Highlander, Chad Stahelski sulle difficoltà di "vendere" il reboot ai fan diciannovenni di John Wick
È da parecchio tempo che Chad Stahelski (John Wick) non fornisce qualche aggiornamento sul reboot di Highlander, ma adesso...
La nuova occasione per farlo è stata data dall'intervista rilasciata all'Hollywood Reporter in cui ha potuto anche parlare della difficoltà di proporre questo progetto ai fan diciannovenni di John Wick che, magari, non hanno mai sentito parlare di Highlander - L'ultimo immortale cult del 1986 diretto da Russell Mulcahy e interpretato da Christopher Lambert, Sean Connery e Clancy Brown.
Per quel che riguarda Highlander è un progetto al quale sto lavorando da circa tre anni. E si tratta di qualcosa che sento vicino e che sta a cuore non solo a me, ma a tutte le persone coinvolte. Siamo tutti convinti di esserci avvicinati a questo lavoro nel modo giusto. E non si tratta assolutamente di qualcosa di semplice da fare perché è una proprietà intellettuale profonda e con una ricca mitologia. Fare qualcosa di nostro che sia rispettoso dell'originale e, allo stesso tempo, inedito, è complicato. Non vogliamo fare un remake. Non vogliamo reinventarlo. Vogliamo dare forma a qualcosa di fresco che impiega la mitologia del primo film, quegli elementi che tutti amano. Fare un buon film è difficile, fare un film grandioso è pure più tosta [...] Ho un debole per i progetti che non sono facili da sviluppare [...]
È una storia interessante su quello che io chiamo "il fardello dell'immortalità". C'è un gruppo di persone che, per una qualche motivazione di carattere cosmico, è composto da immortali. Attraversano le epoche e le esperienze dell'umanità con il caveat non indifferente che tutte le persone che amano e con le quali instaurano un legame profondo sono destinate a morire. E le sole altre persone con un immortale può stabilire una sorta di relazione sono gli altri immortali. Sfortuna vuole che ci sia questa regola del "ne resterà soltanto uno", quindi gli unici che potrebbero diventare tuoi amici vogliono anche tagliarti la testa. Ergo, come puoi vivere un'esistenza fatta di sostanziale solitudine accompagnata da un peso reso ancora più insostenibile dalla consapevolezza di dover mettere da parte l'amore e l'amicizia? Il tutto condito dal fatto che devi pure imparare ogni stile di combattimento di questo mondo perché, sostanzialmente, è come stare in un'arena dei gladiatori che attraversa il tempo? La tua missione è sopravvivere, imparare più che puoi e combattere con la spada fino alla morte. Se non riesci ad apprezzare tutto questo, che viene anche raccontato con dell'ottima musica, non so proprio che dirti! [risate, ndr.]