Homeland, la sesta stagione ridurrà la portata delle minacce terroristiche
Alex Gansa, creatore e showrunner di Homeland, racconta del cambio di marcia che ci sarà nella sesta stagione spiegandone i motivi principali
L'anno scorso gli eventi in giro per il mondo hanno raggiunto in qualche modo la storia che stavamo raccontando. Sappiamo che stiamo andando a New York, di ritorno quindi negli Stati Uniti e a questo proposito non vogliamo drammatizzare eventuali minacce - in maniera specifica a New York - visto che non esistono. Questo è il primo punto che ci siamo imposti di seguire. Non stiamo andando a proporre situazioni in cui ci sono vaste cellule o reti dell'ISIS o di Al Qaeda come in Europa, perché secondo tutti i nostri funzionari dell'intelligence non esistono.
La minaccia che stiamo per andare ad affrontare tratta di questi individui auto-radicalizzati che agiscono autonomamente e questo è un rischio diverso per noi rispetto che affrontare una trama che tratti di vicende come quelle dell'11 settembre. Quindi abbiamo fatto una scelta con coscienza senza raccontare cose come 'New York viene minacciata da una bomba nucleare'. Non stiamo per fare questo. Il giallo esiste in un modo molto più psicologico quest'anno, e siamo molto curiosi di vedere come risponderanno le persone a questo.
Fonte: SlashFilm