclopedia dei mostri giapponesi (Kappa Edizioni).

Mizuki aveva concluso l'ultimo suo manga, l'autobiografico Watashi no Hibi (My Everyday), in maggio per Shogakukan. Era apparso ancora in TV in patria, a settembre, in un documentario dedicato agli yokai.

Ci lascia un artista di caratura mondiale, uno dei mostri sacri della Nona Arte e della cultura del proprio paese.

Fonte: Anime News Network

Continua a leggere su BadTaste