Il CEO di Netflix Ted Sarandos difende Donne ai primi passi e "accusa" l'America di questo 2020

Il CEO di Netflix Ted Sarandos è intervenuto nella lunga polemica che, ormai da settimane, accompagna Donne ai primi passi

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Il CEO di Netflix Ted Sarandos è intervenuto nella lunga polemica che, ormai da settimane, accompagna la presenza di Donne ai primi passi nel catalogo della piattaforma streaming.

L’ultimo appuntamento con questa "singolare" serie ha dei risvolti piuttosto gravi: Netfix è finita sotto accusa da parte della giuria della contea di Tyler, in Texas, per “contenuti osceni“. Trovate tutto quello che c'è da sapere in questo articolo.

Intervenendo all'edixione virtuale del Mipcom, Ted Sarandos ha così difeso la pellicola:

È alquanto sorprendente che nell'America del 2020 stiamo davvero discutendo di censurare delle storie. È un film che è stato frainteso da certi segmenti di pubblico unicamente negli Stati Uniti. Il film parla da solo. È una storia molto personale di crescita, è la storia della regista del film che, peraltro, è stato accolto in maniera molto positiva al Sundance senza generare alcun tipo di controversia ed è stato proposto nei cinema di tutta Europa senza dare vita ad alcuna polemica.

Ricordiamo che poche settimane fa l’associazione francese UniFrance, sostenuta dal governo francese e che rappresenta centinaia di produttori locali, agenti, registi e attori, aveva diffuso una lettera aperta all’industria per sostenere la regista Maïmouna Doucouré e il suo film Cuties (Donne ai primi passi).

Alla luce delle reazioni estremamente violente al film negli Stati Uniti con una campagna presidenziale in corso, la UniFrance e i suoi membri intendono mostrare il pieno supporto a Maïmouna Doucouré ribadendo l’impegno nel sostegno della libertà di espressione artistica e creativa.

Riteniamo inoltre che l’invito al boicottaggio del film e alla sua rimozione dal catalogo Netflix, oltre che i messaggi d’odio, gli insulti, le speculazioni prive di fondamento sull’intento della regista e dei produttori, rappresentino una minaccia seria di quello spazio che il cinema intende occupare: uno spazio di discussione e riflessione che ci aiuti a vedere oltre i nostri pregiudizi.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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