Homeland: Damian Lewis parla del finale di stagione

L'attore racconta qualche curiosità sulla terza stagione e sulle riprese dell'episodio finale

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Spoiler Alert
Il finale della terza stagione di Homeland ha sorpreso tutti con l'esecuzione di Nicholas Brody, avvenuta nella piazza di Teheran. L'attore Damian Lewis ha raccontato a Entertainment Weekly i retroscena della realizzazione dell'episodio e i suoi commenti sulla scelta presa dagli autori:
  • Damian ha saputo del destino di Brody all'inizio della stagione.

  • L'attore non era sorpreso perché fin da quando ha accettato il ruolo sapeva che le aspettative di vita di Brody non erano lunghe quanto quelle degli altri personaggi. Damian ha capito che avevano deciso di uccidere il protagonista alla première della terza stagione che si è svolta a Washington:

    “Eravamo al bar che si trova nel seminterrato dell'hotel Hay Adams. E ho detto allo showrunner Alex Gansa: "Alex, ho molte cose in un magazzino nel Nord Carolina, devo semplicemente sapere se devo lasciare tutto lì o portarle via". Mi ha guardato e ha detto: "Dovresti portarle via". E' stato a quel punto che ho finalmente saputo che non sarei sopravvissuto”.

  • Lewis pensa che gli sceneggiatori abbiano compiuto un ottimo lavoro nel raccontare la fine della storia di Brody perché sapeva che è un personaggio molto popolare e voleva che se ne andasse in modo grandioso. Il suo interprete non si aspettava un finale da eroe perché non lo è, ma è diventato una figura tragica nel corso delle tre stagioni. L'attore ha raccontato:

    “Volevo semplicemente che la fine risuonasse, volevo fosse emozionante, e molto commovente nel modo in cui va a morire avendo così tante cose non dette e non fatte. Volevo che rimanesse impresso al pubblico - il dolore tra lui e Carrie e il fatto che lo veda andare incontro alla morte. Ho semplicemente sperato che avessimo reso onore a tutte quelle cose”.

  • Le riprese della scena sono state un po' inquietanti perché quando è salito in macchina le comparse hanno iniziato a colpirla e a urlare il suo nome, e poi ha dovuto camminare verso il patibolo e gli hanno messo il cappio al collo, prima di dover guardare giù. Damian ha visto la folla presente all'impiccagione ed è stata per lui un'esperienza angosciante.

  • Nonostante la situazione difficile, l'attore aveva un ruolo da interpretare e doveva essere coerente con la storia di Brody. Lewis spiega:

    “Aveva detto a Carrie che non la voleva presente. Ma in quegli ultimi momenti prova a trovarla e ci riesce. Nel momento in cui viene ucciso in una terra straniera e di fronte a degli sconosciuti, è molto chiaro che vorrebbe avere un viso famigliare da guardare, e ancora meglio se è quello di Carrie, la donna che ama. E' veramente quello sui cui mi stavo concentrando, cercando di farlo in modo credibile mentre mi stavano togliendo la vita. Ero concentrato sui dettagli dell'interpretazione”.

  • Tutte le comparse erano presenti, e una persona è stata allontanata perché aveva provato a scattare delle foto con l'iPhone. Damian se ne è accorto e ha iniziato a fare gesti con le braccia nella sua direzione, per attirare l'attenzione su quello che stava facendo. Questo ha creato, però, un problema:

    “Tutti hanno iniziato ad allontanarsi di corsa dai monitor urlando "Mettetelo giù! Mettetelo giù". Avevo dimenticato che agitare le braccia era il segnale che stavo soffocando! Quindi tutti sono arrivati, dicendo "O mio dio! Damian stai bene?". E io stavo indicando questa giovane donna che stupidamente stava cercando di scattare delle foto alla scena”.

  • L'ultimo giorno sul set è stato impegnato tutta la notte nelle riprese. Alla fine erano tutti esausti e si sono salutati dandosi la buona notte. Si è trattato di un addio molto semplice, veloce, e un po' commovente.

  • Damian Lewis ricorda con particolare piacere le riprese effettuate in elicottero durante la seconda stagione.

  • Quello che gli mancherà maggiormente è la famiglia che si è creata sul set:

    “Un gruppo di persone intelligenti, di talento e generose. E' stato un lavoro grandioso e Brody è stato un ruolo incredibilmente divertente da interpretare. Nonostante fosse sotto costrizione, un estremista e quasi un rudere per tre stagioni, è stato divertente da recitare perché era complesso”.

  • Damian non esclude una possibile futura apparizione in Homeland, nel caso in cui ci siano flashback o sogni che lo vedano coinvolto.

  • L'attore sarà impegnato dal mese di gennaio nelle riprese, che si svolgeranno in Marocco, di Queen of the Desert: il nuovo film diretto da Werner Herzog con protagonisti Nicole Kidman, James Franco e Robert Pattinson.

  • Damian sarebbe disponibile a tornare in televisione se gli offrissero del buon materiale, anche se non subito.

  • Le reazioni delle persone alla morte di Brody sono state molto diverse: c'è chi spera che ritorni in qualche modo e chi gli scrive sconvolto. Alcuni hanno pensato che lo show non avrebbe potuto proseguire se fosse rimasto in vita, altri che Homeland sia morto insieme a lui. Damian non ha idea di quello che accadrà, ma sa che è stato un divertimento e un privilegio poter interpretare un personaggio così ben scritto e lavorare con tutte le persone coinvolte.

  • Damian continuerà a guardare lo show, come è accaduto per la maggior parte della stagione, e pensa che proseguirà senza troppi problemi.

L'attore ha inoltre spiegato al New York Times che, concluso un lavoro, si accetta la proposta migliore che viene fatta; l'aspetto importante è poter lavorare a buoni materiali e con persone di talento. Lewis ha parlato persino di un suo possibile coinvolgimento in futuri episodi di Downton Abbey:

“Nessuno mi ancora chiesto di indossare un cappello a cilindro o un completo elegante. Anche se conosco Julian Fellowes abbastanza bene. Forse mi chiamerà, e interpreterò un americano a Downton Abbey. Forse potrei essere l'amante americano di Elizabeth McGovern o qualcun altro”.

Fonte: EW, HuffingtonPost

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