"I Doni della Morte" compie 10 anni: tanti auguri al film di Harry Potter che spoilera il finale di Animali Fantastici
I Doni della Morte compie oggi 10 anni: tanti auguri al film di Harry Potter che spoilera il finale della saga di Animali Fantastic
Dopo anni trascorsi a sfrondare i libri di J.K. Rowling di tutto ciò che era ritenuto superfluo, I Doni della Morte fu l'unico romanzo a convincere la produzione a cambiare il tipico approccio. Dopo lunga riflessione, la Warner Bros. si convinse infatti a prendere una decisione che non aveva avuto il coraggio di prendere con Harry Potter e il Calice di Fuoco: dividere il libro in due adattamenti cinematografici.
Le due parti approdarono al cinema a distanza di 8 mesi l’una dall’altra, il 19 novembre 2010 e il 13 luglio 2011 con J.K. Rowling per la prima volta nei panni di produttrice. Eppure, nonostante fosse stato definito come l'epilogo di un fenomeno mondiale, nel settimo film della saga ci sono delle grosse anticipazioni su quello che sarebbe partito come spin-off della saga e che poi sarebbe diventato a tutti gli effetti un prequel.
La prima menzione (mancata)
La prima menzione di Gellert Grindelwald poteva esserci nel primo film dell saga se Chris Columbus non avesse ritenuto superflua una sequenza effettivamente girata. Tradotto: il regista decise di tagliare il momento in cui Harry, Ron e Hermione leggono sulla figurina delle Cioccorane dedicata ad Albus Silente che il preside di Hogwarts è celebre per aver sconfitto "il mago oscuro Grindelwald nel 1945". Si è trattata di un'occasione (e di uno spoiler) mancata, è vero, ma è comunque disponibile nei meandri di Youtube.
Vita e menzogne di Albus Silente
È il libro di Rita Skeeter una delle fonti più dense di notizie sul passato di Silente e del suo rapporto con Grindelwald. Mentre Harry sfoglia le pagine del volume si possono scorgere due giovani Albus e Gellert (interpretati dagli stessi attori anche nei Crimini di Grindelwald per la sequenza del patto di sangue) su cui capeggia una scritta di grande importanza.
Il film qui glissa su tutta una serie di dettagli che sarebbe stato interessante scoprire, ma è bene sapere i due credevano nel Bene Superiore e nella superiorità dei maghi sui babbani: Silente con il tempo assunse una posizione "moderata", Grindelwald una più rigida. Il sogno di Grindelwald era quello di costruire un nuovo ordine di streghe e maghi attraverso il possesso dei tre Doni della Morte, come apprendiamo nei libri in un dialogo tra Silente a Harry:
Non puoi immaginare come le sue idee mi convinsero, Harry, quanto mi infiammarono. Babbani costretti all’obbedienza. Noi maghi trionfatori. Io e Grindelwald, i gloriosi, giovani capi della rivoluzione. […] Sapevo, nel profondo del cuore, chi era Gellert Grindelwald? Credo di sì, ma chiusi gli occhi. Se i nostri piani fossero andati in porto, tutti i miei sogni sarebbero diventati realtà. E al centro dei nostri progetti c’erano i Doni della Morte! Quanto lo affascinavano, quanto ci affascinavano! La Bacchetta invincibile, l’arma che ci avrebbe condotti al potere. La Pietra della Resurrezione… per lui, anche se fingevo di non saperlo, voleva dire un esercito di Inferi! Per me, lo confesso, significava il ritorno dei miei genitori, la fine di ogni responsabilità. E il Mantello… non parlammo mai molto del Mantello. Entrambi sapevamo nasconderci benissimo anche senza il Mantello, la vera magia del quale, ovviamente, è che può essere usato per proteggere e riparare altri, oltre che il proprietario. Pensavo che se l’avessimo trovato, sarebbe stato utile per nascondere Ariana, ma il Mantello ci interessava soprattutto perché completava la triade, perché la leggenda dice che l’uomo che unisce i tre oggetti sarà il vero padrone della Morte, che per noi era sinonimo di invincibile.
Il loro rapporto fu complicato però da un evento molto drammatico. Visto che Albus Silente aveva cominciato a trascurare la sua famiglia e in particolare Ariana (la sua sorellina) per dedicarsi al suo nuovo "amico" Gellert Grindelwald, una lite scoppiò tra quest’ultimo e Aberforth, fratello di Silente. Albus cercò di intromettersi per fermarli, ma il duello ebbe un tragico epilogo, con la morte di Ariana.
Come raccontato da Aberforth:
Il migliore amico di mio fratello mi inflisse la Maledizione Cruciatus…Albus cercò di fermarlo e ci ritrovammo tutti e tre a lottare. I lampi e le esplosioni la facevano impazzire, non riusciva a sopportarlo… io credo che volesse aiutarmi, ma non sapeva quello che faceva: non so chi di noi sia stato, potrebbe essere stato chiunque…e morì.
Grindelwald tagliò la corda. Aveva già collezionato una bella lista di malefatte nel suo paese e non voleva che anche Ariana fosse messa sul suo conto. Dopo il duello lasciò per sempre Godric’s Hollow e poco dopo riuscì a mettere le mani sulla Bacchetta di Sambuco rubandola al fabbricante di bacchette Mykew Gregorovitch. Il suo potere crebbe sempre più in Europa riuscendo a radunare un esercito di fanatici, uniti sotto il segno dei Doni della Morte, che divenne il simbolo della loro organizzazione decisa a ribaltare l’ordine della comunità magica.
Nella saga di Animali Fantastici, che inizia nel 1926, troviamo Grindelwald impegnato a portare avanti la sua missione e a radunare seguaci tanto in America (New York) quanto in Europa (prima Parigi e poi Berlino, come nel terzo film).
Il clima di terrore proseguì per anni durante la Seconda guerra mondiale babbana, fino al 1945 (tra l’altro anno di conclusione del conflitto mondiale), quando Silente e Grindelwald si sfidarono in un duello leggendario. Il mago oscuro fu sconfitto, Silente si impossessò della Bacchetta di Sambuco e Grindelwald fu imprigionato nella sua stessa prigione, il cui ingresso recava la scritta: “Per il Bene Superiore”.
La fine di Gellert Grindelwald
Ed eccolo lì, privato di tutto, a marcire nella prigione che lui stesso aveva creato per aver osato arrivare al Bene Superiore con tutti i suoi mezzi e per aver sfidato il mago più potente. A chi fosse sfuggito, a chi l'avesse dimenticato e a chi lo ignorasse, l'epilogo di Gellert Grindelwald appare in una sequenza ben specifica di Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1.
In una delle tante visioni date dal suo legame con Voldemort, Harry scopre che il Signore Oscuro è riuscito a raggiungere colui che, tanti anni prima, aveva messo le mani sulla tanto agognata Bacchetta di Sambuco.
Il gesto che ha fatto la differenza
"Dimmelo, Grindelwald, dimmi dov'è. Dimmi chi la possiede". In uno dei momenti finali di Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1, Voldemort riesce finalmente a scoprire chi è in possesso della Bacchetta di Sambuco, chiedendolo all'ultimo possessore.
Il preside di Hogwarts la vinse nel leggendario duello datato 1945 e da allora ne restò in possesso. Nel breve incontro tra i maghi oscuri più pericolosi di tutti i tempi non c'è conflitto: Grindelwald, oramai vecchio e stanco, dice a Voldemort tutto ciò che cerca. Di tutta risposta, il Signore Oscuro si congeda da Gellert lasciandolo a marcire in prigione.
Nel libro Grindelwald oppone resistenza. "Tu non vincerai, non puoi vincere! Quella bacchetta non sarà mai, mai tua...". E Voldemort, alla fine, compie un gesto a cui è ormai avvezzo, che si carica di un significato ancora maggiore se si pensa che ha davanti colui che porterà avanti una storia lunga altri (in teoria) cinque film: lo uccide.
Conosciamo l'inizio, conosciamo la fine, manca solo tutto il resto di una storia fatta di patti di sangue, di fratelli nascosti (?) e di Animali Fantastici. Se tutto andrà secondo i piani, ci saranno tre film a raccontarla.