Hitman: lo sceneggiatore della serie Derek Kolstad svela le differenze di Agent 47 rispetto ai videogiochi
Lo sceneggiatore Derek Kolstad sta lavorando alla serie tratta da Hitman e ha svelato alcuni dettagli della versione televisiva di Agent 47
L'autore, intervistato da Collider, ha dichiarato:
Ho scritto il primo e il secondo episodio e quello che è stato grandioso è che mi hanno lasciato arrivare e introdurre un personaggio come quello nel nostro mondo post-moderno. E l'ho fatto pensando a una storia in stile Il terzo uomo e I tre giorni del Condor.
Ti viene presentato un uomo che è molto simile all'assassino su commissione che conosciamo grazie ai videogiochi, ma è pieno di capelli ed è indipendente. C'è qualcuno che lo gestisce, ha una sua vita, gli eventi si svolgono all'inizio degli anni '80 o alla fine degli anni '70 ed è quell'assassino di cui leggiamo nei libri. Ma a un certo punto riceve un incarico e questa missione fa emergere la realtà che nessuna scelta che ha preso è mai stata veramente fatta in modo indipendente dagli altri. E, ovviamente, lo show finisce con lui che si guarda allo specchio e trova nascosto sotto la pelle il codice a barre, quindi diventa improvvisamente un mistero legato a 'Chi sono io, realmente?'. Jason Bourne ha sviluppato in modo fantastico quell'idea e questa serie è più concentrata su domande come 'Cosa è vero per quanto riguarda le persone che fanno parte della mia vita? Cosa è stato costruito? Che pensieri erano veramente miei?'. Si tratta della natura che si scontra con il modo in cui è stato addestrato.
Che ne pensate dei cambiamenti che verranno effettuati su Agent 47 nella serie televisiva tratta da Hitman? Lasciate un commento!
Fonte: ComicBook