Heroes Reborn: Dan Jurgens parla del suo ritorno alla Marvel
In occasione di Heroes Reborn, Dan Jurgens torna a disegnare una storia Marvel che cita direttamente la leggendaria morte di Gwen Stacy
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Jurgens - Innanzitutto, ricordo ancora il giorno in cui ho letto la storia della morte di Gwen Stacy e l'impatto che ha avuto su di me. Quindi ho iniziato a disegnare questo albo partendo dal senso generale di quegli eventi nell'esperienza di un lettore, in particolare la mia. Dopo aver letto la sceneggiatura di Tim Seeley per avere un'idea generale di quel che volesse fare, sono tornato a ripassare l'originale, per potermi riavvicinare con la storia e costruire una visione quanto più coerente nella mia testa.
Tornare a disegnare i personaggi della Marvel è stato facile come tornare a guidare una bicicletta. Vedere nuovamente il materiale della Casa delle Idee sul mio tavolo da lavoro è stato molto divertente. Cosa strana, credo che l'ultima cosa che avevo disegnato per la casa editrice prima di lasciarla sia Supreme Power: Hyperion, la miniserie del 2005. Decisamente appropriato, dato che stavo per prendere in mano un personaggio come Nighthawk.Probabilmente, da allora il mio modo di lavorare è cambiato parecchio. Sono passati quindici o sedici anni dalla mia ultima collaborazione con la Marvel e penso si possa dire che l'approccio di un creativo alla propria opera sia sempre in cambiamento ed evoluzione. Dato che ho scritto molte storie, quando disegno cerco sempre di comprendere quali siano gli aspetti che l'autore vuole enfatizzare, sia nella vicenda in generale che nelle singole pagine.
La sfida, in questo caso, era duplice: innanzitutto quella di cercare di recuperare l'essenza visiva della storia che citiamo, così brillantemente caratterizzata da Gil Kane all'epoca. La seconda stava nel riuscire ad ambientare gli eventi negli anni Settanta senza esagerare con la caratterizzazione. L'albo originale non è che avesse simboli della pace tracciati ovunque, per esempio. Se si eccede con queste cose, diventano un ostacolo.
E poi devo dire che è complicato disegnare il Goblin. Non lo avevo mai avuto sottomano sinora e mi sono divertito un sacco. Ha un design splendido e ho voluto restare fedele il più possibile, nel conferirgli la personalità malefica che incarna.
Fonte: Marvel