House of Gucci, la stampa internazionale divisa: le prime recensioni del film con Lady Gaga
Sono online le prime recensioni della stampa internazionale di House of Gucci, il film di Ridley Scott con Lady Gaga
Daily Telegraph: "Il fatto che sembri che i protagonisti principali non sembrino essere d'accordo sul tipo di film che stanno facendo è uno degli intoppi più evidenti - ma anche degli aspetti più piacevoli".
The Wrap: "Questa saga true-crime della famiglia Gucci che perde il controllo del proprio impero fashion sarebbe potuta essere un vero e proprio classico camp se non scadesse così frequentemente nel noioso e nel raffazzonato".
Screen International: "House of Gucci riesce a finire nel camp più veloce di quanto uno possa far girare una borsa con un manico di bambù.... Ma è anche inquietante, inconsueto ed è in grado di intrattenere: come gli abiti di una casa d'alta moda più estrema, cresce dentro di te".
Chicago Tribune: "Per Scott, House of Gucci è un divertente anche se drammaticamente asciutto ritorno alle macchinazioni reali dei ricchi, famosi e subdoli".
Washington Post: "Scusate per aver fatto pensare che Gucci possa essere uno di quei film così brutti che sono belli. Nonostante tutte le sue imperfezioni, la peggior colpa di questo film è il prendersi sul serio".
Indiewire: "Paralizzato sin dall'inizio in una discussione accalorata con il proprio essere camp, House of Gucci solleva questo conflitto sottopelle in un ritratto lirico della tensione tra ricchezza e valore".
Variety: "House of Gucci è pieno di stucchevoli pugnalate alle spalle, ma non è camp. È un dramma rompighiaccio sui mezzi del potere".
The Hollywood Reporter: "Il film di Ridley Scott è una trashata che non mi sarei perso per nulla al mondo. Ma non riesce a impostare un tono coerente - troppo lungo e slegato, sbanda costantemente tra dramma raffinato e opera buffa".
The Guardian: "Ogni volta che Gaga è sullo schermo, non si riesce a non sorridere davanti alla sua furba eleganza, malignità e intelligenza, tanto che ricorda Gina Lollobrigida o Claudia Cardinale nei loro stili anni cinquanta".
EW: "Persino una casa divisa è più divertente di quanto dovrebbe probabilmente essere: un'incasinata ode ai soldi, alla moda e, sopratutto, alle stelle del cinema - tramando come se non avessero nulla da perdere, finché non ce l'hanno".
Los Angeles Times: "È una sfilata di moda, figurativamente ma spesso anche letteralmente, e le sue dinamiche da tagliagole vengono alleggerite con pesanti spume di schiuma e stupidaggini".
New York Post: "L'agghiacciante Gucci riceverebbe una valutazione superiore, forse, se fosse stato presentato così: 'Come rendere noioso l'assassinio di una persona famosa".
USA Today: "Lady Gaga ancora una volta si appropria dello schermo, anche se questa volta non è la nascita di una stella ma la nascita di una grandiosità da soap opera".
The Film Stage: "Nonostante i motivi per cui House of Gucci non funziona, nessuno fa sì che il film sia brutto. È dimenticabile, e a volte sembra una specie di tv movie del passato".
The Playlist: "Intrappolato tra la mezza tentazione di essere serio o meno, Scott viola la regola cardinale della moda: comunque tu ti vesta, fai in modo che tutti possano vedere esattamente quello che vuoi che vedano".
Maggiori informazioni sul film nella nostra scheda.
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