I destini incrociati di The Twilight Zone
Straczynski sperimenta un ambizioso intreccio narrativo nella sua miniserie ispirata all'intramontabile classico televisivo di The Twilight Zone
Ma ne Twilight Zone di Straczynski si nasconde più di quanto sarebbe lecito sospettare. Il primo importante indizio emerge quando, nel numero 5 di imminente uscita, la storia che ci viene narrata è quella di Diana, cameriera in una caffetteria di provincia come ce ne sono a migliaia negli USA. Fin qui nulla di speciale, se non fosse che Diana è già apparsa come "comparsa" nel primo arco narrativo, quello incentrato su Trevor Richmond. E che il terzo arco narrativo, una volta conclusa la vicenda della cameriera Diana, vedrà come protagonista Ben Chambers, investigatore privato la cui carriera è legata a doppio filo a quella degli eventi narrati nei due archi narrativi precedenti.
Una vera e propria partita a scacchi con il cervello del lettore che, se condotta a termine con successo, consentirà davvero alla serie a fumetti di The Twilight Zone di prendere il posto legittimamente alla destra del cult televisivo ispiratore. Qualche indizio su quale sia il tema portante di tutta l’opera? Scraczynski è generoso e criptico allo stesso tempo:
Se c’è un tema o un obiettivo comune in Zone, è il fatto che tutti noi cogliamo i frutti delle nostre scelte giuste o sbagliate che siano. Praticamente tutti quelli che vanno incontro a una brutta fine in un episodio di Zone se lo sono meritato, si sono costruiti quella strada con le proprie mani e volontariamente, attraverso avidità, cupidigia, stupidità o odio. Analogamente, tutti coloro che entrano nella Zona seguendo un sentiero più puro spesso si ritrovano sulla via della redenzione, in un modo o nell’altro. Quindi sì, c’è una Twilight Zone che attende tutti noi, perché presto o tardi le conseguenze delle nostre azioni arriveranno a presentarci il conto. Ognuno di noi è la somma totale delle proprie scelte.
Fonte: Comic Book Resources