I riassunti di Deathly Hallows, capitoli 17-20
BadTaste continua a proporvi i riassunti di ogni capitolo di Harry Potter and the Deathly Hallows (Harry Potter e i doni della morte). Ecco cosa succede nei capitoli dal 17 al 20... Ovviamente, come sempre, Spoiler!
Fonte: BadTaste.it
Capitolo 17
Il segreto di Bathilda
Riusciva a vederla: evidentemente l'Incanto Fidelius era morto con James e Lily. La siepe era cresciuta in modo disordinato nei sedici anni trascorsi da quando Hagrid aveva estratto Harry dalle macerie che ora giacevano sparpagliate nell'erba alta un metro. Gran parte del cottage era ancora in piedi, anche se interamente coperta di edera scura e neve; ma il lato destro del piano superiore era stato fatto esplodere; era lì, Harry ne era certo, che l'incantesimo di Voldemort gli si era ritorto contro.
Harry appoggia una mano sul cancello, e in quel momento succede qualcosa: dall'erba e dalle erbacce incolte emerge un cartello.
In questo punto, la notte del 31 ottobre 1981, Lily e James Potter persero la vita. Il loro figlio, Harry, resta ancora oggi l'unico mago che sia mai sopravvissuto all'Anatema che uccide. Questa casa, invisibile ai babbani, è stata lasciata in rovina come monumento ai Potter, e come ricordo della violenza che ha lacerato la loro famiglia.
Tutto intorno all'iscrizione, anonimi maghi e streghe hanno lasciato messaggi e graffiti: "Buona fortuna Harry, ovunque tu sia"; "Siamo tutti con te"; "Lunga vita a Harry Potter".
Arriva qualcuno. Una donna molto vecchia, gobba, ricurva e zoppicante. Si volge verso Harry e Hermione e fa cenno di seguirla. Evidentemente riesce a vederli anche sotto il mantello dell'invisibilità. Harry crede di capire di chi si tratta, e quando le chiede "Sei Bathilda?" la vecchia annuisce in silenzio. Harry e Hermione la seguono.
La casa di Bathilda sembra disabitata da tempo: c'è polvere ovunque, e un cattivo odore. Bathilda chiude la porta e si volge verso Harry. "I suoi occhi erano velati da una spessa cataratta, e affondati in profonde pieghe di pelle traslucida. Il volto era punteggiato di capillari rotti e chiazze brunastre. [...] Annuì di nuovo. Harry divenne consapevole del ciondolo a contatto con la sua pelle; la cosa che c'era dentro, e che a volte tintinnava o batteva, si era svegliata; riusciva a sentirla pulsare attraverso l'oro freddo. Lo sapeva? Riusciva a percepire l'approssimarsi di ciò che l'avrebbe distrutto?"
Harry si guarda intorno. Su un mobile ci sono molti portaritratti, ma almeno sei di essi sono vuoti: le fotografie sono sparite. Ma tra quelle rimaste ce n'è una interessante: il ladro dai capelli d'oro e dal volto allegro, il ragazzo che Harry ha visto sul davanzale del laboratorio di Gregorovitch. Ora capisce dove l'aveva già visto prima: nel libro della Skeeter, fotografato a braccetto con il giovane Silente. Le fotografie mancanti devono essere proprio lì, allora: nel libro.
Harry chiede a Bathilda come si chiama il ragazzo, ma non ottiene risposta, quindi decide di mettersi in tasca la fotgrafia. Bathilda si esprime a gesti, e fa cenno a Harry di andare al piano di sopra con lei (da solo, senza Hermione). Harry spera vivamente che Bathilda stia per consegnargli la spada di Grifondoro... Una volta giunti in camera da letto, Bathilda parla:
"Tu sei Potter?" sussurrò.
"Sì, sono io. Hai qualcosa per me?" [...]
Poi Bathilda chiuse gli occhi, e diverse cose accaddero nello stesso momento: la cicatrice di Harry prese a fargli male; l'Horcrux diede uno strattone, tanto da far muovere il maglione sul petto; la stanza buia e fetida si dissolse per un attimo. Harry provò un lampo di gioia e parlò con voce acuta e fredda: "Tienilo stretto!"
Harry barcollò: la stanza buia e puzzolente sembrò tornare a circondarlo; non capiva cosa fosse successo. "Hai qualcosa per me?" chiese per la terza volta, a voce molto più alta.
"Laggiù" disse Bathilda [...]
Nell'istante in cui Harry distolse lo sguardo, per esplorare il disordine alla ricerca di un'elsa di spada, di un rubino, la donna si mosse: Harry la vide con la coda dell'occhio; il panico lo fece voltare e l'orrore lo paralizzò quando vide il vecchio corpo collassare, e l'enorme serpente fuoriuscire dal punto in cui era stato il collo di lei.
E' Nagini, che attacca Harry mordendolo a un braccio, e dicendo in Serpentese "Ssssì, ti tengo sssstretto..." Poi, un fascio di luce rossa, e il serpente è scaraventato in aria: Hermione è accorsa in aiuto di Harry dal piano di sotto. Harry le dice che Voldemort sta arrivando, e insieme scappano dalla finestra.
A questo punto Harry ha una lunga visione di Voldemort, nel corso della quale scopre di aver lasciato cadere nella casa la fotografia del ladro, e che Voldemort l'ha trovata. Ma scopre molte altre cose: attraverso gli occhi e la memoria di Voldemort, rivive i momenti concitati della morte dei suoi genitori.
"Lily, prendi Harry e scappa! E' lui! Corri, vai! Lo terrò a bada..." Tenerlo a bada, senza neppure una bacchetta in mano! ...Rise prima di lanciare l'incantesimo... "Avada Kedavra!"
La luce verde invase lo stretto ingresso, illuminò il passeggino addossato al muro, fece risplendere i corrimano delle scale come fulmini, e James Potter cadde come una marionetta a cui avessero tagliato i fili...
[...]
"Non Harry! Per favore... abbi pietà... abbi pietà... Non Harry! Non Harry! Per favore... farò qualsiasi cosa..."
"Fatti da parte... Fatti da parte, ragazza..."
Avrebbe potuto allontanarla dalla culla con uno strattone, ma sembrava più prudente finirli tutti... La luce verde si irradiò nella stanza e la donna cadde come suo marito. In tutto questo tempo, il bambino non aveva pianto: sapeva già reggersi in piedi, aggrappato alle sbarre della culla, e guardava in volto l'intruso con una sorta di acuto interesse, forse pensando che ci fosse suo padre nascosto sotto il mantello, e che avrebbe fatto altre belle luci, e sua madre si sarebbe rialzata ridendo... Puntò la bacchetta con molta attenzione sul volto del bambino: voleva osservare la distruzione di quest'unico, inspiegabile pericolo. Il bambino iniziò a piangere: aveva capito che quell'uomo non era James. Vederlo piangere lo infastidiva, non aveva mai sopportato sentir frignare i più piccoli all'orfanotrofio...
"Avada Kedavra!"
E poi si spezzò: era niente, niente se non dolore e terrore, e doveva nascondersi, non qui tra le macerie della casa, dove il bambino era intrappolato e gridava, ma lontano... lontano...
Harry si risveglia nella tenda. Hermione l'ha tratto in salvo, e non riusciva a staccargli l'Horcrux dal petto. Ha dovuto usare un potente incantesimo, e infatti Harry ha ancora una chiazza rossa, come un'ustione. Harry capisce che Bathilda doveva essere morta da tempo, e che Voldemort possedeva il suo cadavere attraverso il serpente. Infatti - Harry se ne rende conto solo ora - la vecchia parlava in serpentese. Se solo fossero riusciti a uccidere Nagini...
Ma è accaduto di peggio. Hermione non sa come dirlo a Harry, ma la sua bacchetta si è spezzata in due durante la colluttazione. Il legno è rotto, e i due pezzi sono tenuti insieme solo dalla fragile piuma di fenice. Hermione prova a ripararla, ma non funziona più: "E' come quando Ron ha rotto la sua, nell'incidente con la Ford Anglia: ha dovuto comprarne un'altra". Ma dove la trova una bacchetta il povero Harry, con Gregorovitch morto e Ollivander prigioniero di Voldemort?
Capitolo 18
Vita e bugie di Albus Silente
Harry ha sofferto molto, nella sua breve vita: una volta ha perso tutte le ossa di un braccio, e questo viaggio gli ha già regalato cicatrici sul petto e sul braccio (dove è stato morso da Nagini), oltre a quelle sulla fronte e sulla mano (la penna della Umbridge). Ma mai prima d'ora si era sentito così vulnerabile, debole, nudo: perdendo la bacchetta ha perso la protezione magica dei nuclei gemelli.
Ripone i due pezzi della bacchetta nella borsa di pelle d'asino che gli ha regalato Hagrid; lì dentro c'è anche il Boccino. Quando lo vede, Harry è colto da un impeto di furia verso Silente, che l'ha lasciato a brancolare nel buio, senza una mappa, senza un piano. La situazione è pessima: niente spada, niente bacchetta, Voldemort ha ottenuto la fotografia del ladro...
Ma Hermione sa chi è quel ragazzo biondo, perché si è procurata una copia del libro della Skeeter, a casa di Bathilda. Il ragazzo è Gellert Grindelwald. Harry non crede ai suoi occhi, e cerca il nome di Grindelwald nel resto del libro. La Skeeter racconta che Silente lasciò Hogwarts con ogni onore e gloria - caposcuola, prefetto... - e che stava per partire con Elphias Doge quando sua madre morì. Il libro insinua che una volta diventato capofamiglia Albus avesse continuato a tenere segregata la sorella. Aggiunge che Bathilda Bagshot era amica della famiglia Silente; anzi, al momento della morte di Kendra, Bathilda era l'unica persona a Godric's Hollow a cui la madre di Silente rivolgesse la parola.
L'estate in cui Kendra morì e Silente tornò a casa, Bathilda ospitava un suo lontano parente, un ragazzo di nome Gellert Grindelwald. "Il suo nome è famigerato: in una lista dei maghi oscuri più pericolosi della storia, Grindelwald sarebbe secondo solo a Voi-Sapete-Chi; anche se, non avendo mai esteso alla Gran Bretagna la sua campagna di terrore, il suo nome è poco noto da noi. Educato a Durmstrang, già allora nota per la tolleranza verso le Arti Oscure, Grindelwald mostrò subito un talento precoce, pari a quello di Silente... ma si dedicò a esperimenti così macabri che a sedici anni fu espulso. E quando arrivò a Godric's Hollow, fu naturale che i due ragazzi stringessero amicizia."
La cosa che più turba Harry e Hermione è una lettera scritta dal giovane Silente al suo amico:
Gellert, quando dici che il dominio dei maghi è PER IL BENE DEI BABBANI: è questo secondo me il punto centrale. Sì, ci sono stati donati dei poteri, e sì, questo potere ci dà il diritto a dominare, ma ci dà anche responsabilità verso coloro che dominiamo. Dobbiamo sottolineare questo punto, perché sarà la pietra angolare su cui costruiremo. Quando incontreremo opposizioni (e sicuramente accadrà), questa dev'essere la base di ogni nostra controargomentazione. Noi prendiamo il controllo PER IL BENE COMUNE. E da ciò consegue che dove incontriamo resistenza, dobbiamo usare soltanto la forza necessaria, e non di più. (E' stato questo il tuo errore a Durmstrang! Ma non mi lamento, perché se non ti avessero espulso non ci saremmo mai conosciuti.)
Albus
Dopo appena due mesi, Silente e Grindelwald si separarono. Non si sarebbero più incontrati fino al duello nel 1945. La Skeeter riferisce che secondo Bathilda fu la morte di Ariana a scavare un solco tra i due ragazzi. Perché Aberforth incolpava Albus per la morte della sorella? La Skeeter insinua che Ariana sia rimasta vittima dei macabri esperimenti di Grindewald e Albus.
Harry è sconvolto. Si era fidato di Silente, aveva visto in lui l'incarnazione della bontà e della saggezza. E ora tutto è crollato. Cos'ha ancora da perdere? Ron, Silente, la bacchetta... Hermione gli ricorda che della Skeeter c'è poco da fidarsi; però è vero che "Per il bene comune" era lo slogan di Grindelwald, e pare proprio che sia stato Silente a inventarlo... Pare che lo slogan fosse inciso anche sul portone di Nurmengard, la prigione in cui Grindelwald rinchiudeva i suoi nemici, e dove fu imprigionato egli stesso dopo il 1945.
Hermione continua a credere che Silente, dopo questi "peccati di gioventù", fosse cambiato, e pensa che Harry sia solo amareggiato perché Silente non gli ha mai raccontato tutto questo. "Ti voleva bene" dice a Harry: "So che ti voleva bene."
Capitolo 19
La cerva d'argento
Fa talmente freddo, e Harry e Hermione sono così agitati, che decidono di non aspettare l'alba per cambiare nascondiglio. Si materializzano nella foresta di Dean, vicino al confine con il Galles. Mentre Harry è di guardia fuori dall'ingresso della tenda (al momento usa la bacchetta di Hermione), davanti a lui appare una luce argentea, che si muove tra gli alberi. E' una cerva, lucente come la luna: a Harry sembra stranamente familiare, ma non capisce perché. Si guardano per un momento, e poi la cerva si allontana. Harry sa che potrebbe essere una trappola; ma l'istinto gli dice che non si tratta di magia oscura. Si lancia quindi all'inseguimento del patronus.
La cerva lo conduce in una radura, dove c'è una pozza d'acqua ghiacciata. Sotto lo spesso strato di ghiaccio, Harry vede brillare qualcosa: è la spada di Godric Grifondoro. Ovviamente, l'incantesimo "Accio" non sortisce alcun effetto.
Cos'era, Harry si chiese (riprendendo a camminare), che Silente gli aveva detto l'ultima volta che Harry aveva recuperato la spada? "Solo un vero Grifondoro avrebbe potuto tirarla fuori dal cappello". E quali erano le qualità che caratterizzavano un Grifondoro? Una vocina nella testa di Harry gli rispose: il coraggio, l'audacia e lo spirito cavalleresco.
Harry capisce che deve immergersi nell'acqua gelida per recuperare la spada. Spezza il ghiaccio con un incantesimo, si spoglia e si tuffa. Ma indossa ancora il ciondolo: riesce ad afferrare la spada, ma la catena gli si stringe al collo e sta per soffocarlo. Harry perde i sensi; si risveglia a faccia in giù nella neve. Si rende conto di essere stato salvato in extremis da qualcuno: forse di nuovo Hermione? No: è Ron, con i vestiti fradici, che gli chiede perché diamine non si è tolto l'Horcrux dal collo prima di tuffarsi.
Ron ha cambiato idea ed è tornato indietro, sperando che gli altri due possano perdonarlo. Ha faticato molto a trovarli, perché gli incantesimi protettivi di Hermione funzionano bene; ma poi ha visto il patronus/cerva, e l'ha seguito fino alla radura. Spiega che su di lui il ciondolo aveva un effetto più forte che su Harry e Hermione: gli metteva in testa brutti pensieri, inibendo la sua lucidità di pensiero.
Harry pensa che debba essere Ron a rompere l'Horcrux, visto che è stato lui a recuperare la spada. E d'istinto capisce come fare per aprire il ciondolo: parlare serpentese. Harry quindi apre il ciondolo, e Ron ha il compito di colpirlo con la spada.
Dietro il vetro di ciascuna metà del ciondolo riluceva un occhio vivo, scuro e bello come erano stati gli occhi di Tom Riddle prima di diventare scarlatti e con le pupille verticali.
"Colpisci" disse Harry, tenendo fermo il ciondolo sulla pietra. Ron alzò la spada nelle mani tremanti: la punta ondeggiò sopra gli occhi che roteavano veloci, e Harry afferrò il ciondolo con più forza, cercando di mantenere l'equilibrio, immaginando già il sangue che sarebbe uscito dalle finestrelle vuote.
Poi, una voce sibilò dall'Horcrux.
"Ho visto il tuo cuore, e sei mio."
"Non ascoltarlo" disse Harry bruscamente. "Colpiscilo!"
"Ho visto i tuoi sogni, Ronald Weasley, e ho visto le tue paure. Tutto ciò che desideri è possibile, ma lo è anche tutto ciò che temi... Amato meno degli altri, sempre, dalla madre che voleva una figlia femmina... amato di meno, oggi, dalla ragazza che preferisce il tuo amico... Sempre il secondo arrivato, eternamente messo in ombra..."
Dal ciondolo emergono le figure di Harry e Hermione, che continuano a burlarsi di Ron: "Perché sei tornato? Stavamo meglio senza di te... Chi sei tu" dice la finta Hermione, "in confronto al Ragazzo Sopravvissuto?" Il finto Harry dice, sprezzante: "Tua madre ha confessato che avrebbe preferito me come figlio, sarebbe contenta di fare cambio..."
Finalmente Ron riesce a colpire il ciondolo con la spada, e lo spezza. A differenza del diario di Riddle, il ciondolo non oppone resistenza. Harry rincuora subito Ron, dicendogli che tra lui e Hermione non c'è nulla, che le vuole bene come a una sorella. Ron si calma, e chiede scusa per essere scappato via. Harry è pronto a perdonarlo, anche perché Ron gli ha appena salvato la vita, ed è riuscito anche a distruggere l'Horcrux.
Hermione però la pensa molto diversamente. Appena Ron entra nella tenda, gli si scaglia contro, picchiandolo e insultandolo: "Torni dopo settimane - settimane! - e pensi che basti chiedere scusa?" Resterà arrabbiata con lui per giorni e giorni, ma Ron se l'aspettava, e non la prende troppo male. Spiega che sarebbe tornato prima, se non fosse stato aggredito da una banda di "Snatchers" (letteralmente "rapitori"): sono gang che cercano di guadagnare consegnando alle autorità i figli di babbani e i traditori di sangue, sulle cui teste c'è una taglia. Stavano per rapire anche Ron, che per un colpo di fortuna è riuscito a liberarsi, e a rubare la bacchetta a uno della banda.
Ma come ha fatto esattamente Ron a trovare Harry e Hermione? Ha usato lo Spegnino ereditato da Silente. La mattina di Natale, Ron ha sentito la voce di Hermione provenire dallo Spegnino: "Hai detto il mio nome, 'Ron', e poi qualcosa a proposito di una bacchetta..." Harry ricorda: è accaduto quando lui e Hermione tentavano di riparare la bacchetta, ed è stata la prima volta che hanno menzionato Ron per nome dopo la sua fuga.
"Allora ho fatto scattare lo Spegnino. E la luce si è spenta in camera mia, ma è apparsa un'altra luce fuori dalla finestra. Era una palla di luce, pulsante e blu come quella intorno a una Passaporta... Così sono uscito in giardino. La piccola palla di luce galleggiava in aria, mi aspettava... si è avvicinata al mio petto ed è entrata in me. Sapevo mi avrebbe portato dove dovevo andare. Quindi mi sono smaterializzato, e sono stato condotto da voi."
Capitolo 20
Xenophilius Lovegood
Ron è di buonumore, sebbene Hermione sia ancora molto offesa con lui. E' convinto che qualcuno stia cercando di aiutarli, anche se non ha idea di chi possa aver mandato il patronus in forma di cerva. Sta di fatto, comunque, che un altro Horcrux è stato distrutto. Harry gli racconta per filo e per segno ciò che è successo a Godric's Hollow; e Ron riferisce cosa sta accadendo nella comunità magica. Sul nome di Voldemort è stato posto un "Tabù": poiché solo i peggiori nemici di Voldemort osano pronunciare il suo nome, ora chiunque lo pronunci viene immediatamente rintracciato dai Mangiamorte. E' così che sono stati scoperti a Tottenham Court Road. Per fortuna, Harry e Hermione non lo pronunciano più, da quando Ron li aveva pregati di smettere.
Intanto, Harry si è fatto dare da Ron la bacchetta sottratta agli Snatchers; ma non riesce a farla funzionare bene, è come avere la mano di un'altra persona attaccata al proprio braccio. Hermione ripete che le abilità magiche dipendono più dalla persona che dalla bacchetta, ma Harry non ne è affatto convinto.
Ron estrae dallo zaino una piccola radio e tenta di sintonizzarla. Spiega che negli ultimi tempi va in onda una trasmissione molto interessante: l'unica che abbia il coraggio di dire la verità, senza piegarsi alla propaganda del ministero. Ma ci vuole una parola d'ordine per sintonizzarsi, e Ron non la conosce, avendo perso l'ultima puntata del programma.
Hermione propone di andare a parlare con il padre di Luna, Xenophilius Lovegood. Sfogliando il libro della Skeeter, si è accorta che nella lettera a Grindelwald (riprodotta in fotografia all'interno del libro) Silente aveva sostituito la A di Albus nella firma con il misterioso simbolo triangolare, lo stesso che Lovegood portava appeso al collo al matrimonio di Bill e Fleur, e lo stesso che Harry e Hermione hanno visto sulla tomba di Ignotus al cimitero. Ovvero, quello che secondo Viktor Krum sarebbe il simbolo di Grindelwald.
Harry non sa se è il caso di andare laggiù: teme di ripetere quanto è successo a Godric's Hollow, cioè di cacciarsi inutilmente nei guai; ma Hermione gli ricorda che il Cavillo è l'unico giornale che ancora lo difende, quindi Lovegood è sicuramente dalla loro parte.
Casa Lovegood non è lontana dalla Tana: Ron spiega che quando ha abbandonato Harry e Hermione non è tornato a casa, perché temeva il giudizio della sua famiglia; ha preferito invece andare da Bill e Fleur, allo Shell Cottage, la loro nuova casa. Anche Harry è turbato dal fatto di trovarsi così vicino alla Tana; però pensa ancora che sia un bene che Ginny sia al sicuro, invece di correre pericoli insieme a lui.
Quando arrivano davanti alla casa più strana del circondario, i tre capiscono di essere di fronte alla residenza dei Lovegood: un enorme cilindro nero con una spettrale luna che penzola dal tetto. Sembra una torre degli scacchi; in giardino c'è un cespuglio con frutti arancioni simili a ravanelli: gli stessi che Luna usa come orecchini. I tre suonano il campanello, e Xenophilius apre la porta: ha l'aria sconvolta e i vestiti in disordine. E' subito chiaro che l'uomo non ha molta voglia di far entrare Harry Potter in casa sua: evidentemente teme ritorsioni.
L'interno della casa è molto disordinato e arredato in modo eccentrico: Harry riconosce lo stile di Luna. Tutti i mobili sono curvi, per adattarsi alla forma circolare delle pareti. Luna però non c'è: il padre dice che è andata a pescare al fiume, e sarà presto di ritorno. In casa c'è una macchina che stampa copie del Cavillo, e appeso al muro c'è un enorme corno a spirale. Secondo Xenophilius si tratta di un corno di Snorticolo cornuto [N.d.R: o Ricciocorno schiattoso, visto che nell'edizione Salani del quinto libro i Crumple-Horned Snorkack erano tradotti in due modi diversi...]. Hermione riconosce invece che si tratta di un corno di Erumpent, citato in "Animali fantastici: dove trovarli": E' un oggetto molto pericoloso perché può esplodere facilmente.
Harry spiega a Lovegood che hanno bisogno del suo aiuto, ma l'uomo si tira indietro. "Ma non è lei quello che continua a ripetere dalle pagine del suo giornale che il primo dovere di ogni mago è aiutare Harry Potter?" chiede Ron. Xenophilius non risponde.
Voltò le spalle alla finestra, e il suo sguardo cadde su un altro strano oggetto, poggiato sulla credenza curva e ricoperta di cianfrusaglie: un busto di pietra che raffigurava una strega bella ma dall'aria austera, con un copricapo decisamente bizzarro. Due oggetti dorati, simili alle trombette che i sordi accostano all'orecchio, fuoriuscivano ricurvi dai lati. Un paio di piccole ali blu scintillanti era incollato a una striscia di pelle che passava sopra la testa, mentre uno dei ravanelli arancioni era attaccato a una seconda striscia di pelle fissata sulla fronte. [...] "Ah, avete notato la mia invenzione preferita... Modellata, non a caso, sulla testa della bella Cosetta Corvonero."
Xenophilius Lovegood procede a spiegare che quegli strani oggetti sono strumenti di sua invenzione, che dovrebbero servire a stimolare le facoltà intellettive e la capacità di concentrazione. Luna sarà a casa da un momento all'altro, dice Xenophilius: "Intanto, come posso aiutarla, signor Potter?"
"Be'..." disse Harry guardando Hermione, che annuì per incoraggiarlo, "è per via di quel simbolo che lei indossava al matrimonio di Bill e Fleur, signor Lovegood. Ci domandavamo cosa significasse."
Xenophilius inarcò le sopracciglia.
"Si riferisce forse al simbolo delle Reliquie della Morte?"