Ben-Hur: Universal mostra la scena madre a Ciné

La corsa delle quadrighe di Ben-Hur versione 2016 è barocca ma non troppo, piena di ritmi, effetti speciali non ottimi ma anche molti stunt veri

Critico e giornalista cinematografico


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Spoiler Alert
L’ultimo evento di Cinè di quest’anno è stata la convention Universal. Tra cartoni Illumination, Star Trek Beyond e La Notte del Giudizio: Election Year, uno dei momenti più interessanti è stata la proiezione di materiale inedito di Ben-Hur.

Dopo un’ampia sintesi della scena dell’attacco alla galea in cui Giuda Ben-Hur fa il vogatore, poi l’attacco subìto (con una scena in soggettiva che pare presa di peso da Call Of Duty) e il successivo naufragio e approdo alla spiaggia, il materiale si è concentrato tutto nella parte finale, la grande corsa delle quadrighe ricostruite con un misto di stunt e computer grafica.

La prima cosa da dire è che, per essere una scena madre così importante e carica di significato (basta anche solo il fatto di doversi confrontare con l’originale), e soprattutto per essere diretta da Timur Bekmambetov, è più sobria di quel che si potrebbe pensare.
“Per gli standard di Bekmambetov” significa che su una scala più oggettiva è solo esagerata e non “molto esagerata”.
La corsa è ripresa come fosse una gara di Formula Uno, con la medesima passione della versione originale per gli incidenti e il massacro, ma ovviamente con una quantità di dettagli maggiore, come tipico del cinema moderno. Molti di questi dettagli si vedono già nel trailer (il cavallo sugli spalti), altri invece puntellano il lento processo di eliminazione degli avversari fino a far rimanere in gara solo i due fratelli. Con tutte le molle del caso va detto che è una buona rimodulazione della scena originale. Certo non ne ha la forza pazzesca di essere montata al millisecondo e soprattutto di essere fatta tutta sul serio, però non è nemmeno una versione da quattro soldi come si poteva temere.

La parte non eccezionale è un po’ quella degli effetti speciali, una serie di green screen non proprio perfetti, anche non aiutati da inquadrature che non mettono una toppa (quella dall’alto su Ben-Hur che rischia di cadere dalla biga è un trionfo di falsità), ma per fortuna sono il meno. Molto è fatto “sul serio” (le virgolette sono d’obbligo) con stuntmen e una buona dose di conoscenza di come rendere la velocità e il rischio, il ritmo e la tensione.
Come sempre, non è indicativa di come sarà il film ma lascia sperare per il meglio...

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