House of the Dragon: ecco come la serie ha vinto la "Guerra dei cinque pitch"

Un interessante approfondimmento su House of the Dragon svela come la serie ha vinto la "Guerra dei cinque pitch"

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House of the Dragon sarà il primo spinoff di Game of Thrones e The Hollywood Reporter ha svelato molte curiosità riguardante il dietro le quinte della serie, tra cui come ha vinto la "Guerra dei Cinque Pitch".

Tra le pagine si racconta infatti che HBO, dopo aver annunciato che la serie tratta dai romanzi di George R.R. Martin si sarebbe conclusa con l'ottava stagione, ha iniziato a valutare la possibilità di costruire un franchise, seguendo l'esempio della Disney con Marvel e Star Wars. Tra le fila della tv via cavo, tuttavia, nessuno aveva realizzato uno spinoff o creato un universo televisivo, situazione che ha causato non poca tensione.

Francesca Orsi di HBO ha ricordato:

Non penso ci fosse molta sicurezza nel pensare che Game of Thrones potesse essere un franchise perché la serie era così grande e così influente. L'abbiamo considerata un'opportunità per continuare a raccontare storie grandiose, ma non necessariamente per provare e sostituire Game of Thrones come lo show più epico nella storia.

George R.R. Martin era stato quindi fatto arrivare a Los Angeles dove aveva proposto lo sviluppo degli show basati sulle avventure di Dunk and Egg e su La danza di draghi, che avrebbe raccontato la guerra civile avvenuta tra gli antenati di Daenerys, evento che aveva diviso Westeros 180 anni prima di Game of Thrones.

HBO ha bocciato inizialmente il progetto tratto dai racconti e ha poi indicato 15 possibili prequel, mantenendo molta apertura mentale per quanto riguarda la creatività. Casey Bloys ha sottolineato:

Abbiamo provato di tutto. Non c'erano idee troppo strane.

Una proposta, tuttavia, non ha avuto molto successo: una potenziale serie in cui i Sette Dei di Westeros erano in realtà delle persone normali che venivano poi venerate come divinità dopo una serie di avventura.

Delle 15 potenziali serie ne sono state scelte poi cinque di cui si è iniziato lo sviluppo che comprendevano storie sulla distruzione dell'impero di Valyria scritto da Max Borenstein, sulla regina guerriera Nymeria scritto da Brian Helgeland, sulla conquista di Westeros da parte di Aegon che era scritto da Rand Ravich e Far Shariat.

L'adattamento della storia sulla guerra dei Targaryen, invece, era stato affidato a Carly Wray che aveva lavorato a Westworld e Watchmen, ma lo sceneggiatore non si trovava d'accordo con Martin sul momento in cui doveva iniziare la storia raccontata sullo schermo. Il compito di sviluppare la serie è stato poi affidato a Bryan Cogman, co-produttore e autore di vari episodi di Game of Thrones. Nemmeno il suo lavoro, tuttavia, era riuscito a convincere HBO, considerando inoltre che si trattava di un prequel molto legato all'originale per tematiche, situazioni e ambientazioni. I vertici della tv via cavo hanno quindi deciso di approvare la produzione del pilot di Bloodmoon, ma il risultato non è stato all'altezza delle aspettative.
Il coinvolgimento di Ryan Condal e Miguel Sapochnik ha quindi portato alla convinzione che House of the Dragon fosse lo show perfetto per espandere la saga.

Che ne pensate? Siete d'accordo sull'esito della Guerra dei cinque pitch che ha premiato House of the Dragon?

Nel cast di House of the Dragon, in arrivo il 22 agosto su Sky e Now e ambientata 193 anni prima di Game of Thrones, ci sono Paddy Considine, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Matt Smith, Steve Toussaint, Eve Best, Rhys Ifans, Sonoya Mizuno, Fabien Frankel, Milly Alcock, Emily Carey, Ryan Corr, Jefferson Hall, David Horovitch, e Graham McTavish.
Nelle puntate si scoprirà quello che accade quando la famiglia Targaryen, che ha ben 15 draghi, inizia ad affrontare un conflitto interno a causa della scelta di Re Viserys di nominare sua figlia Rhaenyra come erede al trono, pur avendo un erede maschio.

Fonte: The Hollywood Reporter

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