House of Gucci, Lady Gaga ha avuto problemi psicologici verso la fine delle riprese
Lady Gaga ha parlato della sua preparazione per interpretare Patrizia Reggiani in House of Gucci in una lunga intervista per la promozione
Sono trascorsi tre anni da quando ho cominciato a lavorarci e sarò del tutto onesta e trasparente: ho vissuto nei suoi panni per un anno e mezzo. E ho parlato con quell’accento per nove mesi. Anche quando non ci stavo lavorando. Non ho mai abbandonato il personaggio, sono stata sempre con lei.
Ho avuto problemi psicologici a un certo punto verso la fine delle riprese. O stavo in albergo, a vivere e parlare come Patrizia Reggiani, o sul set, a vivere e parlare come lei. Ricordo che un giorno in Italia sono uscita a camminare indossando un cappello. Non camminavo da due mesi e sono andata nel panico, mi sembrava di essere ancora sul set di un film.
La sinossi:
House of Gucci è ispirato alla sconvolgente storia vera della famiglia che ha fondato Gucci. La casa di alta moda italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività, Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia.
GUARDA – House of Gucci: Madalina Ghenea è Sophia Loren nelle foto dal set a Roma
LEGGI – Patrizia Reggiani parla di Lady Gaga e si dice “infastidita”
Le riprese del film, prodotto dalla MGM, hanno scelto molte ambientazioni italiane tra cui Roma, la Valle D’Aosta, Milano, Firenze e il Lago di Com0.
Nel cast troviamo anche Jared Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Salma Hayek, Jack Huston e Reeve Carney.
Il regista ha lavorato su uno script di Roberto Bentivegna basato sul libro di Sara Gay Forden intitolato The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed. Scott produce il film insieme alla moglie Giannina Scott con la loro Scott Free.
Il 31 gennaio 1997 Patrizia Reggiani veniva arrestata per l’omicidio dell’ex marito, e nel 1998 veniva condannata come mandante. Il processo divenne un caso mediatico, e la Reggiani venne soprannominata “Vedova Nera”. Nel 2000 il tribunale di Milano ridusse la sentenza iniziale da 29 a 26 anni. Quello stesso anno, la donna tentò il suicidio in carcere ma venne salvata. È poi uscita di prigione nel 2017 per buona condotta.