I Jackson 5 parlano di Michael Jackson, della fama e del rapporto con il padre

I Jackson 5 ripercorrono la propria carriera e parlano del fratello Michael Jackson e delle difficoltà di una via sempre sotto i riflettori

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I Jackson 5 hanno rilasciato una nuova versione di Can you feel it, celebre brano scritto da Michael Jackson con il fratello Jackie. Il singolo, rilasciato nel 1981 aveva scalato le classifiche di tutto il mondo, dimostrando come il gruppo sia stato in grado di andare oltre la semplice musica, raccontando un futuro di pace e unione. Per continuare questi messaggi "politici" la nuova versione “aggiornata” del brano si apre con la voce di Martin Luther King, seguita poi da quella di Barack Obama.

Il gruppo è tornato quindi sulla scena mediatica per il lancio delle nuove edizioni digitali dei loro album. Hanno ripercorso in un’intervista al Guardian la loro storia, raccontando il rapporto con il padre, l’improvviso successo e le difficoltà di Michael Jackson nel fare i conti con la fama mondiale.

I Jackson 5 non nascondono la soddisfazione per avere creato delle hit capaci di superare le barriere causate dal razzismo. Ricordano infatti come la loro musica piacesse sia al giovane pubblico di persone bianche che a quello di persone nere. È naturale quindi l’idea di includere nel remix le voci di King e Obama che, secondo i Jackson, “sono i due migliori rapper del mondo”. 

Il quintetto della Motown iniziò a calcare i palcoscenici quando ancora molti dei membri erano giovanissimi. Stimolati dal padre Joe e dalla madre Katherine, che ne avevano intuito il talento, si esercitavano per ore nella loro casa in Indiana. Il padre, che fu anche loro manager, viene spesso descritto come un uomo duro, autoritario ed esigente. In un’intervista a Oprah Winfrey nel 1993, Michael Jackson aveva espresso il suo disagio verso i metodi del padre. Raccontò che l'uomo supervisionava tutte le prove e che, se qualcuno sbagliava una nota, li percuoteva con la cintura fino a riempirli di lividi.

Un atteggiamento figlio dell’epoca, secondo i fratelli, che serviva per tenerli lontani dalle gang di strada nei quartieri più difficili facendoli concentrare sulla musica. Un “metodo educativo” non certo considerato scandaloso in quegli anni, che fu anche decisivo per alimentare la voglia di riscatto e di successo. 

Eppure la vita che conducevano era tutt’altro che semplice. I tour erano estenuanti, riposavano spesso in auto. I bagni di folla li travolgevano. Spesso non riuscivano a concludere i concerti per via della calca che si veniva a creare. Spesso allontanati dal palco per ragioni di sicurezza si preparavano a viaggiare verso la destinazione successiva. Una vita in movimento che non finì nemmeno dopo che Michael Jackson iniziò la sua carriera solista.

Per Michael i fratelli non provano altro che affetto, evitano però con strizza le domande sui più recenti scandali generati dal documentario Leaving Neverland. Dicono che la gente li ferma spesso per strada per esprimere ancora il proprio dolore per la scomparsa del cantante. E che la sua immagine li segue, appesa sui muri di Las Vegas, come se il fratello volesse stargli ancora accanto.

È chiaro però che per Michael Jackson la fama, il successo, e una vita ben lontana dalla normalità sono state un peso non semplice da portare. Ma Jackie nega, e smentisce anche le possibili gelosie tra fratelli:

La amava (la sua carriera). Ci lavorava ogni singolo giorno, perfezionando la sua arte. È quello che faceva. Quando hai quel tipo di carriera è piuttosto difficile mantenere i contatti con tutti i tuoi fratelli, perché sei molto impegnato. Le persone mi chiedono: ‘sei geloso della carriera di tuo fratello?’ E io rispondo: ‘perché dovrei? Il suo cognome è Jackson’”.

Marlon, al contrario, vede il rapporto tra Michael Jackson e la fama, e la vita fuori dagli schemi, in maniera diversa. Racconta ad esempio che il fratello doveva andare in giro mascherato, talvolta vestito come un senzatetto, per non farsi riconoscere. Ammette che non fu semplice:

Michael si è trovato in una via senza uscita. E fu molto difficile per lui. Veramente difficile ed estenuante. Se solo Michael metteva piede fuori casa per un momento aveva tutta l’attenzione delle persone. Per questo ha iniziato a indossare travestimenti.

Potete ascoltare di seguito la nuova rivisitazione del brano Can you feel it.

Fonte: The Guardian

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